di Lapham
(testi) e Gabriel Andrade
Cypress,
Minnesota. Una fredda e noiosa cittadina con un altissimo tasso di
promisquità. Dale Chesnutt è un poliziotto, uno dei tre della zona,
e ha avuto una brutta giornata. Il suo migliore amico, Mark, è
morto. Non era un grand'uomo, ma era suo amico e gli manca. È anche
inspiegabile per efferatezza il modo in cui è stato trovato il
cadavere. Del suo corpo, nel suo camper, rimane una mano mozza che
stringe ancora una tazza tra le dita e solo molto lontano, seguendo
una scia di sangue, lungo strade innevate, il resto della carcassa,
sventrata e brutalizzata. Per il medico legale è opera di un grosso
animale, forse un orso, presto sarà organizzata una imponente
battuta di caccia.
Dale è pronto per la vendetta, ma prima passa da
Madge, la bettola locale, per affogare nell'alcool il ricordo
dell'amico perso. Siccome Dale è comunque membro attivo della
suddetta Cypress, noiosa e fredda cittadina del Minnesota con
altissimo tasso di promisquità, dopo un breve giro è già a fare il
cascamorto con una straniera incontrata nel bar, forse una norvegese,
di nome Gerda. Un secondo dopo sta già facendo sesso selvaggio con
la medesima, che lo incita a picchiarla fino a che un pugno glielo da
davvero. Lei soddisfatta raggiunge il godimento. Lui si sente
sconvolto dall'accaduto e tre minuti dopo, mentre torna a casa,
piangendo la dipartita dell'amico, decide di deviare presso
l'abitazione di Jackie, la ex moglie inconsolabile di Mark, e farsi
una cavalcata anche con la suddetta. Purtroppo gli effluvi alcoolici
inibiscono nuove conquiste, il poliziotto si addormenta fiero nella
casa della vedova e il mattino viene accolto senza troppi complessi
dai figli della medesima. Fa freddo in Minnesota. Ma anche i Walsh di
Beverly Hills venivano dal Minnesota? Ricordo quando Shannen Doherty
scandalizzò il fandom decidendo di posare per Playboy... Sto
divagando, scusate sto scrivendo il pezzo tipo alle quattro di
mattina. “Vai a dormire, cacchio!”, direte voi. No, no,
tranquilli, ora mi ripiglio grazie a questa monster
energy... kaos... taurina al gusto frutti tropicali... Ok, fine del
cazzeggio. Lo sperminator di Cypress si sveglia decisamente male. La
vedova è sparita. La ricerca è breve. Ecco che Dale si imbatte in
una gamba della donna, divelta da corpo quasi fosse masticata. Dalla
gamba parte una scia di sangue che conduce verso l'esterno
dell'abitazione. Unghie bestiali stanno incidendo nelle viscere di un
corpo inerme, il rumore con cui vengono inflitti i tagli è regolare,
monotono e incessante. Dale scorge la bestia. Estrae la pistola,
colpisce, ma la creatura, gigantesca, dagli occhi gialli e dalle
zanne acuminate e logore di sangue, gli è già addosso. Buio. Il
risveglio è doloroso, nel letto di un ospedale, attaccato a dei
macchinari, coperto di bende.
Neanche il tempo di schiudere di occhi e
viene accolto dalla figura amichevole del suo capo, lo sceriffo, che
senza girare intorno all'argomento gli parla di come la norvegese con
cui qualcuno lo aveva visto al bar sia morta, di come Jackie sia
morta e di come tutto quel casino sui corpi delle donne e di Mark non
sia opera di una bestia, ma di un uomo spietato e aberrante. Magari lo
stesso uomo il cui sperma è stato rinvenuto nei cadaveri di Jackie e
della norvegese. Jackpot. Un uomo armato sorveglia la stanza di Dale.
L'unica uscita alternativa è la finestra e un volo di almeno 12
metri. Dale sceglie il vuoto. Nessuno sarebbe sopravvissuto. Ma la
fuga è breve. Dale è di nuovo in una stanza chiusa, dietro le
sbarre. Ma ecco che la creatura appare. Le guardie vengono fatte a
pezzi, il corridoio è un lago di sangue. Adesso è il suo turno.
Cerca di sbranarlo, non riesce a oltrepassare le sbarre metalliche ma
è così forte da iniziare a piegarle, le fauci si avvicinano sempre
più alla sua vittima. Con tutto l'odio e la disperazione di cui è
capace, Dale scaglia un pugno sull'orrido ghigno dell'uomo lupo.
Dispone la mano ad artiglio, la conficca nel bulbo oculare e strige.
Preme ed estrae. La creatura rimane mutilata, sorpresa e spaventata.
Inizia la fuga. Dale non si capacita della forza che ha appena
utilizzato, come del fatto che il suo corpo è da tempo guarito,
rigenerato. Poi inorridisce guardando le sue mani. O meglio. I suoi
nuovi artigli.
Lapham è uno
scirittore di fumetti dall'indubbia indole pulp. Il suo ciclo su
Crossed è forse la dimostrazione massima della libertà espressiva
che viene concessa agli autori di un fumetto per adulti: in pratica
non esistono limiti a morale e buon gusto se la scrittura è così
forte e “buona” da raggiungere un vasto pubblico e portare
altrettanto vasto profitto. Così, mentre i fan dei supereroi si
interrogano su come sia possibile che le supereroine indossino dei
costumi che davanti sembrano inguinali e dietro appaiono come i
mutandoni di quando la nonna andava al mare, poppe e dettagli
anatomici degni dello studio di un urologo, conditi da dissezioni
corporali piuttosto realistiche, non mancano mai nei fumetti di
Lapham, grazie anche a indiscussi maestri grafici come Ryp (su
Crosssed) o Andrade (su questo Ferals). Ferals è quindi un'opera
forte, adatta a stomaci foderati, che raschia compiaciuta nell'orrido
e nello sgradevole, ma che tuttavia trova nel ritmo narrativo, nella
lucida successione delle tavole, indubbi punti di interesse che ne
fanno un'opera godibile e carica di colpi di scena. Andrade si trova
perfettamente a suo agio nel ritrarre persone ai limiti della follia,
oltre ad allestire forti scene d'azione in cui le tavole si
squarciano e assumono forme affilate, riveste particolare impegno
nella espressività dei volti, esprimendo al meglio gli stati
d'animo. Nel tratto è comunque ravvisabile una certa legnosità, ma
nell'insieme il lavoro è più che convincente.
Ferals
è una serie indipendente della Avatar Press che in Italia viene
serializzata da questo mese in volumi della collana 100% Panini
Comics da fumetteria di pregevole fattura. Una serie forte,
sicuramente esagerata nella sua continua ostentazione di sesso e
mutilazioni, ma in grado di suscitare un buon interesse da parte del
pubblico amante dell'horror. Il principale obiettivo di Ferals è
dare una rilettura del mito dell'uomo, scavarne le radici nella
storia e darne una lettura mitica, non banale. Intento che per questo
primo volume possiamo tranquillamente dire essere stato raggiunto.
Per lettori adulti, non impressionabili e soprattutto non bigotti.
Una lettura da provare.
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