Disegni: Davide De
Cubellis, Paolo Morales; Testi: Paolo Morales
Nuovo numero de Le
Storie, oggi uno scenario vicino ai giorni nostri. De Cubellis e
Morales lavorano spesso insieme e sono per Bonelli legati a storie di
Martin Mystere. Purtroppo Morales da poco ci ha lasciato ed è un
vero peccato per il fumetto italiano perdere un autore così
sensibile e attento nella costruzione dei personaggi. Questo Ritorno
a Berlino è quindi l'ultima prova di Morales, l'ennesima dimostrazione del suo estro e della sua bravura nel filmare su carta
le nuvole parlanti. Berlino, una città divisa da un muro
invalicabile e metafisico, che permane nonostante sia stato abbattuto
in un clima di guerra fredda che sembra non essersi davvero mai
spento. La potente organizzazione Osiride 2 tutto controlla e
sorveglia, anche a distanza di anni. Max è un giovane reporter,
figlio di un giornalista “eliminato” perché ha visto troppo e che
lui non ha mai conosciuto. Ad eliminare il padre è stato Renè, ma
l'uomo non è riuscito ad uscire dal lavoro e passare alla prossima
esecuzione, si è innamorato della madre di Max, l'ha aiutata a
partorire ed è stato suo angelo custode fino a che anche lei è
stata eliminata mentre era alla ricerca della verità. Oggi Max,
quasi per scherzo, per trovare qualcosa con cui far scalpore nella
sua trasmissione televisiva usa un vecchio libro che trova in casa,
pensando di creare un falso scoop chiede a un politico se sappia
qualcosa di una parola legata a quel libro, se sappia qualcosa di
Osiride 2. Renè sa che Max ha fatto uno sbaglio mortale e torna a
Berlino per cercare di difenderlo, per quanto l'età possa ancora
permettergli. Perché il ragazzo è nei guai e con il suo stupido
gesto ha già scatenato sulle sue tracce una masnada di killer.
Una storia
avvincente, dall'aria malinconica e rarefatta dove spesso le tavole
sono mute ed è solo il disegno a descrivere i fatti. Viene allestito
un puzzle complicato dove non tutti i pezzi combaciano e dove è
possibile cercare personali interpretazioni. Il nemico rimane in
un'ombra invalicabile, l'obiettivo è cercare di rimanere in vita,
salvare la propria famiglia, anche se non quella “ufficiale”. Max
e Renè sono giocoforza il cuore del racconto, i due fraseggiano
anche quando si trovano in situazioni distanti, uniti dal filo rosso
rappresentato dall'amore per la madre di Max. C'è anche una giovane
procuratrice ,ma il personaggio risulta per lo più abbozzato, dove
pure superficiale e antipatico, un'aggiunta alla trama non
necessaria e inserita a forza nell'economia del racconto. Inutile. Ma
è solo un piccolo neo di una scrittura ricca di belle suggestioni e
infarcita di ritmo e numerose scene d'azione dal taglio veloce e
spesso sorprendente. Un'ottima prova, salvo quella piccola riserva
sopra menzionata.
Graficamente siamo
su alti livelli, tavole cariche di dettagli, scansione dell'azione
decisa e chiara, personaggi che sono subito riconoscibili e non
assomigliano a nessun altro, aspetto quantomai lodevole. Non vengono
dimenticati i fondali e la costruzione grafica di una Berlino
credibile e quantomai viva. Sfogliando velocemente le pagine si ha la
sensazione che più di uno spunto sia mutuato al Leon di Luc Besson,
ma il tutto rimane a livello di omaggio ed è decisamente gradito.
Ancora
un bel numero per Le Storie.
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