domenica 21 aprile 2013

Ferals


 di Lapham (testi) e Gabriel Andrade

Cypress, Minnesota. Una fredda e noiosa cittadina con un altissimo tasso di promisquità. Dale Chesnutt è un poliziotto, uno dei tre della zona, e ha avuto una brutta giornata. Il suo migliore amico, Mark, è morto. Non era un grand'uomo, ma era suo amico e gli manca. È anche inspiegabile per efferatezza il modo in cui è stato trovato il cadavere. Del suo corpo, nel suo camper, rimane una mano mozza che stringe ancora una tazza tra le dita e solo molto lontano, seguendo una scia di sangue, lungo strade innevate, il resto della carcassa, sventrata e brutalizzata. Per il medico legale è opera di un grosso animale, forse un orso, presto sarà organizzata una imponente battuta di caccia. 

Dale è pronto per la vendetta, ma prima passa da Madge, la bettola locale, per affogare nell'alcool il ricordo dell'amico perso. Siccome Dale è comunque membro attivo della suddetta Cypress, noiosa e fredda cittadina del Minnesota con altissimo tasso di promisquità, dopo un breve giro è già a fare il cascamorto con una straniera incontrata nel bar, forse una norvegese, di nome Gerda. Un secondo dopo sta già facendo sesso selvaggio con la medesima, che lo incita a picchiarla fino a che un pugno glielo da davvero. Lei soddisfatta raggiunge il godimento. Lui si sente sconvolto dall'accaduto e tre minuti dopo, mentre torna a casa, piangendo la dipartita dell'amico, decide di deviare presso l'abitazione di Jackie, la ex moglie inconsolabile di Mark, e farsi una cavalcata anche con la suddetta. Purtroppo gli effluvi alcoolici inibiscono nuove conquiste, il poliziotto si addormenta fiero nella casa della vedova e il mattino viene accolto senza troppi complessi dai figli della medesima. Fa freddo in Minnesota. Ma anche i Walsh di Beverly Hills venivano dal Minnesota? Ricordo quando Shannen Doherty scandalizzò il fandom decidendo di posare per Playboy... Sto divagando, scusate sto scrivendo il pezzo tipo alle quattro di mattina. “Vai a dormire, cacchio!”, direte voi. No, no, tranquilli, ora mi ripiglio grazie a questa monster energy... kaos... taurina al gusto frutti tropicali... Ok, fine del cazzeggio. Lo sperminator di Cypress si sveglia decisamente male. La vedova è sparita. La ricerca è breve. Ecco che Dale si imbatte in una gamba della donna, divelta da corpo quasi fosse masticata. Dalla gamba parte una scia di sangue che conduce verso l'esterno dell'abitazione. Unghie bestiali stanno incidendo nelle viscere di un corpo inerme, il rumore con cui vengono inflitti i tagli è regolare, monotono e incessante. Dale scorge la bestia. Estrae la pistola, colpisce, ma la creatura, gigantesca, dagli occhi gialli e dalle zanne acuminate e logore di sangue, gli è già addosso. Buio. Il risveglio è doloroso, nel letto di un ospedale, attaccato a dei macchinari, coperto di bende. 

Neanche il tempo di schiudere di occhi e viene accolto dalla figura amichevole del suo capo, lo sceriffo, che senza girare intorno all'argomento gli parla di come la norvegese con cui qualcuno lo aveva visto al bar sia morta, di come Jackie sia morta e di come tutto quel casino sui corpi delle donne e di Mark non sia opera di una bestia, ma di un uomo spietato e aberrante. Magari lo stesso uomo il cui sperma è stato rinvenuto nei cadaveri di Jackie e della norvegese. Jackpot. Un uomo armato sorveglia la stanza di Dale. L'unica uscita alternativa è la finestra e un volo di almeno 12 metri. Dale sceglie il vuoto. Nessuno sarebbe sopravvissuto. Ma la fuga è breve. Dale è di nuovo in una stanza chiusa, dietro le sbarre. Ma ecco che la creatura appare. Le guardie vengono fatte a pezzi, il corridoio è un lago di sangue. Adesso è il suo turno. Cerca di sbranarlo, non riesce a oltrepassare le sbarre metalliche ma è così forte da iniziare a piegarle, le fauci si avvicinano sempre più alla sua vittima. Con tutto l'odio e la disperazione di cui è capace, Dale scaglia un pugno sull'orrido ghigno dell'uomo lupo. Dispone la mano ad artiglio, la conficca nel bulbo oculare e strige. Preme ed estrae. La creatura rimane mutilata, sorpresa e spaventata. Inizia la fuga. Dale non si capacita della forza che ha appena utilizzato, come del fatto che il suo corpo è da tempo guarito, rigenerato. Poi inorridisce guardando le sue mani. O meglio. I suoi nuovi artigli.

Lapham è uno scirittore di fumetti dall'indubbia indole pulp. Il suo ciclo su Crossed è forse la dimostrazione massima della libertà espressiva che viene concessa agli autori di un fumetto per adulti: in pratica non esistono limiti a morale e buon gusto se la scrittura è così forte e “buona” da raggiungere un vasto pubblico e portare altrettanto vasto profitto. Così, mentre i fan dei supereroi si interrogano su come sia possibile che le supereroine indossino dei costumi che davanti sembrano inguinali e dietro appaiono come i mutandoni di quando la nonna andava al mare, poppe e dettagli anatomici degni dello studio di un urologo, conditi da dissezioni corporali piuttosto realistiche, non mancano mai nei fumetti di Lapham, grazie anche a indiscussi maestri grafici come Ryp (su Crosssed) o Andrade (su questo Ferals). Ferals è quindi un'opera forte, adatta a stomaci foderati, che raschia compiaciuta nell'orrido e nello sgradevole, ma che tuttavia trova nel ritmo narrativo, nella lucida successione delle tavole, indubbi punti di interesse che ne fanno un'opera godibile e carica di colpi di scena. Andrade si trova perfettamente a suo agio nel ritrarre persone ai limiti della follia, oltre ad allestire forti scene d'azione in cui le tavole si squarciano e assumono forme affilate, riveste particolare impegno nella espressività dei volti, esprimendo al meglio gli stati d'animo. Nel tratto è comunque ravvisabile una certa legnosità, ma nell'insieme il lavoro è più che convincente.

Ferals è una serie indipendente della Avatar Press che in Italia viene serializzata da questo mese in volumi della collana 100% Panini Comics da fumetteria di pregevole fattura. Una serie forte, sicuramente esagerata nella sua continua ostentazione di sesso e mutilazioni, ma in grado di suscitare un buon interesse da parte del pubblico amante dell'horror. Il principale obiettivo di Ferals è dare una rilettura del mito dell'uomo, scavarne le radici nella storia e darne una lettura mitica, non banale. Intento che per questo primo volume possiamo tranquillamente dire essere stato raggiunto. Per lettori adulti, non impressionabili e soprattutto non bigotti. Una lettura da provare. 
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