Attenzione,
quello che sto per raccontarvi è frutto di voci contraddittorie girate in rete,
che non provano in genere niente, che qualcuno presto provvederà a insabbiare.
Prendetelo come un gioco e nulla più, ma sappiate che tutto questo, forse, è
capitato. C'era una volta, nelle Guerre Stellari di Lucas "vagamente"
ispirate a Buck Rogers (causa legale vinta da Buck Rogers per plagio, vi
ricordiamo) e Valerian (causa non iniziata per "sportività" per vedere "fino a dove Lucas andava a finire", che è finita con
Lucas che ha ri -copiato pure tutta la storia dei cloni nel 2000 e con J.J.
Abrams che copia ancora il materiale di Valerian), un pirata spaziale cazzuto
il cui numero di telefono figurava nella rubrica di un cavaliere Jedi ancora
più cazzuto. Guidava il Millennium Falcon, l'astronave spaziale più figa e
veloce del creato, aveva un compagno altissimo e pelosissimo come solo negli
anni '70 si poteva averne uno sulla Terra (e infatti era un hippy alieno) e
forse (o forse no) aveva sparato per primo a un tizio di nome Greedo (e per
questo secondi gli addetti del marketing il pupazzetto non andava bene quanto
Boba Fett). Il volto era quello dell'allora già attempato ma ancora
sconosciuto Stunt-man Harrison Ford, un tizio dal ghigno simpatico che da lì a
poco è rapidamente diventato uno degli attori più amati di sempre.
Alla Marvel / Disney/ Lucas hanno pensato di dedicare un film a questo pirata
spaziale nella serie di spin - off Star Wars Stories. Con l'intento di
stuzzicare i fan di vecchia data e coinvolgerne di giovani, i capoccia hanno
scelto di creare una commedia action- space-western affidandola ai registi di
commedie action più in voga nell'ultimo periodo, Phil Lord e Chris Miller. I
due si mettono ai testi e alla poltrona da director e trasformano la produzione
del film in una stand-up comedy surreale e trascinante, così trascinante che
se ne lamenta un po' lo sceneggiatore Jonathan Kashdan, figlio del potente e
co-sceneggiature "lucasiano" Lawrence Kashdan. Mi piace ricordare di
come padre e figlio insieme abbiamo realizzato, al di fuori della Lucas Film,
il primo ai testi e il secondo come attore, quell'abominio di L'acchiappasogni, film liberamente tratto da un libro di King in
cui gli alieni, di notte, escono dal culo degli umani inseminati. Il piccolo
Jonathan, che come sceneggiatore "solitario" ha all'attivo tre (brutte) puntate di Dawson Creek e sogna oggi di realizzare un film di Star Wars
con Lando pansessuale e protagonista, vede quindi che sul set di Lord e Miller
ci si diverte un casino mentre danno fuoco con le improvvisazioni alla sua
sceneggiatura. Vede che Alden Ehrenreich assomiglia più a Vince Vaughn o Seth
MacFarlane rispetto a Harrison Ford e si spaventa. Un giorno va giù di testa e
se ne lamenta con il papà, che fa prontamente insorgere la fanbase di Star Wars
con dichiarazioni tipo "il film è fuori controllo" e di conseguenza
queste chiacchiere svegliano il sacro drago protettore della saga, Kathleen
Kennedy, che decide di bloccare tutto, rimpiazzare i registi, approvare una
nuova linea di script più decorosa e meno ridanciana per modificare
una trama già praticamente girata e decide di ingaggiare nell'operazione
un regista-amico come Ron Howard, un simpatico ragazzo dai capelli rossi che
come regista negli ultimi vent'anni imbrocca un film su quattro. Non sempre
happy days quindi, ma una sicurezza in più. Howard ri- gira e ri-monta, gli
danno poco tempo per aggiustare le cose e, nel timore che tutto vada a rotoli,
fissano la data di uscita a pochi giorni dall'ultimo Avengers, così che in caso
di flop gli investitori Disney possano comunque contare sugli introiti di uno
dei mesi più fruttuosi di sempre per l'azienda, dimenticando velocemente
eventuali ammanchi. Il nuovo film, riportano le cronache internettiane, sarà
meno comico e più action, più cupo e più "rispettoso dello spirito della
saga", qualsiasi cosa questo voglia dire. Il nome del personaggio
protagonista del film e che dà il titolo allo stesso ve lo faccio cantare da un
noto personaggio immaginario di Team America.
Ecco, io da "non" fan di Star Wars, mi trovo
ad affrontare l'uscita in sala un po' con lo stato d'animo del
"personaggio immaginario" che canta nel pezzo di Team America qui
sopra. Se le premesse di questo film non mi attiravano troppo (ma anche Rogue
One non mi attirava molto, per poi piacermi parecchio di fatto), se il mio
interesse a tutta la produzione è per lo più legato ai pupazzi del
merchandising (e misteriosamente con il film in uscita non c'è ancora traccia
di una singola figure della Disney Elite Series , che ha fino ad ora proposto i
modellini dei personaggi di tutti i film e che per maggio ha in programma solo
"Darth Vader senza casco") oggi mi sento perplesso ancora di
più dopo aver letto le reazioni della stampa specializzata che ha già visto
l'opera in anteprima: toni tiepidi. E credo che non ci sia niente di peggio che
l'indifferenza nel giudizio su un'opera. Se un film "è una merda"
significa che qualcosa di lui ti ha nel bene e nel male scosso o disturbato o
per lo meno ti ha condotto a un ragionamento esistenzialista su come butti via
il tuo tempo libero. Ma se un film è "così così" significa che di
quella sera ti ricorderai al massimo il frullato alla fragola che hai preso a
McDonalds mezz'ora dopo la visione e, fidatevi, è peggio. Poi è giusto andare
sempre al cinema, prendendo le opinioni di altri per lo più per quello che
sono, "di altri", ma andare a vedere un film "tiepido" non
è mai un bel biglietto da visita. Non so se Disney stia aspettando il giorno
d'uscita per promuovere questo Solo, magari organizzando una tre giorni di spettacoli
pirotecnici in cui il mondo intero sarà invaso da figuranti di
Chewbecca... ma sta aspettando decisamente troppo. Può essere comunque una
strategia di marketing richiesta dalla azienda forse... metti che per
"ricapitalizzare" il brand in Disney hanno deciso di fare una prova
estrema e pubblicare Solo:
1) fuori dalla finestra tipica degli ultimi Star
Wars (il Natale)
2) in diretta concorrenza con un loro prodotto forte (Avengers)
3) lanciato direttamente in sala privo di merchandising (nessun
pupazzo, scatola di cereali, astronavina, maglietta o altro all'orizzonte, a
parte i Funko, che hanno realizzato anche su di me però...)
4) con costi
pubblicitari pari a zero
5) divulgando in rete notizie che rendano evidente
che la sua produzione è stata un martirio
6) usando il trailer più triste e
meno di impatto che si poteva immaginare.
Se Solo sopravvivesse a queste
sei "prove mortali" e incassasse un botto, Disney potrebbe
pensare di fare undici film di Star Wars al mese. Magari è questo il piano.
Ma tutto questo non ha niente a che fare con la qualità
finale del film, di cui vi parleremo appena sarà nelle sale. Buttiamoci un po'
alle spalle il karma cattivo generato dalla rete e prepariamoci a
volare sul Falcon un'altra volta, alla scoperta del significato nascosto di
quei dadi dorati che abbiamo intravisto in Gli Ultimi Jedi. Non vedo l'ora di
salire di nuovo su quella astronave rugginosa e dal probabile odore della
stanza di un adolescente, piena di cianfrusaglia, scacchi spaziali e con una
stiva che forse può tenere nascosto un mostro tentacolare. L'attore scelto per
Solo è giovane, se il film va bene potremmo trovarlo ancora, prima che faccia
salire sulla sua nave Luke Skywalker. Potremmo conoscere se aveva davvero
motivi per sparare per primo a Greedo, comprendere la sua ostentazione nei
confronti delle principesse spaziali e ragionare sul suo infinito bisogno di
ricchezze spaziali. Una delle cose più riuscite di questa saga di astronavi e
monaci spaziali arturiani in fondo era proprio lui, il cowboy che si
contendeva con il cavaliere (almeno fino al secondo film) il cuore della
principessa. Di sicuro amo Han Solo anche per quello che Ford è stato
"dopo Solo", ma il pilota del Falcon rimane uno dei miei pupazzi lego
preferiti.
In bocca a lupo film di Solo. Ci vediamo in sala.
Talk0
Incrociamo le dita... Per me, il flop è al 50 e 50
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