lunedì 15 aprile 2013

Le Storie Vol. 6 “Ritorno a Berlino”



Disegni: Davide De Cubellis, Paolo Morales; Testi: Paolo Morales

Nuovo numero de Le Storie, oggi uno scenario vicino ai giorni nostri. De Cubellis e Morales lavorano spesso insieme e sono per Bonelli legati a storie di Martin Mystere. Purtroppo Morales da poco ci ha lasciato ed è un vero peccato per il fumetto italiano perdere un autore così sensibile e attento nella costruzione dei personaggi. Questo Ritorno a Berlino è quindi l'ultima prova di Morales, l'ennesima dimostrazione del suo estro e della sua bravura nel filmare su carta le nuvole parlanti. Berlino, una città divisa da un muro invalicabile e metafisico, che permane nonostante sia stato abbattuto in un clima di guerra fredda che sembra non essersi davvero mai spento. La potente organizzazione Osiride 2 tutto controlla e sorveglia, anche a distanza di anni. Max è un giovane reporter, figlio di un giornalista “eliminato” perché ha visto troppo e che lui non ha mai conosciuto. Ad eliminare il padre è stato Renè, ma l'uomo non è riuscito ad uscire dal lavoro e passare alla prossima esecuzione, si è innamorato della madre di Max, l'ha aiutata a partorire ed è stato suo angelo custode fino a che anche lei è stata eliminata mentre era alla ricerca della verità. Oggi Max, quasi per scherzo, per trovare qualcosa con cui far scalpore nella sua trasmissione televisiva usa un vecchio libro che trova in casa, pensando di creare un falso scoop chiede a un politico se sappia qualcosa di una parola legata a quel libro, se sappia qualcosa di Osiride 2. Renè sa che Max ha fatto uno sbaglio mortale e torna a Berlino per cercare di difenderlo, per quanto l'età possa ancora permettergli. Perché il ragazzo è nei guai e con il suo stupido gesto ha già scatenato sulle sue tracce una masnada di killer.

Una storia avvincente, dall'aria malinconica e rarefatta dove spesso le tavole sono mute ed è solo il disegno a descrivere i fatti. Viene allestito un puzzle complicato dove non tutti i pezzi combaciano e dove è possibile cercare personali interpretazioni. Il nemico rimane in un'ombra invalicabile, l'obiettivo è cercare di rimanere in vita, salvare la propria famiglia, anche se non quella “ufficiale”. Max e Renè sono giocoforza il cuore del racconto, i due fraseggiano anche quando si trovano in situazioni distanti, uniti dal filo rosso rappresentato dall'amore per la madre di Max. C'è anche una giovane procuratrice ,ma il personaggio risulta per lo più abbozzato, dove pure superficiale e antipatico, un'aggiunta alla trama non necessaria e inserita a forza nell'economia del racconto. Inutile. Ma è solo un piccolo neo di una scrittura ricca di belle suggestioni e infarcita di ritmo e numerose scene d'azione dal taglio veloce e spesso sorprendente. Un'ottima prova, salvo quella piccola riserva sopra menzionata.
Graficamente siamo su alti livelli, tavole cariche di dettagli, scansione dell'azione decisa e chiara, personaggi che sono subito riconoscibili e non assomigliano a nessun altro, aspetto quantomai lodevole. Non vengono dimenticati i fondali e la costruzione grafica di una Berlino credibile e quantomai viva. Sfogliando velocemente le pagine si ha la sensazione che più di uno spunto sia mutuato al Leon di Luc Besson, ma il tutto rimane a livello di omaggio ed è decisamente gradito.
Ancora un bel numero per Le Storie. 
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