Introduzione musicale: abbiamo messo il link di un pezzo di Billie Eilish parlando de La Llorona. Oggi ve ne mettiamo qui sotto un altro, perché fa parte della colonna sonora ufficiale del film, ma soprattutto perché è uno di quei pezzo che ormai in radio passa ogni dieci minuti e non è affatto male.
- Micro
- Sinossi: un bambino stile Superman atterra stile Superman nel classico
granaio della famiglia americana rurale stile Superman. Solo che i genitori
adottivi che capitano a 'sto giro sono un po' delle merde. Fine
- Più
veloce della luce e della logica: Prendi David Yarovesky, uno che sanno in sei
chi è, ma "perché no? Chissà mai? non era carino il suo The hive?".
Dagli un cast discreto con al centro Elizabeth Banks, un tizio gonfio anonimo e
un bel bambino inquietante. Poi esagera, butta giù per soggetto una idea niente
male come una lettura avariata e alternativa della giovinezza di Superman in
territorio quasi The Omen (qualcosa che si è visto particolarmente
bene nella fantastica mini-serie a fumetti Supreme Power di Straczynski e Frank).
Già te lo vedi il box Office che ingrossa, oggi che ogni roba a tema supereroi
vende, comprese cacate come Il ragazzo invisibile 2, già pronto a fare un
franchise vincendo facilissimo come riesce a Blumhouse con tre lire. In
pieno hype di chi ci crede un botto, fai disegnare da uno bravo un costume da
supereroe-bambino fico, ingenuo quanto ultra creepy (si parla
dell'artista Autumn Steed, ma per qualcuno c'è anche lo zampino di James Gunn
stesso) che poi ad Halloweeen sbanchi. Sei strettino di moneta, premurati che
gli effetti visivi si mascherino bene anche se sono da discount. Ora, caro il
mio produttore James Gunn, perché fai scrivere la sceneggiatura di questa roba
a tuo fratello e tuo cugino, chiaramente esuli da una sbronza colossale alla
festa della proloco? Ma sei un pazzo maledetto!!!! Poi finisce che una buona
idea come questa viene presa per il fratello scemo di pellicole come Glass,
Chronicles e Lo chiamavano Jeeg Robot!! Ed è ovvio che le palle un po' girino,
perché messa la trama nelle mani di uno sceneggiatore appena competente si
scriveva da sola e senza "fare i fenomeni". Bastava parlare per dieci
minuti con i genitori di un qualsiasi bambino sui dieci anni per cogliere degli
spunti più interessanti. E invece no! Così assistiamo a un padre, profondamente
contrario all'uso delle armi da fuoco, che porta baby-psycho-superman da
abbattere cervi con il suo fucile da caccia (???). Allo zio che vede
baby-psycho-superman (ricordiamo di 10 anni e suo amatissimo nipote) girare per
casa sua con una specie di calza rossa in testa e urlare
"checcazzzocifaiincasamiaaaaahh" (????). Vediamo la ragazzina
compagna di classe di baby-psycho-superman che lo vede una sera fargli una
visita in camera come in Dawson Creek urlargli "maniaco pervertito!!!" (?????).
Va bene, non siamo in una pellicola Disney, ma il bimbo non può avere per lo
meno un "trattamento da bimbo", per almeno dieci minuti di film? O
allora quando inevitabilmente gli gireranno i coglioni tutti a tifare facile
per lui! È veramente un film privo di sottigliezze e con veri e proprio
svarioni logici. C'è tutto un sottotetto sulla natura delle api rispetto alle
vespe (argomento furbescamente accennato durante una lezione a scuola e
lasciato cadere nel nulla) che, se non fosse stato sviluppato da un cretino, avrebbe giustificato da solo metà delle riflessioni più interessanti sulla natura umana,
l'inconciliabilità del diverso con la socialità, la possibilità di
"scegliere la propria vita a dispetto delle proprie radici". A 'sto
bimbo non viene manco data la possibilità di comprendere i suoi poteri e i suoi
limiti, perché gli stanno tutti subito addosso sperando di sopprimerlo. E
allora a bomba, bruciale tutte le madri del tuo paesino americano con il tuo
sguardo laser! Falli a pezzi correndo velocissimo contro di loro, lanciali in
aria come birilli e vedi l'effetto che fanno quando atterrano. Critica sulfurea e feroce alla società americana rurale media, autoreferenziale e priva di vera
accoglienza per la diversità? Ma anche no, qui non siano decisamente in un film
di Joe Dante, Zemeckis o Burton. E nemmeno in uno di quei progetti post-Troma
del buon Gunn come quella piccola bomba di Slither. Posto che Brightburn è un
film dalla trama scema in modo desolante, almeno ci si diverte? Un po' si, ma è
davvero troppo poco. Con queste disastrose premesse si doveva per legge
"buttarla fuori del tutto" e farcire per la gloria gli ultimi 30
minuti almeno di squartamenti multipli e distruzione. Cosa che di fatto
"avviene", ma così sottotraccia e in modo "minimal" (forse
per il micro-budget di cui sopra) che anche il fan della trashata horror più
trasandata (io) rimane poco appagato.
-
Conclusione: Insomma, parliamo per me di "Robetta", magari pure
simpatica alla prima visione ma morta lì. Un bel costume in una bella provincia
americana tipo Smallville, con poco altro da dire. Talk0
P.S. Sicuro come l'oro che mentre il cugino e il
fratello di Gunn passavano la serata etilica, che ha fatto scaturire questo
capolavoro di sceneggiatura, stavano commentando come fosse oro questo video
Padri 1, bambini Rompipalle 0
Che in fondo per scrivere un film su un nano che
vola e lancia pippoli dagli occhi non è che ti chiedono una laurea in
pedagogia... forse.
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