sabato 20 aprile 2019

Noi - la nostra recensione del nuovo film di Jordan Peele




Sembra ieri che usciva in sala Get Out - Scappa, il film di esordio di Jordan Peele, regista e sceneggiatore per i tizi di Blumhouse. Un Thriller dalle venature sociali, intrigante, divertente quanto sagace, ansiogeno quanto basta, irresistibile anche ad una seconda visione. Grande ritmo, una bella idea di fondo, un po' mutuata da un capolavoro scritto da Charlie Kaufman, ma abilmente "reinterpretata", la voglia di spaventare e far ridere lo spettatore a tempi alternati, che riesce solo ai più grandi, come a Landis in Un lupo mannaro americano a Londra. Bravi tutti, un Oscar alla migliore sceneggiatura a Peele stra-meritato, ed eccoci al secondo importante banco di prova, quello della "conferma", quello che decide se di nuovo grande autore del thriller si parla, o arriva la "smentita", quella che avrebbe certificato che il caso Get out era solo un fortunatissimo fuoco di paglia. Ma, ve la taglio breve, qui nel post visione, siamo alla conferma di un grande talento che, più o meno con gli stessi ingredienti e toni già sperimentati, sa espandere e migliorare sotto ogni punto di vista. Non voglio dirvi una sola parola sulla trama, perché vi rovinerei parte del divertimento già in parte rovinatovi dai trailer. Accenno solo a un paio di "suggestioni". Il ritorno a una casa delle vacanze senza la presenza rassicurante dei nonni, un trauma infantile al cui centro c'è una attrazione da luna park come la "casa degli specchi", una strana situazione di home-invasion che si trasforma presto in match gladiatorio tra persone normali e quelli che sembrano i loro gemelli cattivi, una grande manifestazione collettiva di uomini e donne che si stringono la mano in fila, come le decorazioni con gli omini di carta, per un numero infinito di chilometri. A voi unire i puntini e comprendere il nuovo rompicapo di Peele, con la rassicurazione di trovarci di nuovo in un film dalle forti connotazioni Thriller quanto fanta-sociali, a cui si aggiunge tanto humour, un ritmo indiavolato e un'idea visiva di boogieman che già potrebbe furoreggiare al prossimo halloween (speriamo nella variante con "forbici di gomma arrotondate"). Come brevemente accennato, ogni personaggio principale ha un doppio "oscuro" ed è intrigante scovarne similitudini e differenze comportamentali. Bravissima Lupita Nyong'o, tanto nel ruolo di una madre protettiva e tosta quanto una novella Ripley, tanto in quello di una creatura "rotta", ma vitale come Red. Basici e maldestri, al punto da apparire quasi intercambiabili, i "gemelli" di Winston Duke,  l'attore che strappa in assoluto più risate. Invece vulnerabile l'una quanto inquietante l'altra, le "gemelle" interpretate dalla brava Shahadi Wright Joseph. Il piccolo Alex Evan ha però la palma del migliore, dando corpo e anima all'introverso e vulnerabile Jason, quanto al bestiale e silenzioso Pluto. Ci sono un paio di plot twist davvero notevoli, c'è una componente "sanguinolenta" ma piuttosto contenuta, se non appena suggerita; tra le molte location suggestive, c'è almeno una ambientazione veramente da incubo che tra scale mobili, corridoi spogli, sanguinolenti e pieni di conigli, mi è davvero entrata in testa (ricordandomi pure qualcosa di Silent Hill). Sono inoltre molto contento di aver assistito a uno spettacolo con una sala piena di ragazzi molti giovani e tutti con la bocca aperta e zero schermi dei telefonini accesi. A differenza del 95% degli altri horror, questo Noi (non so poi quanto sono stato "formulato" per assistere a un tale evento), è riuscito a catalizzare l'attenzione dei giovani dall'inizio alla fine. 
In conclusione, andate in sala per divertirvi e spaventarvi con il nuovo horror di Peele. Se ancora non lo conoscete o dopo Noi volete conoscere di più questo regista, buttatevi poi a pesce su Get-out: scappa e poi fatemi sapere. Buona visione e tanti consigli crudi per tutti. 
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