Zerocalcare è uno che seguo da sempre,
con discreto entusiasmo. Ve lo dico mentre sto osservando i pupazzetti da
Edicola di Centauria de ‘su Nonna e der bullo con la catana che lo maltrattava
da piccolo. Perché Zero scrive della vita di tutti i giorni e spesso chi lo
legge trova sempre qualcosa di suo nelle sue storie, dai drammi del liceo al
“momento ribelle”, dalla paranoia di fare la spesa al supermercato al “grande
viaggio” che ci ha cambiato la vita. E io che al liceo, come lui,
scarabocchiavo fumetti con protagonisti i miei amici, mi sono subito
affezionato al mondo di Zero. Al punto da avere oltre ai libri anche i
pupazzini di cui sopra e di aver visto in sala La profezia dell’Armadillo senza
voler poi alla cassa riavere indietro i miei soldi (mi sono trattenuto per
Zero, non per chi ha realizzato male quel film).
Ed eccoci a Strappare lungo i bordi, che
scopro essere stato animato per Netflix da un mio amico del liceo, uno che pure
lui da ragazzino faceva i disegnini ed oggi è diventato davvero bravo nel mondo
dei cartoni animati. Bella Giorgio!!
Strappare lungo i bordi è quello che
doveva essere quella ca**ta del film de La Profezia dell’Armadillo. La storia è
sulla stessa linea ma attinge per “cameo/extra” da tutto l’universo narrativo
degli ultimi 20 anni di zero. Lo stile visivo (colonna sonora di Giancane
compresa) è una diretta evoluzione dei corti animati Quarantena a
Rebibbia, realizzati per la trasmissione Propaganda di La7 durante il lockdown
e funziona, coglie appieno lo spirito dei fumetti anche sul lato del ritmo. Le
puntate possono essere viste anche in modo slegato, ma scansionano temporalmente
le tappe di un unico viaggio che Zero fa insieme all’amico Secco e a Sarah. Un
viaggio in salsa nerd/citazionista sulla strada dei ricordi pieno di incertezze
sul futuro che poi è la cifra emotiva di molta della produzione di Zerocalcare,
ma che non esaurisce l’estro dell’autore romano. Ci sono storie su apocalissi
zombie, reportage di guerra, riflessioni sulle guerre mondiali, spaccati sulla
politica e riflessioni sociologiche e filosofiche, nella ricca produzione di
Zero.
Sembra abbia avuto molto successo e per me se lo è meritato tutto. Ora non vedo l’ora che il viaggio continui con le altre storie o storie inedite. Bravi tutti.
Talk0
Una serie davvero bellissima, che scorre liscia come l'olio, fa ridere, fa riflettere e commuove fino alle lacrime. Un altro colpaccio messo a segno da Zero (il film l'ho evitato. Mi sono sentita male già dal trailer, onestamente)!
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