- La
trama in breve: c'era una volta, nel piccolo mondo virtuale di un cabinato da
sala giochi (mooolto "primi anni 90"), il cattivo di un videogame
"alla Donkey Kong" (Felix l'aggiustatutto): Ralph (in
originale doppiato dall'attore John C.Reilly). Ralph dalla cima di un palazzo
cercava di abbattere lo stesso a pugni, inimicandosi i condomini virtuali di
"Belposto" e aspettando di essere ogni volta sconfitto dall'eroe del
gioco. Ralph non era contento della sua vita "da cattivo", non si
sentiva supportato dai gruppi di "auto-mutuo-aiuto per cattivi dei
videogame", in genere vedeva tutto nero e non capiva. Non capiva perché
doveva essere lui il cattivo della storia, non capiva perché per una volta non
potesse essere anche lui un eroe. Poi è arrivata la grande occasione di
riscatto e la prospettiva è cambiata. Il nuovo manthra di Ralph è diventato:
"il lavoro di cattivo non è tutta la vita ma solo un lavoro", ha
scoperto che "si può essere eroi anche solo di chi ci vuole davvero bene"
e questo può bastare. Da allora le cose sembrano ingranare per Ralph,
nella sua piccola sala giochi di provincia. Ha trovato davvero il suo posto nel
mondo, ha soprattutto incontrato un'amica del cuore, Vanellope (doppiata in
originale da Sarah Silverman), a cui è legatissimo e con cui ogni giorno è una
meravigliosa routine fatta di impegno/cazzeggio/divertimento.
Prima di
incontrare Ralph, Vanellope era la principessa digitale del game di corse stile
"Super Mario kart" chiamato "Candy Rush", relegata da un
malvagio cattivo digitale nel ruolo di eterna perdente, la più scarsa dei
corridori selezionabili del gioco. L'incontro con Ralph le ha cambiato la vita,
ora è realizzata, è sua amica ed è felice, senonché, magari, non è contenta
che la sua vita si ripeta tutti i giorni, vuole intraprendere nuove avventure,
esplorare nuove strade, la routine la ammazza. L'animo avventuroso da
"pilota da rally" le fa ribollire il sangue.
Un
giorno, complice l'arrivo del wi-fi nella sala giochi e una particolare
circostanza nefasta, Ralph e Vanellope si trovano ad abbandonare i cabinati dei
rispettivi giochi e a girovagare su internet, in missione. Mentre Ralph si
ingegna per risolvere la situazione, Vanellope trova un posto in rete che le
piace, un Game-racing-open-world alla "Grand Theft Auto/carmageddon/need
for speed" in salsa ultra - esagerata / tamarra in cui incontra anche
un'amica (che in originale è doppiata dalla mitica Gal Gadot) e in cui si
sente davvero realizzata. Vorrà tornare a casa Vanellope?
- Non
tutte le principesse risolvono tutti i loro problemi quando entra nella loro
vita un uomo: nei trailer si presentava per lo più come una pellicola leggera,
vicina per temi allo sfortunato Emonji, con qualche strizzata d'occhio ai
"brand" più popolari della rete e tanti simpatici cameo legati
all'industria di Topolino, Star Wars incluso. Sotto questa patina, Ralph Spacca
Internet è invece interessante, molto stratificato, per nulla banale e
accomodante. Prende temi e personaggi del primo bellissimo film ed
effettivamente continua ad arricchirli in modo tridimensionale e non banale,
allestendo una intelligente allegoria del mondo virtuale che gioca e si
fonde bene con la favola classica Disney (molto originale l'effettivo
approfondimento del ruolo della "principessa Disney"). Ed è bello
veder crescere i personaggi e il loro mondo in un modo così convincente quanto
umano, realistico. Lo studio Disney Animation negli anni, oltre che una sempre
maggiore abilità tecnica, conferma la stessa modernità e capacità
nell'approfondimento emotivo dei personaggi quanto nella creazione di
mondi complessi che ha reso grande la Pixar Animation (anche se le due case
parlano ancora un "linguaggio diverso", come viene autoironicamente
evidenziato in una gag fulminante quanto spassosa della pellicola). Così il
film Pixar che accosterei con maggiore disinvoltura a questo Ralph Spacca
Internet è quel piccolo gioiello per la regia di Pete Docter di nome Inside
Out, ma di fatto questo secondo film di Ralph prosegue anche il discorso sulla
"emancipazione femminile Disney" iniziato con Frozen e tra le strade
digitali di Ralph si può godere della complessità multiculturale di
Zootropolis. Per i più piccoli Ralph 2 è utile anche dal punto di vista
educativo, spiegando il mondo di internet con una chiarezza cristallina e per
nulla didascalica, funzionale effettivamente alla trama. In parallelo osa
rappresentare, con medesima competenza, meccanismi di relazione tra i
personaggi che stanno davvero diventando adulti. Non vado oltre per non
svelare troppo, ma Ralph 2 non gioca facile proponendo una storiella buffa e
preconfezionata ad arte (cosa che gli sarebbe stata facilissima), ma vuole
"colpire basso" sul piano emotivo. Si va al di là della semplice e
consolatoria morale del "e vissero felici e contenti", si parla di
" inseguire i propri i desideri", "cambiare casa",
"comprendere le scelte di vita degli altri". I nostri personaggi
crescono e crescono anche i personaggi secondari, il cuore del film diventano
le relazioni, le "relazioni ai tempi dei social" diremmo e il modo
che ha internet per assecondarle oppure ostacolarle. Molto più sofisticato
della missione da superare o del cattivo da sconfiggere nel classico percorso
dell'eroe. È come se il mondo virtuale di Ralph si spostasse effettivamente dal
"momento del gioco" alla "vita virtuale". Ed è prodigioso
come tutto scorra tranquillo e con leggerezza, coprendo leggermente di
malinconia la storia.
- In
sintesi: Ralph spacca internet ci è piaciuto. Ci ha commosso, ci ha fatto
divertire, ci ha mosso dentro sentimenti non banali. Merito dell'ottimo cast
vocale, Reilly e Silverman su tutti (ma anche merito di una grintosa e
sensuale Gal Gadot), merito di registi come Phil Johnson e Rich Moore che hanno
saputo coniugare un grande senso dello spettacolo e dell'azione con una
gestione non banale dei personaggi. Preparatevi a inseguimenti a rotta di
collo, infinite trovate visive condite da esplosioni di colori e all'effetto
speciale migliore di tutti, incontrare personaggi virtuali a cui affezionarsi
come vecchi amici.
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