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nel blog c'è un ormai vetusto post in cui parlavamo di questo vero e proprio
fenomeno culturale, che è stato in grado di imporsi all'attenzione attraverso
tutti i media possibili tanto in modo diretto che attraverso citazioni più o
meno dirette. Un successo meritato a una produzione generale che negli anni ha
saputo migliorarsi e arricchirsi quasi su ogni aspetto, ma che non avrebbe
potuto arrivare così lontano se non fosse stato per la grande intuizione
iniziale di Isayama.
Tutto
nasce da un'idea forte, primordiale, in grado di scuotere nel profondo ogni
lettore: in un mondo di stampo medioevale, all'interno di città circondate da
alte mura, l'umanità vive inquieta ben sapendo cosa si cela nel mondo esterno:
creature giganti e deformi, antropofagi e folli. Le mura sono l'unica difesa
possibile dai "giganti", ma al contempo rapprendano una barriera
sociale laddove i poteri forti risiedono al centro di più fila di mura, mentre
i paesi più poveri vivono esposti a ridosso delle barriere. Poi un giorno
accade l'inevitabile, giganti particolarmente alti e minacciosi creano una
breccia in un muro esterno e Eren, il nostro protagonista, che è ancora un
ragazzino gracile con enormi occhi verdi, assiste impotente all'invasione del
suo paese da parte di migliaia di giganti. Impotente, assiste a una
carneficina brutale che si protrae senza sosta e infine guarda con i suoi
stessi occhi un gigante divorare sua madre. Eren cresce e diventa un soldato,
vuole affrontare i giganti e ora c'è un'innovazione tecnologica (che in pratica
dà a chi la usa la capacità di volteggiare come Spiderman) che permette di
affrontarli. Seguono battaglie, colpi di scena, lutti e rivelazioni incredibili
sulla natura stessa dei giganti e sul loro scopo. Tutte cose che vi consiglio
di scoprire in prima persona attraverso la lettura del manga, pubblicato da noi
da Planet Manga, o attraverso la visione dell'anime, anche se quello è un bel
po' indietro al momento, pubblicato da Dynit. Negli episodi contenuti nel
volume 25 dell'edizione italiana ho avvertito in un certo modo la sensazione
che si sia "chiuso un cerchio", che l'opera abbia raggiunto il punto
più alto che si prefissava fin dall'inizio su uno dei temi che aveva più a
cuore: descrivere il senso ultimo delle guerre, l'annichilimento nell'individuo
di ogni umanità dietro all'ineluttabilità del comando o della strategia che gli
impone un "dover fare". È questa sconfitta, sul piano morale e
materiale, il sentimento che aleggia maggiormente tra le pagine. È pesante, è
spiacevole ed è un aspetto che raramente un fumetto ha davvero il coraggio di
esporre, dando per di più al lettore tutti gli elementi possibili per
giudicarlo. Giudicarlo sulla base della storia letta fino allora, sul piano
emotivo dell'evoluzione che hanno avuto i personaggi, sul piano meramente
"strategico-militare". Dopo questo momento la storia del fumetto
prosegue, i combattimenti proseguono e sembra che nei prossimi mesi arriveranno
ancora nuovi colpi di scena importanti. Ma per me qui si è già arrivati alla
riflessione più importate e dolorosa, al punto in cui non mi sarà più possibile
guardare ad alcuni personaggi con gli stessi occhi. Sto leggendo molti fumetti
interessanti nell'ultimo periodo, alcuni che hanno una propensione a essere
provocatori, scorretti e scomodi fin dall'inizio e che mi piacciono proprio
per la loro carica sovversiva. Pura evasione nella maggior parte dei casi.
L'opera di Isayama, che partiva in modo molto pulp, tra i corpi smembrati da
creature che potevamo tranquillamente definire "zombie 2.0", ha saputo
arricchirsi di significato, aprendosi a livelli di lettura spesso esaltanti, a
volte davvero intelligenti. Mi fa specie celebrare questi 10 anni di
pubblicazione in un momento narrativo così complicato per la vita dei
personaggi del manga, ma questa è solo l'ennesima dimostrazione del talento di
Isayama come narratore per immagini unico e sempre originale, all'interno di un
panorama di nuvole parlanti che oggi, forse, sembrava non avere più molto da
dire. Se volete seguire la storia senza leggere, anche l'anime è molto bello,
anche se per me troppo stiracchiato nella narrazione. Mi sarei aspettato
dei film animati senza animazioni riciclate e con l'esplorazione di aspetti
inediti, ma per ora da questo punto di vista sono stato un po' deluso. Rimane "tanta
roba". Buona continuazione a chi è già un lettore e buona scoperta a chi
non si è ancora avvicinato all'Attacco dei Gianti.
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