- Sinossi:
Russia, giorni nostri. Non c'è vita senza amore. Per questo cercare amore è una
ricerca costante e febbrile, anche nei posti più disparati e lontani. Genia sta
divorziando da un marito che non ama e forse non ha mai amato dopo aver
incontrato un uomo più maturo e sorridente. Il suo ex ha trovato una donna più
dolce che ora sta portando in grembo suo figlio. Bisogna vendere la casa presto
per dividere il ricavato, bisogna ragionare se vivere o meno con una suocera
acquisita, bisogna fare in modo che nessuno sappia del divorzio tra i colleghi
di lavoro perché la politica aziendale ultra-ortodossa prevede il licenziamento
in caso le famiglie dei dipendenti si spezzino dal sacro vincolo matrimoniale.
E infine, dopo ogni cosa, c'è un figlio. Un "totem" vivente che la
coppia vede come la rappresentazione del partner ora tanto odiato. Un
"moccioso" che piange sempre e che è la causa del matrimonio
riparatore che ha rovinato a entrambi la vita. Cosa succederebbe se quel
bambino un giorno prendesse la porta di casa e sparisse? In Russia per
dichiarare un bambino scomparso ufficialmente servono dai sette ai dieci giorni
e non c'è organico per le ricerche. Esistono però delle associazioni di
volontari.
- I limiti di una coppia moderna. Lei non ti guarda in faccia, è sempre attaccata
al cellulare e posta in continuo foto sui social. Lui pensa ai casini
lavorativi che può comportare il divorzio, vive e lavora a tre ore di macchina
e cerca una gabola per affrancarsi. Entrambi hanno nuovi partner e sono
sessualmente attivissimi. Ma essere genitori per loro è qualcosa di
lontanissimo dalla felicità e sognano in qualche modo di liberarsi di quel
bambino che hanno in mezzo alla loro vita felice. Poteva essere una commedia
nera e avremmo tutti riso della brutale cattiveria di questi algidi e repressi
genitori dell'est. Invece è un film durissimo, dal taglio quasi
documentaristico che ricorda film dei fratelli Dardenne ("L'Enfant - una
storia d'amore" potrebbe essere interessante visto insieme a questo, e se avete
tempo e mezzi per un piccolo ciclo da cineforum metteteci dentro pure "Il
ragazzo con la bicicletta"). Gli imponenti, freddi e vuoti scenari russi,
quasi tendenti al bianco e nero in una fotografia che per noi occidentali è
facile accostare a lavori di Wally Pfister, offrono una cornice visiva che non
concede scampo ai sentimenti. La natura è matrigna, ombre nere profonde rendono
le scene di sesso e le nudità qualcosa senza cuore, la ricerca del bambino
riguarda palazzi fatiscenti e obitori disadorni, anche la stessa casa dove
abita il bambino viene sezionata e con il tempo spogliata e venduta ad altri.
Gli attori mettono in scena personaggi narcisisti e autodistruttivi senza
compromessi, senza un'empatia con lo spettatore sullo stile di Hollywood. C'è
in loro un senso di famiglia che è scavato nel profondo, che è stato ammaccato
dai casi della vita, che vuole rilanciarsi al futuro ma dimenticando il
passato. Fanno comprendere a pieno il loro dramma interiore ma non aspirano ad
esserci amici e questo distacco emotivo aiuta a guardarli dapprima con sguardo
da entomologi e solo infine con sguardo umano. Lo spettatore si può sentire
quindi giudice dei fatti in scena, ma alla fine arriva, potente, un
coinvolgimento emotivo che si porterà a casa fin dopo la visione.
- Conclusioni:
Senza amore è un film duro, crudele e oggi assolutamente indispensabile per
aprire un dibattito serio su cosa significa essere una coppia e genitori.
Mette in scena l'autopsia di rapporto di coppia moderno, con dinamiche non
troppo diverse da quello che capita ogni giorno anche in Italia, e getta
ombre oscure su dove possa finire la genitorialità quando i figli diventano
invisibili ai loro stessi genitori. E anche queste sono cose che capitano e di
cui spesso non si parla in quanto rimangono nel "dark number" delle
violenze domestiche non segnalate. Questo film colpisce come un pugno allo
stomaco e ti rimane in testa. È un buon punto di inizio per una riflessione.
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