In un
mondo fatato e verdeggiante dominato da echidna barbarici vive un porcospino
blu superveloce di nome Sonic. Per fuggire da una situazione particolarmente
"spinosa", il nostro eroe, ancora piccolo e paffutello è costretto a utilizzare un portale magico a forma di anello dorato che di colpo lo trasporta
nella piccola cittadina di Green Hill, nella provincia americana. Trovato
riparo in una tana da lui arredata in modo figo, Sonic passa i primi anni a
leggere i fumetti del supereroe Flash e a spiare la piccola realtà cittadina,
trovando come modello di vita "l'uomo delle ciambelle" (James
Marsden), lo sceriffo locale. Ma un giorno la solitudine lo "manda in
palla" in tutti i sensi e dopo essersi messo a correre in tondo a velocità
sempre più elevata Sonic irradia una scarica di energia che manda in black-out
tutta la contea, attirando l'attenzione del governo. Per questo un giorno
arriva a Green Hill un "man in black" molto particolare, Robotnik (Jim Carrey) che inizia una caccia all'alieno su tutta la zona facendo uso di un
esercito di buffi robottini a forma di uova di sua invenzione. "L'uomo
delle uova" (Eggman) è vicino alla sua preda, ma Sonic riesce a
nascondersi nel capanno dello sceriffo e diventare presto suo amico. Insieme
partiranno alla ricerca di un anello dotato in grado di mandare il porcospino
blu in un nuovo più sicuro e... con colline piene di funghi (Mushroom
Hill).
Dopo una
post-produzione burrascosa esce nelle sale il film ispirato alle gesta di uno
dei più amati personaggi dei videogame. L'aspettativa di vedere Jim Carrey
impersonare un ruolo interessante come il cattivissimo villain
ultra-tecnologico Ivo Robotnik era alta, la trama intuibile dai trailer faceva
presagire un film orientato al pubblico dei più piccoli, gli effetti speciali
in genere sembravano carini. Tutto più o meno viene confermato alla fine della
visione, con il lato positivo che nel secondo tempo mi sono addormentato meno
volte che per il soporifero Detective Pikachu. Jim Carrey è immenso, il suo
Robotnik è una specie di Ace Ventura passato al lato oscuro con tutti i tocchi più
stronzi di Hank di Io, me e Irene. Marsden è così biondo, buono e con gli occhi
azzurri che sembra la versione umanizzata di Sonic, cosa che annoia dopo tre
minuti. Tika Sumpter è una gnocca che non finisce più a cui hanno dato un ruolo
da veterinaria giusto coreografico e poco partecipe, ma che piacerebbe a
Tarantino e ci fa dimenticare la sua pallossissima e sulfurea Michelle Obama di
Ti amo presidente (film che ogni tanto torna nei miei incubi). Il resto del
cast è un po' mortificato in particine, per lo più buffe, ma risultano
comunque molto divertenti i personaggi di Neal McDonough, Adam Pally e
Natasha Rothwell. Se la storiella dell'amicizia tra poliziotto e porcospino
rivaleggia per profondità con gli intrighi della Melevisione ed è onestamente
da martellate sui coglioni, gli effetti speciali legati alla super velocità (che strizzano un occhio o due alle incarnazioni cinematografiche di Quick
Silver più che a Flash) come gli scontri colorati contro i robottini di
Robotnik (dal sapore Yattaman), sono decisamente il piatto forte, allontanano
la negatività relativa al prezzo del biglietto. Al di là di eccessi di melassa,
considerato il target "da bambini" e se siete pure costretti ad accompagnare
un pargolo in sala, il film scorre, ci si diverte con moderazione e appaiono
già intriganti finestre aperte sui prossimi capitoli, che speriamo più
adrenalinici e meno "bambinosi".
Il film
di Sonic non è esattamente un inno alla velocità psicotropa propria di certi
livelli del videogame, tra slot-machine, flipper e colori fluo. C'erano
probabilmente più sostanze psicotrope sul set di Super Mario a dirla tutta. Ma
può essere un buon cavallo di Troia per avvicinare un bambino ai vecchi giochi
per Megadrive, che un papà un po' nerd non deve sottovalutare.
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