La
regista e sceneggiatrice Kaouther Ben Hania, traendo spunto da una storia
realmente accaduta, colpisce, e colpisce duro, direttamente al cuore delle
istituzioni turche. Lo fa con un film, di denuncia, che risulta potente quanto
più la storia riesce a essere universale, lineare e spietata, a metà strada
tra la favola e il racconto horror, seguendo nella sua rappresentazione
percorsi emotivi cari anche al compianto Wes Craven, avvolgendosi in un
paesaggio ostile fatto di strade notturne e uffici pubblici sinistri che
amerebbe anche John Carpenter. Non stupirebbe nessuno, e il
botteghino ringrazierebbe, se questa stessa vicenda venisse
trapiantata in America e affidata alla Blumhouse, potrebbe essere facilmente,
senza troppe modifiche, un epigono di un Horror campione di incassi come Get Out - Scappa. C'è la ragazza in pericolo, gli aguzzini che la
inseguono durante una notte interminabile, c'è la gente comune che assiste muta,
e forse complice, come nelle migliori pellicole di Pupi Avati. Invece è una
storia vera, raccontata (e bene) attraverso gli occhi degli attori con il
giusto senso di spaesamento, di incredulità e paura, di chi si trova a vivere
una situazione che si potrebbe ritenere solo inimmaginabile per la misurata
cattiveria e ineluttabilità. Una situazione senza scampo, mossa da un giudizio
morale di facciata, quello che "una ragazza che si veste in modo
appariscente è una poco di buono e i guai se li cerca", che si fa pesante in
quanto spesso fa parte di una serie di pregiudizi che travalicano i confini
turchi scenario di questa vicenda. Ma in questo film non c'è solo sgomento e
paura, il personaggio di Mariam Al Ferjani è quello una ragazza che da timida e
spaventata evolve, si rafforza nonostante tutti i colpi che subisce, diventa
quasi eroina e giudice del sistema in cui vive spogliandolo, usandone a suo
vantaggio le falle. La bella e le bestie è quindi un film cattivo, spietato, ma
anche un film vitale, coraggioso, importante. Se da un lato non è certo il
miglior biglietto da visita per delle vacanze estive in Turchia, la regista al
contempo ci dimostra come la Turchia sia un paese che sta cercando di cambiare,
che lotta per migliorare il ruolo della donna. Un paese pieno di persone forti
come la protagonista della storia vera da cui è tratta la sceneggiatura,
l'eroina di un "film horror" per la quale non possiamo che
parteggiare dal primo all'ultimo minuto.
Cercate
La bella e le bestie nei caldi cinema estivi se siete alla ricerca di una
pellicola che sappia darvi qualche brivido senza tirare in ballo sette, diavoli
o notti del giudizio. La realtà spesso fa davvero paura.
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