domenica 29 novembre 2015

Dylan Dog speciale 29 - Il pianeta dei morti - la casa delle memorie.



Futuro. Il mondo è precipitato nel caos dopo che i ritornanti hanno invaso la terra. Ma incredibilmente la razza umana ha in qualche modo metabolizzato il problema. I non morti sono diventati solo una variabile in più nelle statistiche degli incidenti domestici, sono stati messi ai margini della società, con gli homeless che si occupano personalmente di sterminarli per poterne depredare il vestiario e averi personali. Nuovi poveri e futuri schiavi, il governo si sta adoperando per contenerli e istruirli, magari dotandoli di museruola. Nascono dipartimenti speciali della polizia atti alla loro cattura e studio. Una minaccia che non tocca "i più ", non più significativa dei cani randagi. I cittadini sono ormai avvezzi a sparare ai lenti cadaveri ambulanti dalle loro case con fucili di precisione, chi soffre sono quei poveri sfortunati che hanno perso qualcuno nel contagio e si costringe a provare a vivere comunque con quello che era loro figlio o loro marito, fingendo una normalità inesistente, tenendo il loro defunto e ancora digrignante parente magari in cantina o in soffitta. Persone che per il troppo amore magari un giorno si avvicineranno troppo ai denti dei loro cari. Qualcuno decide pure di scappare con delle droghe da questa realtà, finendo con il vivere in oasi protette dove gli viene cancellata la memoria. Oltre ai ritornanti il mondo del futuro deve così affrontare anche la piaga degli immemori. Tra morti viventi e vivi morenti il nostro Dylan Dog, derelitto, rimasto solo dopo la dipartita di Groucho e dei suoi amici, più vecchio del solito, avvinazzato e con un taglio di capelli alla Mr No,  ha deciso di stare nel mezzo. Come Francesco Dellamorte vigila sui nuovi risorti di un cimitero ai margini della città. E' armato di un lungo fucile i cui colpi fanno "craak!" (come Ken Parker) e sebbene l'alcol non aiuti la mira si porta avanti con il lavoro, con la morte che diviene la sua unica confidente, un po' inviperita per il lavoro che il nostro le sottrae. Ma non ne avrà ancora per molto. La storia gli ha dato ragione sull'esistenza dei mostri, è stata creata addirittura a "sua immagine" la sezione speciale di polizia dei "bobby dell'incubo", poliziotti che hanno per uniforme la sua classica giacca nera con camicia rossa. Ma il nostro non è tipo da medaglie e aspetta solo che arrivi venerdì, il giorno che è stato concordato per la sua dipartita "statalizzata". A risollevarlo dalla depressione un'ultima missione. Sembra che degli immemori siano fuggiti dalle loro oasi protette e senza farmaci abbiano riacquistato la memoria, con la conseguenza che sono impazziti e stanno seminando il caos a Londra. Qualcuno deve fermarli e scoprire chi si cela dietro a queste fughe. Ma il fiuto del nostro eroe decaduto sarà ancora quello di una volta? 
Torna il "Pianeta dei Morti", una linea temporale futura che vede un Dylan Dog maturo affrontare un mondo invaso dai non morti come capo di una sezione speciale di polizia. Per chi volesse recuperare velocemente tutto il materiale prodotto su questa storyline, spalmata su numeri speciali e racconti a colori, è uscito di recente un volume unico, edito dalla Bao Publishing, chiamato "Cronache dal pianeta dei morti" cui vi rimando con gioia. E lo faccio con entusiasmo, in quanto questa serie "irregolare" creata da Alessandro Bilotta, che da questo anno diventerà appuntamento fisso degli speciali annuali di Dylan Dog, è davvero una figata. I numeri sono strettamente legati tra loro con una continuity narrativa di stampo americano, magari troppo lenta per i gusti italiani ma davvero appagante sul lungo periodo. Il personaggio di Dylan non è mai stato tanto duro e disperato, ci si può scorgere persino un tocco della risolutezza di Tex ma rimane in fondo sempre il vecchio Old Boy, in cerca (quando possibile) di comprensione per i diversi più che di sparatorie. Una sorta di super assistente sociale dell'incubo cui le rughe hanno donato l'effetto collaterale di una inedita disillusione, sempre a un passo dal baratro e il cui futuro è quantomai instabile e fosco. Gli zombie o "ritornanti" del Pianeta dei Morti sono poi una interpretazione fresca e accattivante di queste creature oggi iper-sfruttate da tutti i media. Pericolosi quanto facilmente contenibili, simboleggiano al meglio i nuovi poveri economici del mondo, destinati a diventare nuovi schiavi magari come nel bellissimo e grottesco film "Fido". Non meno pericolosi appaiono in questo numero per la prima volta gli immemori, autentiche bombe su due gambe letali quanto gli uccisori e mosse da burattinai misteriosi. Ne vorremmo davvero di più di questa saga, sapere come va avanti. In pochi minuti ci accorgiamo di aver divorato le 160 pagine di La casa delle memorie tra nuove suggestioni narrative e l'amarcord (parola non scelta a caso) dei topoi dylaniati, dall'indimenticabile speciale Orrore Nero agli Uccisori. Questo numero vede nello specifico il nostro eroe confrontarsi con una delle sue peggiori paure, il rimpianto. Un tormento interiore che lo porta all'auto distruzione ma che viene per fortuna-purtroppo, scrutato e analizzato, come nel classico di Frank Capra, da osservatori sconosciuti. Dylan è all'interno di un quadro più grande di lui, perso e necessitante di una guida. Ma è tutto da vedere se la sua vita sarà altrettanto meravigliosa, il racconto di Bilotta, pur rimanendo decisamente accattivante e pure ironico in qualche aspetto, trasuda pessimismo da tutti i pori. Molto bello, tra i tanti, l'omaggio a Fellini, un modo per parlare di riflesso anche della nostra attualità. I disegni di Giampiero Casertano sono davvero belli, vividi, il suo modo di "sporcare gradualmente" le tavole da una elegante estetica vintage del "mondo normale" (che ricorda appunto Fido.. zombesco - fantascientifico vintage, alla "fallout" del 2006, da poco passato anche su rai4. Se non lo avete ancora visto procuratevelo...) alle granulose tavole in cui si annida horror è come sempre insuperabile. Bellissime le prime 13 pagine, che ci riportano alla memoria quel fantastico speciale numero 4. Tremenda l'ultima pagina del numero, che ci mette una voglia matta di sapere quello che succederà dopo. Una lettura straconsigliata. In abbinato al volume Bao perfino un modo interessante per avvicinarsi per la prima volta a Dylan Dog. 
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