Regione
a nord ovest di Merovia, regno di Ta'Ras, villaggio di Nadiva, subito dopo
l'autogrill. Pure nel mondo di Dragonero sono arrivati gli zombie. Ormai li
ficcano ovunque, mancano solo sui cereali ma prima o poi ci arriveremo. Tutti
li vogliono, tutti li amano, loro sono un po' stanchi perché credono che giorno
dopo giorno abbiano sempre meno da dire, ma devono continuare a incedere
stanchi sulle strade distrutte di mille film, videogiochi, serie tv. E
il loro sguardo dal semi-vacuo modello "mucca che osserva il
treno" sta negli anni diventando sempre più espressivo, dolente. Quasi
sembrano implorarci: "Basta!! Lasciateci sepolti per almeno due pomeriggi
a settimana, andate a rompere le palle agli uomini lupo!!". E invece
niente. Ma i non morti sono professionali, timbrano il cartellino pure
nei fantasy. Si dispongono in fila con i vestiti sgualciti, facce smunte e le
gambe storte a mugugnare "uggghh ggghuuug". Ciak si gira e già il
primo di loro si becca una sfilza di frecce sparate da una balestra fantasy.
Ormai la balestra come arma anti-zombie è ultra-cool. Il contagio di
Nadiva tuttavia "non ce la fa", l'esercito dell'oscuro Lord Casco sta
piegando i non morti sul nascere. Come "Chi è Lord Casco"? Se leggete
Dragonero lo sapete di sicuro, lo abbiamo già incontrato, non mi fate gli
smemorati. Ricordate l'episodio con l'automatico pinocchio? Sta di
fatto che l'esercito sta esagerando con la pulizia del borgo, sta decidendo di
fare fuori per precauzione pure dei non contagiati. E allora una anziana e
fiera monaca guerriera locale si ribella e alza il bastone puntuto contro i
"salvatori". Ne picchia un bel po', ma poi cade. Gli zombie devono
infine essere riusciti a mettersi pure nei cereali. Una reazione alla
"alien" la uccide da dentro, forse il frutto di un'arma biochimica
pseudo-tecnocrate e un po' elfica di matrice oscura e fungiforme. Una roba
strana che Casco Nero chiama "Saphis". L'oscuro figuro ridacchia,
tutto il contagio sembra essere stato una prova sul campo, un test in stile Resisent
Evil, si alzano le tende e un cielo oscuro, sotto la neve, sempre presagire
sfighe future per Erondar.
Ma torniamo a Solian in riva al mare,
nell'orticello della casetta di Ian e Gmor. Sarà passata la maretta nella
coppia più amata del borgo? Non lo sappiamo ma... ammazza quanto si è fatta
gnocca la piccola Sera!! Disegnata da Gregorini, l'elfetta sfodera un fisico
da urlo, con delle gambe scoperte mai così sexy gira scalza e seminuda,
coperta solo di una canotta da Miss maglietta bagnata. Ma forse, civettuola,
nasconde un push- up. Indagheremo. Ian è in casa pensoso, sta riguardando il
ritratto di una monaca guerriera, la stessa che abbiamo visto poche pagine
prima contro Lord Casco. Ha come avuto un presagio. Mentre si siede su una
sedia a rovescio, con uno stile che ricorda Jennifer Beals in Flashdance,
Sera chiede incuriosita al nostro eroe chi fosse quella signora ritratta ed
ecco che il biondo parte con il nastro dell'amarcord. Gmor intanto dorme fuori,
narcotizzato da Sera. Il manage familiare ci pare parecchio strano ma non ci
danno tempo di indagare perché la trama seria, quella
"grossa" incombe. Così eccoci a pagina 26, dove un'altra vecchia
conoscenza della serie fa capolino. Non vi ricordate di lei? Dai, oggi mi
sento buono e vi do un altro indizio. Ricordate il mondo fatto come le
copertine dei Supertramp? Ricordate la tecnocrate che aveva inventato dei
vestiti in pelle con zip veloce per denudarsi prima? Indietro nel blog di
sicuro trovate qualche indizio. E cosa fa questa vecchia conoscenza? Cospira anche lei e c'è in ballo, di nuovo, qualcosa che ha a che
fare con i non - morti, i non morti e i "funghi ". Aspetto che
forse avrà delle ripercussioni su una vecchia amica di Ian e Gmon, che è
parente di gente, gli Eleusi, che coi funghi ci vive e commercia senza voler
per forza zombificare la gente. Daranno la colpa a loro, le masse inferocite
modello episodio dei Simpsons? E chi è questa amica? Ma come, non la
riconoscete? Ma c'è qualcuno tra chi sta leggendo questo blog che legge
Dragonero? Sta di fatto che Ian andrà a indagare. Anche perché a lui la pizza
coi funghi degli Eleusi è sempre garbata. Ma soprattutto in questa storia ce li
avremo sei minuti sei tra questo e il numero dopo per parlare della forse
scampata crisi familiare tra Gmor e Ian?
Le lettrici lo chiedono! E noi le
accontentiamo, nei limiti. Qualcosina c'è. Oltre a narcotizzare l'orco per
stare un po' con il papi sembra proprio che la bambina stia cercando di riparare
i rapporti uomo - orco, spostandosi a mo' di orsacchiotto tra l'uno e l'altro,
perfino mettendosi in pericolo per focalizzare su di lei l'amore dei due eroi.
E noi la capiamo, con quello che costa vitto e alloggio e trovate una quercia
in affitto a equo canone in tempi di crisi, Sera deve salvare la coppia. La
strategia forse funzionerà, ma ancora non lo possiamo sapere. Vi terremo
informati.
Nuovo doppio numero di Dragonero. Un numero in cui sentiamo per la prima volta
in modo, possente muoversi il più grande amore e nemico immaginabile da ogni
lettore. La continuity. Croce per il lettore occasionale o distratto, ma
anche delizia per il lettore attento, la continuity ha strisciato nel buio per
mesi e mesi, per una buona trentina di mesi direi. E' stata nascosta
nell'ombra, in attesa che fosse dato alle stampe, perché li scoprissero o
riscoprissero tutti, lo stupendo volume che racchiude, colorata, la ristampa
del romanzo a fumetti che ha dato inizio a questa serie. Costa una mezza
fortuna ma vale oro quanto pesa. E' poi arrivato il gioco di ruolo, i due
gustosi libri di Dragonero in libreria, a firma il primo Vietti e il secondo
Enoch (da poco uscito), ha visto la luce il primo albo special dedicato al
mondo fantasy del nostro eroe (con una storia un po' moscetta e frammentaria ma
con bei disegni a cui non riusciamo a volere male). E poi la continuity si è
rivelata, ha detto: "Eccomi qui, bella gente". E' esplosa e con noi
pure la nostra percezione degli ultimi eventi, come la tazzina di porcellana di
Chazz Palminteri nel finale dei Soliti Sospetti di Singer.
Kobayashi. Tutto
serviva, tutte le trame erano unite da un filo rosso che noi un po' intuivamo e
un po' non ce lo aspettavamo, esteso in un modo tanto radicato. E così di colpo
in una storia sola ci becchiamo riferimenti ad almeno una decina di numeri e
speciali vari. Personalmente da "quasi esperto" della serie devo
dire che tutta questa continuity mi ha elettrizzato. Non so che effetto farà al
lettore più frugale, quello che prende ogni tanto e resetta quanto appena letto
dopo due ore. Ma se questa storia vi prende, non escludo che vorrete poi
andare di recuperi. Davvero bella questa minisaga. Parte con base horror e
diventa un vero casino fantasy pieno di gente che si mena a cavallo di viverne
e tizi che paiono i sith di Guerre Stellari. Ho apprezzato parecchio una certa
scena sull'Inframondo. Mi sono piaciute le invasioni zombesche (di più la
seconda), che pur non essendo del tutto nuove alla serie sono sempre gustose.
Ho apprezzato gli intrighi politici che ci spingono per una volta a dare uno
sguardo in più alla cartina che sta all'inizio di qualche albo. Forse ci
avviciniamo a qualcosa di bello grosso, di coerente e già programmato,
genialmente da molto, molto tempo. Ho poi goduto per la sboronaggine
bellica sfoggiata dal veliero imperiale corazzato che dà sfoggio di se anche
sulla copertina del numero 31. Mi sono esaltato per scontro di Gmor contro una
bestia bella grossa. Dragonero come serie sta crescendo sempre di più e noi gli
vogliamo sempre più bene, ci sentiamo anche noi sempre più degli abitanti di
Solan, dei vicini di casa della strana coppia uomo -orco, desiderosi di
provare la composta di mirtilli di Gmor .
Enoch e Vietti ai testi hanno quindi fatto davvero un gran lavoro, sia nei
numero precedenti, dove è nata e cresciuta la mitologia di questo mondo, che
qui, dove si tirano tanti fili e si respira davvero l'epica. Ci aspettiamo
tantissimo da Dragonero e candidamente ci sentiamo di affermare che è la serie Bonelli più riuscita degli ultimi anni.
I disegni di questi numeri sono degli ottimi Gregorini e Olivares. Da applauso
e standing ovation, come sopra accennato, la rappresentazione della elfetta
Sera, mai così sexy, erotica, soprattutto nelle prime pagine del numero 30. Le
tavole poi sono davvero superbe. Tetre, come una storia di non morti impone,
cariche di colpi di scena, di combattimenti disperati e di contagiati che
rantolano a terra. La dimensione del contagio è poi enorme e sono disegnati
interi eserciti in armi a contrastare il diffondersi del morbo. Cavalieri che
volano sul dorsi di viverne, fortezze volanti alimentate come Zeppelin. Le
tavole esplodono di azione e sono sempre particolareggiate, ricche, dinamiche. Un vero spettacolo.
Dopo questo numero immagino una storia più piccola, per riprendere fiato. Ma
già siamo ansiosi di avere nuovi grossi bocconi di continuity. In fondo non è
così male.
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