venerdì 25 maggio 2018

Deadpool 2 - la nostra recensione




Il mercenario invulnerabile e ultra-letale Wade Wilson (Ryan Reynolds), il mutante  più scemo, incompreso ed eroicamente romantico degli X-Men, alla fine del primo film era riuscito a trovare in qualche modo il suo posto nel mondo. Ma oggi, per festeggiare il capitolo 2 degnamente, viene precipitato dalla sceneggiatura nella fase più bassa della sua vita, quella in cui tutto si è tramutato in schifo e lui è l'unico responsabile delle sue recenti sventure. Tutto è perduto, Vanessa (Morena Baccarin) non c'è più, perfino l'impegno nel dimostrarsi una persona migliore non viene ripagato.  Per di più c'è un altro attore con cui dividere il minutaggio su schermo, un attore che per altro ha interpretato di recente Thanos, rubando la scena a tutti gli eroi Marvel/Disney in un film solo: Josh Brolin. Brolin è Cable, un soldato mutante e cybernetico che arriva dal futuro come Terminator in cerca di una sua Sarah Connor, nello specifico un mutante di nome Fire-Fist (Julian Dennison) che negli anni diventerà una minaccia per l'umanità stile fanatico religioso alla Manson. Se Fire-Fist è il male, Cable è la sua cura e la affronterà da eroe serio come gli X-Men più seri, da eroe mutante di razza tragico, irrisolto, distrutto, incazzato, con famiglia distrutta alle spalle, voglia di vendetta, sguardi truci e corpo devastato. In più  è pesantemente armato e il suo potere mutante lo rende letale e inesorabile come un carro armato umano. Solo che Fire- Fiat è di fatto ai giorni nostri solo un ragazzino mutante sovrappeso di nome Russell, una vittima perenne di bulli e molestatori seviziata per anni tra le mura di una casa di rieducazioni per mutanti prima e all'interno di un complesso di sicurezza poi. Russell sarebbe il classico ragazzino che gli X-Men dovrebbero aiutare: incompreso, in cerca di affetto, spaventato, dal grande potenziale ma generoso. Solo che i mutanti hanno guardato altrove fino ad ora e lui sta crescendo davvero male. Così male che Deadpool, che si imbatte per caso in lui, ci si riconosce tanto da trovare se stesso e volerlo aiutare. Così Deadpool e Cable finiranno per trovarsi uno contro l'altro. Il primo convinto del fatto che Russell potrebbe non diventare il più pericoloso criminale mutante del futuro, il secondo convinto che uccidendo Russell adesso potrebbe fare qualcosa di buono quanto uccidere un piccolo Adolf Hitler quando era ancora in fasce. Ma visto che il mutante corazzato è un osso davvero duro e ha più presenza scenica di un cattivo con il nome di un detersivo, Deadpool a questo giro avrà bisogno di creare una sua squadra, magari dal nome meno "sessista" di X-Men e di tutta la "fortuna mutante" che può offrirgli una supereroina come Domino (Zazie Beetz) Chi avrà la meglio? Ma, soprattutto, vedremo di nuovo a supporto di Wade qualcuno degli X-Men? In gioco non c'è solo il futuro dell'umanità, ma anche il riconoscimento della musica dubstep. 


Deadpool 2 arriva al cinema negli stessi giorni di quella che è forse l'espressione massima (per alcuni,  la minima) del fumetto supereriostico americano di massa, ossia quella colorata e fracassona Royale Rumble di Avengers Infinity Wars, pellicola spacca - record al botteghino nonché il massimo-crossover-supereroistico-immaginabile-in-assoluto-wow-paura dai nerd fin dal 2008. Infinity Wars è la celebrazione finale del fumetto supereroistico nel senso più classico e disimpegnato e poteva contrastarlo in sala solo qualcosa che apparisse altrettanto disimpegnato. Chiaro che la Fox non aveva davvero voglia di combattere Thanos e la politica Marvel/Disney del "volemose bene" con i pipponi classici del film X-Men "politicamente impegnato" sulla emarginazione, i vaccini, razzismo, diversità di genere, antisemitismo, valore della scuola e annessa critica sociale ponderata sulla storia, i valori americani, la religione ecc. ecc.ecc. Ovviamente era meglio che arrivasse Deadpool con il suo carico di cretinate, battutine e battutacce e la sua filosofia da cartone animato vietato ai minori pieno della azione e delle teste mozzate che fanno impazzire ogni teenagers. Ma ancora una volta, e sempre inaspettatamente, Deadpool arriva in sala ed è pronto a sorprendermi oltre le aspettative, dimostrando di essere più della somma di singoli sketch cretini e delle scene con gli stunt-man con cui appare assemblato. Gli autori di John Wick, Atomica Bionda e del capitolo uno di questo curioso anti - eroe hanno classe e anche questa volta riescono per me ad alzare il tiro. Sotto una azione a rotta di collo, esaltante, incessante e spassosa da vedere (e per me da rivedere in home video all'infinito), sotto una montagna incantata edificata da migliaia di battute grevi e più o meno spiritose e/o scorrette (che però non so se funzioneranno un domani, quando i riferimenti culturali per capirle magari saranno più gravosi), sotto gli effetti splatter esagerati e le infinite allusioni sessuali e sessiste Deadpool non si dimentica affatto di essere un film sugli X-Men. E io da estimatore degli X-Men godo. Godo perché, sbucciando il film dalle sue fesserie più immediate, ritrovo la splendida costruzione della relazione sentimentale tra Wade e Vanessa (aspetto che dava già al capitolo un un realismo invidiabile per un cinecomic), leggo una critica sensata e seria alle istituzioni (reali) che dovrebbero "rieducare" e trovo una tragicità di fondo nei personaggi che riesce a commuovermi in modo genuino. Brolin con la stessa naturalezza con cui indossava i panni digitali di Thanos riesce a infondere umanità e potenza a un ugualmente monolitico e assurdo personaggio come Cable, trasformando la sua incursione ai giorni nostri in una "bella" copia (ovviamente ultra - citazionista) di Terminator. Reynolds ormai quando indossa la tuta rossa di Deadpool riesce ad assomigliare quasi il migliore Jim Carrey, quello che dopo una faccetta stupida ti ammazza con uno sguardo drammatico che ti prende il cuore. E se il lato action funziona come nel primo film grazie a stunt-man ed effetti speciali molto ben integrati, se il lato citazionista/battutaro c'è sempre e funziona  (anche se sulla "tenuta nel tempo" dello stesso ho i miei dubbi), se il lato più "drammatico" funziona pure lui (e per me pure meglio), l'aspetto più prettamente grottesco è quello che davvero mi fa amare il film, da brutto quarantenne appassionato dei filmacci action - splatter anni '80 quale sono. Senza fare spoiler (perché è pure una bella sorpresa) in questo film c'è un personaggio che se ti dice "ti apro in due", poi lo fa veramente. È incredibile come l'esito pratico di questa battuta faccia rimanere sconvolti e renda di colpo credibili tutte le minacce dell'area "ti stacco le braccia e ti ci meno", ma  la sequenza che segue "all'esito dell'apertura" è, se vogliamo pure, più sconvolgente per il modo grottesco con cui è gestita (e pure a lungo), in un vero tripudio di amabilissimo cattivo gusto. In alcuni punti del film sembra davvero di guardare quasi Il Vendicatore Tossico della Troma, tanto le scene trasudano di divertimento e di una scorrettezza visiva carica di arti maciullati, vomiti acidi, gente con lo sguardo da matto e splatteramenti più o meno ricercati a imbrattare le superfici piane. L'aggiunta di un personaggio come Domino, in grado di manipolare la fortuna, trasforma poi tutte le sue scene in sequenze sullo stile dei Final Destination più elaborati e, ovviamente, splatter. Oggi c'è questa mania di fare film sugli anni '80, Deadpool 2 "è" un film action sullo stile degli anni '80, tra Commando e Terminator senza dimenticare una punta di Troma. Sul lato più smaccatamente nerd, c'è una battuta sul fatto che Cable si porti sempre dietro un marsupio che è la madre di tutte le prese in giro al personaggio creato da Liefeld. Da lì in poi per un periodo infinito tutto gli eroi di Liefeld avevano diecimila borse, borsine, cinturoni, zainetti, cartucciere e oggettistica varia "porta qualcosa" disseminata perennemente sui loro costumini colorati. Tutti porta-accessori senza senso che di fatto non venivano mai utilizzati e su cui tutti ci domandavamo un po' il contenuto, erano per lo più una sboronata del tipo "se Batman ha la bat-cintura, io sono più figo perché ho bat-cinture su tutto il corpo". Ecco Cable ha un marsupio... e lo apre!! I cultori poi dei fumetti più recenti non di saranno fatti sfuggire l'orsacchiotto che il mutante corazzato porta con se, compreso il nome di chi dovrebbe esserne la legittima proprietaria. Anche  se sui "dettagli di sotto-trama" qui non si va mai in fondo, ci sono nella pellicola disperse  mille chicche che rimandano dirette a personaggi X-Men nella loro incarnazione più fumettistica che cinematografica, roba che dimostra una certa competenza e amore della materia. Il primo film di Deadpool funzionava bene ma tradiva un budget limitato e un villain un po' al di sotto delle aspettative. Deadpool 2 migliora tutto, acquisisce un character di peso e bravura come Brolin e getta le basi del già annunciato film sulla X-Force. Nel processo non viene perso lo spirito anarchico, la sgangheratezza e il divertimento senza i quali di fatto Deadpool non sarebbe quello che è. A quanto pare i film di supereroi hanno ancora tanto da dire e tanto di cui farci divertire. 
Talk0

p.s.: e vi invito a non commuovervi almeno un po' mentre sentite questo pezzo degli A-ha


Mentre vi ricordo la vera filosofia che dovrebbe accompagnare la visione di ogni film di  supereroi, esposta da Deadpool stesso in questo contenuto promozionale per il film Logan.


Spesso i costumi distraggono troppo da quello che un eroe dovrebbe fare veramente!

1 commento:

  1. L'ho apprezzato più del primo, questa volta c'è una trama. Però stanno iniziando a cadere nel riciclo delle gag. Ho paura per il terzo capitolo appena annunciato.

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