Gioviale e attraente, premuroso e
sorridente, il manager Massimo (Luca Argentero) è un marito perfetto e
amorevole per la dottoressa Antonia (Cristina Capotondi), come l’uomo dei
sogni per lo scenografo Michele (Eduardo Scarpetta). Questa doppia vita sentimentale,
frutto di un amore inaspettato quanto sorprendente, è iniziata da almeno un
anno: da quando Michele e Massimo si sono incontrati per caso in una
libreria, in cerca dello stesso libro di poesie. I due si sono subito
piaciuti, hanno iniziato a frequentarsi e subito Massimo ha deciso di incontrare la famiglia allargata di Michele, piccola tribù segreta che stava
per lo più arroccata in un palazzo di periferia gestito da Serra (Serra
Yilmaz), la amministratrice unica, portinaia e “sultana” di questo luogo. Tra i
singoli appartamenti e l’ampia terrazza, con la concessione di qualche zona
periferica, il piccolo mondo colorato di Serra appare da subito composto da
persone di ogni età ed etnia, gente concreta e sognatori, matti e innamorati.
Tutte persone un po’ curiose e scombinate, qualche volta eccentriche e
“sanguigne”, ma in fondo sempre unite, gioiosamente e chiassosamente. Gli
abitanti del palazzo sono interessanti al punto da essere costantemente spiati
nella loro quotidianità dal gruppo delle pettegole di zona, “le tre Marie”, che
non esitano a piantonare il ricco e convulso traffico all’ingresso dello
stabile, lanciando battute sarcastiche ad ogni ora del giorno e della
notte. Dentro questo palazzo, davanti a persone così strane ma anche
generose, capaci di aprirsi le une con le altre, condividendo le loro storie
quando la preparazione del tradizionale pranzo domenicale sulla terrazza (e di
ogni festa e compleanno comandati), Massimo piano piano dimentica tutti i tabù
che in passato lo fermavano dall’amare un altro uomo. Ma all’esterno è
tutta un’altra cosa e il manager non riesce a fare i conti, con il suo
matrimonio e con il suo lavoro, nell’accettarsi nel suo cambiamento. Così, dopo
un anno di amore condiviso tra Antonia e Michele senza che l’una sappia
dell’altro e senza che una venga preferita all’altro, Massimo muore
all’improvviso in un incidente d’auto nel pieno centro di Roma. Ma
l’amore per Michele, pur nascosto pervicacemente, ha lasciato delle briciole
lungo il suo passaggio. Così Antonia scoprirà piano piano, già durante il
funerale del marito, la presenza di alcuni misteriosi “amici della palestra”, i
primi indizi della sua doppia vita. Indizi che la porteranno sempre più vicino
al piccolo mondo segreto di Michele.
A distanza di 22 anni dall’uscita
cinematografica del film omonimo con protagonisti Stefano Accorsi e Margherita
Buy e su pressante richiesta da parte del pubblico e delle case di
distribuzione, Ferzan Ozpetek insieme allo sceneggiatore Gianni Romoli tornano
sul “luogo del delitto”, alle loro Fate Ignoranti. Per celebrarle,
aggiornarle e farci immergere di nuovo nel loro mondo con curiosità, ironia e
passione. Dalle parole del regista nelle più recenti interviste, in questi anni
sono cambiati i temi e la percezione sociale della omosessualità. C’è meno
stigmatizzazione rispetto a 22 anni fa, ma la situazione è ancora in movimento:
giovani vivono la sessualità oggi in modo più libero, ma forse le vecchie
generazioni si sono un po’ troppo indurite. L’omosessualità rimane ancora un
argomento difficile da trattare nella quotidianità e anche per questo, in tutti
questi anni, Le fate ignoranti è diventato oltre che un esempio di buon cinema
anche uno “strumento utile” da vedere in famiglia, per affrontare il tema alla
ricerca di un dialogo e di un confronto. Le fate Ignoranti ieri e oggi
rappresenta proprio quel tipo di “cinema dell’inclusione” che oggi ricerca in
particolare Disney, che si è prefissa per il 2022 di avere nel suo catalogo
streaming molti prodotti in grado di dare voce alle storie e ai contesti sociali
prima meno rappresentati nei media. La struttura della serie tv permette
inoltre al regista di allargare i temi della pellicola e di dare più voce ai
molti personaggi che in origine rimanevano più in ombra, quasi alla stregua di
un coro greco. Grazie al certosino lavoro dello sceneggiatore Romoli, a una
ciurma di attori e tecnici bene assortita e ad un Ozpetek sempre più bravo
dietro la macchina da presa, la serie Le fate Ignoranti del 2022 risulta un
prodotto davvero sorprendente. La periferia romana è ricca di colori e magia,
tra le terrazze cariche di tavolate allegre e i silenzi dei laboratori
scenografici di Cinecittà. Il taglio di montaggio degli episodi li rende
particolarmente dinamici e si ha voglia di guardarli uno dietro l’altro, come
caramelle. Nella ricca colonna sonora c’è anche il pezzo di Mina, Buttare
l’amore.
Il cast è molto ricco e oltre ai bravi
Luca Argentero, Cristina Capotondi, Eduardo Scarpetta e Serra Yilmaz, già
dalla seconda puntata iniziamo a vedere per più tempo sulla scena anche le
brave Ambra Angiolini e Anna Ferzetti, Paola Minaccioni e Carla Signoris.
Nelle puntate successive arriverà anche il divo internazionale Burak
Deniz, Milena Vukotic. Dopo le prime puntate cambierà anche lo scenario e si
tornerà in oriente, in luoghi vicini a quel Bagno Turco tanto caro ai fan di
Ozpetek.
Ma rivelare troppo sarebbe un peccato. la serie va gustata nei suoi otto episodi già disponibili su Disney Plus. Se siete in cerca di una serie molto curata nei dettagli e “calorosa”, in grado di affrontare il tema della omosessualità in modo diretto e senza paranoie, con melodramma ma anche humor, la serie di Ozpetek è una buona scelta.
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