Il
mercenario invulnerabile e ultra-letale Wade Wilson (Ryan Reynolds), il
mutante più scemo, incompreso ed eroicamente romantico degli X-Men, alla
fine del primo film era riuscito a trovare in qualche modo il suo posto nel
mondo. Ma oggi, per festeggiare il capitolo 2 degnamente, viene precipitato
dalla sceneggiatura nella fase più bassa della sua vita, quella in cui tutto si
è tramutato in schifo e lui è l'unico responsabile delle sue recenti sventure.
Tutto è perduto, Vanessa (Morena Baccarin) non c'è più, perfino l'impegno nel
dimostrarsi una persona migliore non viene ripagato. Per di più c'è un
altro attore con cui dividere il minutaggio su schermo, un attore che per altro
ha interpretato di recente Thanos, rubando la scena a tutti gli eroi Marvel/Disney
in un film solo: Josh Brolin. Brolin è Cable, un soldato mutante e cybernetico
che arriva dal futuro come Terminator in cerca di una sua Sarah Connor, nello
specifico un mutante di nome Fire-Fist (Julian Dennison) che negli anni
diventerà una minaccia per l'umanità stile fanatico religioso alla Manson. Se
Fire-Fist è il male, Cable è la sua cura e la affronterà da eroe serio come gli
X-Men più seri, da eroe mutante di razza tragico, irrisolto, distrutto,
incazzato, con famiglia distrutta alle spalle, voglia di vendetta, sguardi
truci e corpo devastato. In più è pesantemente armato e il suo potere
mutante lo rende letale e inesorabile come un carro armato umano. Solo che
Fire- Fiat è di fatto ai giorni nostri solo un ragazzino mutante sovrappeso di
nome Russell, una vittima perenne di bulli e molestatori seviziata per anni tra
le mura di una casa di rieducazioni per mutanti prima e all'interno di un
complesso di sicurezza poi. Russell sarebbe il classico ragazzino che gli X-Men
dovrebbero aiutare: incompreso, in cerca di affetto, spaventato, dal grande
potenziale ma generoso. Solo che i mutanti hanno guardato altrove fino ad ora e
lui sta crescendo davvero male. Così male che Deadpool, che si imbatte
per caso in lui, ci si riconosce tanto da trovare se stesso e
volerlo aiutare. Così Deadpool e Cable finiranno per trovarsi uno contro
l'altro. Il primo convinto del fatto che Russell potrebbe non diventare il più
pericoloso criminale mutante del futuro, il secondo convinto che uccidendo
Russell adesso potrebbe fare qualcosa di buono quanto uccidere un piccolo Adolf
Hitler quando era ancora in fasce. Ma visto che il mutante corazzato è un osso
davvero duro e ha più presenza scenica di un cattivo con il nome di un
detersivo, Deadpool a questo giro avrà bisogno di creare una sua squadra,
magari dal nome meno "sessista" di X-Men e di tutta la "fortuna
mutante" che può offrirgli una supereroina come Domino (Zazie Beetz) Chi
avrà la meglio? Ma, soprattutto, vedremo di nuovo a supporto di Wade qualcuno
degli X-Men? In gioco non c'è solo il futuro dell'umanità, ma anche il
riconoscimento della musica dubstep.
Deadpool
2 arriva al cinema negli stessi giorni di quella che è forse l'espressione
massima (per alcuni, la minima) del fumetto supereriostico americano di
massa, ossia quella colorata e fracassona Royale Rumble di Avengers Infinity
Wars, pellicola spacca - record al botteghino nonché il
massimo-crossover-supereroistico-immaginabile-in-assoluto-wow-paura dai nerd
fin dal 2008. Infinity Wars è la celebrazione finale del fumetto supereroistico
nel senso più classico e disimpegnato e poteva contrastarlo in sala solo
qualcosa che apparisse altrettanto disimpegnato. Chiaro che la Fox non aveva
davvero voglia di combattere Thanos e la politica Marvel/Disney del "volemose
bene" con i pipponi classici del film X-Men "politicamente
impegnato" sulla emarginazione, i vaccini, razzismo, diversità
di genere, antisemitismo, valore della scuola e annessa critica sociale
ponderata sulla storia, i valori americani, la religione ecc. ecc.ecc.
Ovviamente era meglio che arrivasse Deadpool con il suo carico di cretinate,
battutine e battutacce e la sua filosofia da cartone animato vietato ai minori
pieno della azione e delle teste mozzate che fanno impazzire ogni teenagers.
Ma ancora una volta, e sempre inaspettatamente, Deadpool arriva in sala ed è
pronto a sorprendermi oltre le aspettative, dimostrando di essere più della
somma di singoli sketch cretini e delle scene con gli stunt-man con cui appare
assemblato. Gli autori di John Wick, Atomica Bionda e del capitolo uno di questo
curioso anti - eroe hanno classe e anche questa volta riescono per me ad alzare
il tiro. Sotto una azione a rotta di collo, esaltante, incessante e
spassosa da vedere (e per me da rivedere in home video all'infinito), sotto
una montagna incantata edificata da migliaia di battute grevi e più o meno
spiritose e/o scorrette (che però non so se funzioneranno un domani, quando i riferimenti culturali per capirle magari saranno più gravosi), sotto
gli effetti splatter esagerati e le infinite allusioni sessuali e
sessiste Deadpool non si dimentica affatto di essere un film sugli X-Men.
E io da estimatore degli X-Men godo. Godo perché, sbucciando il film dalle sue
fesserie più immediate, ritrovo la splendida costruzione della relazione
sentimentale tra Wade e Vanessa (aspetto che dava già al capitolo un un
realismo invidiabile per un cinecomic), leggo una critica sensata e seria alle
istituzioni (reali) che dovrebbero "rieducare" e trovo una tragicità
di fondo nei personaggi che riesce a commuovermi in modo genuino. Brolin con la stessa naturalezza con cui indossava i panni digitali di
Thanos riesce a infondere umanità e potenza a un ugualmente monolitico e assurdo personaggio come Cable, trasformando la sua incursione ai giorni
nostri in una "bella" copia (ovviamente ultra - citazionista) di
Terminator. Reynolds ormai quando indossa la tuta rossa di Deadpool riesce ad
assomigliare quasi il migliore Jim Carrey, quello che dopo una faccetta
stupida ti ammazza con uno sguardo drammatico che ti prende il cuore. E se il
lato action funziona come nel primo film grazie a stunt-man ed effetti speciali
molto ben integrati, se il lato citazionista/battutaro c'è sempre e
funziona (anche se sulla "tenuta nel tempo" dello stesso ho i
miei dubbi), se il lato più "drammatico" funziona pure lui (e per me
pure meglio), l'aspetto più prettamente grottesco è quello che davvero mi fa
amare il film, da brutto quarantenne appassionato dei filmacci action -
splatter anni '80 quale sono. Senza fare spoiler (perché è pure una bella
sorpresa) in questo film c'è un personaggio che se ti dice "ti apro in
due", poi lo fa veramente. È incredibile come l'esito pratico di questa
battuta faccia rimanere sconvolti e renda di colpo credibili tutte le minacce
dell'area "ti stacco le braccia e ti ci meno", ma la sequenza
che segue "all'esito dell'apertura" è, se vogliamo pure, più
sconvolgente per il modo grottesco con cui è gestita (e pure a lungo), in un
vero tripudio di amabilissimo cattivo gusto. In alcuni punti del film sembra
davvero di guardare quasi Il Vendicatore Tossico della Troma, tanto
le scene trasudano di divertimento e di una scorrettezza visiva carica di arti
maciullati, vomiti acidi, gente con lo sguardo da matto e splatteramenti
più o meno ricercati a imbrattare le superfici piane. L'aggiunta di un
personaggio come Domino, in grado di manipolare la fortuna, trasforma poi tutte
le sue scene in sequenze sullo stile dei Final Destination più elaborati e,
ovviamente, splatter. Oggi c'è questa mania di fare film sugli anni '80,
Deadpool 2 "è" un film action sullo stile degli anni '80, tra Commando
e Terminator senza dimenticare una punta di Troma. Sul lato più smaccatamente
nerd, c'è una battuta sul fatto che Cable si porti sempre dietro un marsupio
che è la madre di tutte le prese in giro al personaggio creato da Liefeld. Da
lì in poi per un periodo infinito tutto gli eroi di Liefeld avevano diecimila borse, borsine, cinturoni, zainetti, cartucciere e oggettistica varia
"porta qualcosa" disseminata perennemente sui loro costumini
colorati. Tutti porta-accessori senza senso che di fatto non venivano mai
utilizzati e su cui tutti ci domandavamo un po' il contenuto, erano per lo più
una sboronata del tipo "se Batman ha la bat-cintura, io sono più figo
perché ho bat-cinture su tutto il corpo". Ecco Cable ha un marsupio... e lo
apre!! I cultori poi dei fumetti più recenti non di saranno fatti sfuggire
l'orsacchiotto che il mutante corazzato porta con se, compreso il nome di chi
dovrebbe esserne la legittima proprietaria. Anche se sui "dettagli
di sotto-trama" qui non si va mai in fondo, ci sono nella pellicola
disperse mille chicche che rimandano dirette a personaggi X-Men nella
loro incarnazione più fumettistica che cinematografica, roba che dimostra una
certa competenza e amore della materia. Il primo film di Deadpool funzionava
bene ma tradiva un budget limitato e un villain un po' al di sotto delle
aspettative. Deadpool 2 migliora tutto, acquisisce un character di peso e bravura
come Brolin e getta le basi del già annunciato film sulla X-Force. Nel processo
non viene perso lo spirito anarchico, la sgangheratezza e il divertimento senza
i quali di fatto Deadpool non sarebbe quello che è. A quanto pare i film di
supereroi hanno ancora tanto da dire e tanto di cui farci divertire.
Talk0
p.s.: e vi invito a non commuovervi almeno un po' mentre sentite questo pezzo degli A-ha
Mentre vi ricordo la vera filosofia che dovrebbe accompagnare la visione di ogni film di supereroi, esposta da Deadpool stesso in questo contenuto promozionale per il film Logan.
Spesso i costumi distraggono troppo da quello che un eroe dovrebbe fare veramente!
p.s.: e vi invito a non commuovervi almeno un po' mentre sentite questo pezzo degli A-ha
Mentre vi ricordo la vera filosofia che dovrebbe accompagnare la visione di ogni film di supereroi, esposta da Deadpool stesso in questo contenuto promozionale per il film Logan.
Spesso i costumi distraggono troppo da quello che un eroe dovrebbe fare veramente!
L'ho apprezzato più del primo, questa volta c'è una trama. Però stanno iniziando a cadere nel riciclo delle gag. Ho paura per il terzo capitolo appena annunciato.
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