lunedì 29 ottobre 2018

A star is born - la nostra recensione.





Bradley Cooper è Jackson Maine, un rocker fracassato che sta perdendo l'udito e naviga sempre più abitualmente in fiumi alcolici verso l'autodistruzione. Lady GaGa è Ally, una cameriera che è stata giudicata dai produttori troppo brutta per il pubblico, che la sera canta in un club frequentato da omosessuali con il trucco di una drag queen. A Jackson serve un bar dove trovare alcol, Ally è sul palco con le sue ciglia finte e il trucco pensate, l'incontro sembra voluto dal destino. E c'è magma, c'è energia. Sessuale, artistica, passionale. Lei si unisce alla tournée di Jackson e presto sono come Johnny Cash e June Carter. La stella di Ally inizia a brillare di pari passo alla sua travagliata storia con il musicista, caratterizzata da tanta dolcezza quanto dalle preoccupazioni di una convivenza non facile. A un certo punto entra in scena un produttore senza calzini che vuole dare a Ally una carriera solista e "da Lady GaGa" e tutto inizia a deragliare. 
Preparate i fazzoletti, soprattutto se siete persone che amano piangere al cinema, perché la ricetta è quella e questo A Star is born è uno dei migliori drammi sentimentali degli ultimi tempi. Merito di una Lady GaGa senza trucco (ma ci è piaciuta anche con trucco in American Horror Story) e in stato di grazia in grado di ricordare, per spontaneità e sincerità interpretativa, Cher in Stregata dalla luna. Merito di Cooper e del suo continuo perfezionare il ruolo dell' uomo qualunque sconfitto dalla vita (vedi Il lato positivo o American Sniper), danneggiato ma ancora in grado di combattere e con la voglia di farsi trascinare dalle emozioni. Il suo rocker merita che A star is born sia gustato in double vision con lo strabiliante Crazy Heart con protagonista Jeff Brigdes. Meno interessante del previsto la visione in combo con la versione musical anni '70 di A star is born (c'è pure un film del '37)  con Barbara Streisand e Kris Krisstofferson, ma è sempre una serata che potreste volervi fare, soprattutto per la musica, l'altro grosso tema portante del film insieme al sentimento. E vi consiglio di trovare un multisala con impianto sonoro da urlo, perché A star is born sa pompare al massimo le casse e si bea di magnifici assoli di chitarra (non ho capito se suonati effettivamente da Bradley Cooper, che nel caso si meriterebbe un applauso extra). Se siete fan di Lady GaGa so che non devo convincervi, perché sarete già andati a vedere il film, ma invito alla visione anche chi non la segue e semplicemente ama la musica rock.
Dopo un lungo periodo di gestazione, con un momento in cui si immaginava pure un film con Beyoncé diretto da Clint Eastwood, e dopo i quattro anni di lavoro di Cooper, per quella che è la sua prima e strabiliante regia, A Star is Born sa convincere ed emozionare con temi semplici, belle musiche e buone interpretazioni (e su questo segnalo anche un Sam Elliot in ottima forma). Mi ha convinto, e dire che i film "potenzialmente sdolcinati" come questo spesso mi fanno scappare a gambe levate. 
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