sabato 7 novembre 2015

Lucca 2015 - la sempre più autolesionista conferenza Dynit


Ho perso le parole, eppure ce le avevo qua un attimo fa! Volevo dirti cose... Cose che sai, che ti volevo... che ti vorrei... Credici! Credici un po', sei Dynit Italia, guardati in faccia! Dico, credici! Credici un po' di più !! Di più, davvero!!!
Il sempre ruspante Luciano Ligabue, uno che è di quelle parti lì della Dynit, con la sua canzone  "Radiofreccia" mi ispira il giusto per parlare della sempre più "sfiatata" condizione dei cartoni giapponesi "nuovi in italiano". E giocoforza, finché non si vedrà qualcosa di concreto da parte di Yamato (e intendo nuovi dvd magari di anime con età anagrafica inferiore ai 35 anni) e qualcosa di più continuativo (pur ammirando l'impegno) da parte di Lucky Red, chi tira avanti "la baracca" per quei due o tre fan, ragazzi che come me amavano Eva e Cowboy Bebop, è sempre la bolognese Dynit. Che quest'anno festeggia 20 anni di attività, sfoderando con rinnovato entusiasmo una unica, stitica, misera  novità per il catalogo home-video: l'anime di Prison School. Che sarà divertente, porcellone e ben disegnato come il manga, di cui parlammo bene qualche secolo fa (clicca qui
). Ma, caspita, tutti qui (a parte la doverosa continuazione di Code Geass: Akito the exiled e gli episodi successivi di Gundam Origin il cui numero 1 è uscito tipo ieri...) sono gli annunci per celebrare il ventennio? Solo simulcast subbati già annunciato in altra sede per gli amanti degli anime? Ma una volta a Lucca non ci stavano gli annuncioni? Forse altri tempi. 
La conferenza ha ripercorso i vent'anni della ditta parlando delle tappe storiche più importanti. Dalla VHS ai dvd (pure citando il mio amatissimo Bem il mostro umano!) le evoluzioni del fandom provocate da Ranma 1/2, Evangelion, Cowboy Bebop. Hanno accennato allo scisma da cui sarebbero nate D/visual, Shin Vision e Dynit. L'arrivo dei blu ray, il cinema, la nuova frontiera del simulcast. E' intervenuto Fabrizio Mazzotta che tra una risata e l'altra ha detto di come sia difficile per un doppiatore italiano fare i cartoni giapponesi, perché tutti i personaggi urlano come ossessi e gli attori si distruggono le corde vocali. E' intervenuto poi il CEO di VVVVID sottolineando l'importanza che hanno per loro i fan degli anime nella programmazione e acquisto di contenti. C'era aria di festa. Qua e là. Ma non troppa perché...
Il mondo degli anime in Italia è cambiato "male" (per me) ed è un po' colpa di tutti. Ma non voglio stare a ripetere quanto già scritto, anche perché identico,  un anno fa, sempre sulla conferenza Dynit (qui il link
). Nella conferenza Dynit di quest'anno il buon Cavazzoni ha pure spiegato come il "core - business" non sia più già da un pezzo il settore anime. Dynit fa più introiti con i prodotti per bambini e di recente si è unita a Minerva per la distribuzione dei c-movie Asylum (brutti ma che fanno scoppiare di risate i giovanissimi.., e sembra che pure li comprano quindi...) come "Mega squalo contro il colosso" (in uscita a metà mese) come nel lodevole ripescaggio di grandi classici del cinema, da Orson Welles ai piccoli cult horror come Puppet Master. Chicche e rarità che stanno allargando il loro pubblico, anche in virtù della alta qualità che Dynit da sempre infonde nei suoi prodotti. La divisione anime Dynit invece va oggi avanti con la paghetta limitata e nella speranza che VVVVID ora, Netfix presto e Rai 4, di nuovo forse in futuro nel pomeriggio, abbiano gli ascolti giusti per investire nei progetti più redditizi. E spesso redditizio può far rima con divertente, simpatico, cool ma non necessariamente con meritevole purtroppo. Conta il successo. Così se un anime in simulcast proposto su VVVVID (o popcorn.tv , che mi sta pure più simpatica) ha tantissimo successo, si potrà pensare di tradurlo in italiano e ritrasmetterlo. Se avrà di nuovo i numeri alla seconda visione e la pubblicità "ripaga", qualcuno potrà sperare di portarlo in home video, spendendo a quel punto solo per il packaging, masterizzazione, dischetto e custodia. Insomma, servono tonnellate e tonnellate di fan fedeli e non c'è alternativa per avere anime in altro modo, se non nel futuro ricorrere a sistemi di crowdfunding (o "finanziamento della folla" già proposto da siti come indiegogo o kickstarter... Peraltro strada che sta intraprendendo Tuckerfilm per finanziare gli adattamenti dei film di Ozu. Un modo per.trasformare i preordini in introiti per produrre e distribuire o se non si riesce ridare i soldi). 

Proviamo però a vedere i frutti attuali di questi "canali distributivi" scelti da Dynit. Simulcast, Netfix, Rai 4 e i prodotti in home video più recenti. 
Partiamo dai simulcast. 
Fino ad oggi dalla "linea - simulcast " è uscito unicamente un titolo, forte e seguito da una montagna di fan, come Tokyo Ghoul. Lo studio di animazione è quello dell'anime di Naruto, ha una storia darkettona sui diversi un po' demoni, un po' X-Men, presenta una manciata di combattimenti e molti, tantissimi soliloqui e disperati dialoghi esistenzialisti con suggestioni dal Profumo di Suskin o dalle "carni di bimbo" di Baudelaire. Un po' Devilman un po' The Crow con obbligatorie paranoie sul senso del bene e del male alla Death Note. Un po' paraculo, ma non lo dico con cattiveria, più con tenerezza. Un prodotto che alla fine ho trovato più che gradevole, bene animato e giusto un po' menoso, ma che ho seguito con piacere, ho recuperato il manga J-Pop bellino pure lui e presto magari ci scappa un post ad-hoc. Bene. 



La prima stagione dell'adattamento dello studio Pierrot del manga di Tetsuya Tashiro usciva in Italia su popcorn.tv e VVVVID contemporanea col Giappone a luglio 2014. Il 23 dicembre fu il primo "storico" anime doppiato da VVVVID, il primo titolo ad arrivare allo step 2, il doppiaggio simulcast. Il 10 marzo 2015 arriva miracolosamente al terzo step, l'home video, con la pubblicazione del cofanetto in anteprima al Cartoomics di Milano, dove viene anche proiettato in una saletta . Il gothic horror piace. Ma già più sfiga capita alla stagione 2, Tokyo Ghoul Root A. L'anime viene supervisionato dall'autore del manga imprimendo una svolta più action alla trama e ingarbugliando la sceneggiatura rispetto al cartaceo. Nuovi personaggi, nuovo punto di vista, più botte, meno piagnistei. Questa seconda parte mi piace un casino, anche perché i soliloqui sui drammi adolescenziali sono forse fuori target per la mia età. Mi piace poi il fatto che il protagonista prenda una decisione forte, magari un po' da pazzo ma precisa. Un po' mi ricorda Shinji di Evangelion, anche quando fa una cazzate riesco a volergli bene. Il fandom però si spacca, legge un "tradimento" del loro manga preferito, minacce varie all'autore, sfoghi nei forum con dichiarazioni di odio eterno, parole di odio scritte nero pece tra pentacoli e unicorni di sangue sulle smemorande della terza b. A qualcuno comunque l'anime piace sempre e alla fine tutti lo seguono. Il Simulcast in contemporanea con il Giappone parte a gennaio 2015. Forse perché c'è questa scissione nel fandom e gli ascolto un po' diminuiscono, forse perché si vuole sfruttare il volano delle future vendite mastodontiche in quel di Lucca, il Simulcast doppiato VVVVID, che entra nella storia come il secondo simulcast doppiato da VVVViD, parte tardissimo, a luglio 2015. Qualcuno iniziava pure a pensare che fosse stato limbizzato come Psycho Pass e Sword art Online, il film di Stains/gate e la serie di Harumi Sukumiha, il film di Toradora , Gintama. Non "wish-list " ma impegni già presi con i fan, anime arrivati in italiano e interrotti perché non hanno fatto magari i numeri grossi, ma che molti hanno ancora in casa "monchi" e in attesa di completamento. Scheletri nell'armadio. Non do di certo la colpa unicamente a Dynit, non può vivere di beneficenza e in perdita, ma sarebbe bello trovare un modo per accontentare i fan di quelle serie, magari facendo ricorso proprio al crownfundig, comunque tenendo aperto un canale di comunicazione reale, ulteriore al classico laconico  "ha da passa'a nuttata", che ti rifilano alle fiere. Un clima di attesa e incertezza che si ripresentava per il seguito di Tokyo Ghoul. Tanto incerto che a marzo, al Caroomics di Milano, ancora non c'era, al di là di un certo ottimismo sulla bontà del prodotto, la certezza che si facesse in home video il seguito. Ma alla fine, come nelle favole, arrivava lo  Step 3, l'home video, 28 ottobre, uscita in anteprima a Lucca, con data ufficiale fissata per il 10 dicembre in tutto il resto d'Italia. 
Dynit pubblicava a cavallo del 2014-2015 anche L'attacco dei giganti, ma in quel caso il titolo era già così forte e con un seguito smodato di fan che il suo doppiaggio era stato ampiamente pianificato prima. Ora mi piacerebbe che per le stagioni future di Tokyo Ghoul e dei Giganti non si facesse più tutta questa trafila, ma questo è il mercato odierno e gli investimenti devono essere fatti con tutte le dovute precauzioni .  
Prison School, anche grazie agli elementi cardine della colazione dei campioni, "tette e risate", ha macinato una partenza in simulcast da record e quindi è stato promosso in pochissimo, istantaneamente,  al doppiaggio, in abbinato al simulcast della relativa serie live-action: risate e tette vere, senza censura. Viva le tette e viva le opere commerciali, se riescono a guadagnare abbastanza da trainare anche la produzione di progetti più autorali e "importanti". Sperando che il saltino lo si faccia e non si aspetti di produrre solo cose commerciali. Al di là dei gusti personali (io amavo Space Dandy... e tifo per il doppiaggio dello spiscioso e surrele One punch man e dell'horror Death Parade... incrocio le dita) ci sono almeno due anime di bellezza assoluta che "dovevano" essere distribuiti in italiano. Lo so, anche se la pongo in questa ottica in fondo è sempre una questione di gusti personali alla fine, diciamo che "in questo caso" però è "meritorietà al quadrato". Sto (di nuovo, l'ho già fatto in passato) parlando di Silver Spoon della Arakawa (di cui vedrei bene pure il nuovo Arslan... Giusto per dare l'idea a qualcuno), parlo di Mushishi della Urushibara. Opere che per fortuna sono giunte da noi almeno come manga. 


Silver Spoon scritto e disegnato con il tocco magico e sensibilità della autrice di Fullmetal Alchemist, parla di scuola e lavoro nei campi, proponendo la natura come possibile indirizzo di vita per i giovani. Abbiamo avuto l'EXPO sul cibo e sui progressi della agricoltura, abbiamo un tasso di disoccupazione spaventoso, un anime di questo tipo era e può ancora essere importate, magari se fosse accessibile anche ai più piccoli, in italiano . Anche perché elogia l'impegno, la fatica, lo studio e mette in luce i dubbi e perplessità ma anche le soddisfazioni e l'importanza sociale che si celano dietro a occupazioni percepite spocchiosamente come "di serie b" in troppe zone di Italia, nonostante siano le occupazioni che permettono alla gente di avere qualcosa nel piatto da mangiare a colazione, pranzo e cena.


Mushishi parla anche lui di natura, ma condita con una punta di soprannaturale, con una raffinatezza tale che non sfigurerebbe su un canale che si occupa di film d'autore. C'è cuore e tanti di quei riferimenti alla botanica e all'ambiente come alla tradizione, alla vita agreste, che viene davvero la voglia di saperne di più. Anche se sono aspetti legati a una cultura diversa dalla nostra la natura abbraccia l'uomo allo stesso modo, un rapporto simbiotico. Esattamente come accadeva con il bellissimo (e fortunatamente grazie a Dynit e Nexo passato anche al cinema) Wolf Children. Pensate che dopo aver visto Wolf Children a una mia amica è venuta seriamente voglia di informarsi per lavorare nel corpo forestale, anche perché il nostro paese ha un importante patrimonio boschivo. E che un anime possa far giungere a tali ispirazioni è straordinario. Per me poi stilisticamente come regia, tradizioni nipponiche e impegno, Mushishi sta dalle parti di Ozu e Kurosawa. Non per tutti, un po' lento, ma imperdibile. Ci sono intere schiere di intellettuali, quelli che magari "non li guardano i cartoni animati", che potrebbero innamorarsi di questo anime se fosse programmato su Rai 3 con prefazione di Enrico Ghezzi. Lo scrivo tra il serio e il faceto ma un po' ci credo. Io una serata su Rai 3 con Mushishi e Paranoia Agent (del fu, immenso, Kon) me la vedrei alla grande. Sorseggiando una tisana al the verde. Il guaio vero di Silver Spoon come di Mushishi è che sono per loro natura opere che se non aiutate non arrivano al grande pubblico per ricevere lo spazio che meritano, nonostante sia lodevole vederle almeno in simulcast. Sarebbe bello magari se si riuscisse (perché magari si è pure tentato senza riuscirci) a promuovere queste serie tanto da portarle in tv magari con dei partner istituzionali come  Confagricolutra e il Corpo Forestale dello Stato, il WWF. In fondo con il WWF (non la lega di Hulk Hogan) negli anni '80 su rai 1 è arrivato Nausicaa (vabbeh che poi è pure sparito fino al 10 ottobre 2015, quando uscirà finalmente ovunque in home video dopo la breve parentesi cinematografica nel ciclo "the space extra"). Insomma non è un male (se poi realmente succede) se delle serie che trattano di funghi e piante vengono prodotte con gli introiti extra di serie in cui ci sono protagonisti adolescenti emo con aria triste alla Twilight, spettacoli che fanno maggiormente battere il cuore del pubblico giovane (soprattutto femminile, quello maggiore ai giorni nostri a seguire gli anime). 


Tutto questo sproloquio per dirvi che allo stato attuale, pur apprezzandone la potenzialità e sperando  per il meglio, sono più timoroso (non è che pubblicheranno solo ed esclusivamente i blockbuster?) che entusiasta dei simulcast come mezzo per passare alla produzione  di serie  doppiate e poi in home video. Troppa gente finisce la fruizione di un'opera allo step 1. Se la serie è lunga o divisa in più parti non è sicuro che verrà ultimata se gli ascolti calano. La situazione drammatica in cui versano le vendite degli anime in Italia fa si che escano in home video cose nuove unicamente in ragione delle fiere di Milano e Lucca, con (tolti i "big" e ripescaggi) la media orribile di circa 2-3 novità anime all'anno che arrivano all'home video. Poi ti vedo Death Parade. Mi piace. Vedo che ha fatto gli ascolti alti su VVVVID. Vedo che ha pochi episodi, ottimo per una proposta commerciale da "un cofanetto e via". Ci credo. Prima della conferenza di Lucca penso che, se ho capito il sistema, è matematico che esce in home video o che per lo meno ne annunciano il doppiaggio simulcast. Poi leggo i resoconti della conferenza e vedo che non l'hanno nemmeno nominato. Significa che in fondo anche se una serie la gente la guarda su simulcast a cannone, questo potrebbe anche non voler dire nulla? Hanno forse calcolato che dopo due visioni nessuno vorrà più rivedere Death Parade e quindi non ha senso fare lo step 2 e 3? Si tengono,come spero, Death Parade per un futuro annuncio? Magari come Tokyo Ghoul doppiaggio a dicembre e a marzo home video al Cartoomix? Mistero. Forse sarò un illuso ma mi aspettavo una specie di "nomination alla fase due" per almeno i primi due simulcast in classifica (assoluta) di visualizzazione su VVVVID. Magari per il futuro sarebbe carino farlo.


E dopo aver sproloquiato in lungo e in largo sui simulcast, vediamo Netfix, che Cavazzoni ha già dichiarato avrà anime da Dynit, e Rai 4.
Su Netfix e Rai 4 arrivano prodotto già doppiati salvo future collaborazioni produttive. Se un prodotto tira su Netfix o Rai 4 io spero un casino che si punti a "rinnovarlo", magari collaborando al costo di doppiaggio delle serie successive. Insomma, datemi almeno Psycho Pass due e film . È un prodotto divino, intelligente e ben realizzato e una tristezza infinita che non arrivi in Italia. Preghiere a parte, questo permetterebbe anche a serie che non hanno avuto il simulcast di VVVVID per la seconda stagione (dannata Daisuki) di poter "terminare" l'iter produttivo. Non sarebbe male. 
E ora parliamo di recenti uscite home video. 
Riguardo ai prodotti presenti in fiera o tra poco disponibili presentati da Dynit, non posso che essere felice di avere in dvd il classicone Crusher Joe, che per ben sei secondi ho sognato in box con gli oav inediti. Sei magnifici secondi. Pazienza. Il dvd è già stato fieramente posto a fianco ai dvd di Arion e Venus Wars. Pronto per una lacrimevole maratona amarcord. Ugualmente felicissimo per Gundam Origin vol.1. Dopo la visione mi dedicherò al montaggio dell'HG del Guntank RTX-65, preso a 15 euro e bellissimo... Nerdate a parte, su questo blog continueremo e finiremo dopo una vita e mezza l'analisi di Gundam Unicorn e faremo dei post anche su questa nuova serie con Char protagonista. L'ho appena intravista e già l'amo alla follia. Sono ugualmente felicissimo del simulcast di Gundam Orphans. Averi prefetto Regonguista in G ma non voglio fare il trombone per forza, è sempre Gundam, evviva Gundam. E se va bene con i simulcast magari per la prossima Lucca ci scappa pure l'home video. E detto questo spero di non aver gufato la cosa. 
Escono finalmente in unico cofanetto gli episodi di Ghost in the shell Arise, border 3 e 4. E sorpresa delle sorprese, annunciato a Lucca 2014, a fine mese esce pure Ghost in the Shell The Rising! Film cinematografico che per ora va a chiudere la saga "prequel" di Ghost in the Shell, collocandosi dopo il cosiddetto "border 5" o "Pyrophoric Cult". Fermi tutti, che diavolo è questo "Pyrophoric Cult"? Per rendere le cose più incasinate possibili la serie di oav Arise è stata convertita in serie tv, dal nome Ghost in the shell Arise Another Architecture. In acronimo GITS:AAA. Acronimo che si aggiunge ai gioiosi acronimi delle altre serie come GITS:SAC, GITS:2nd GIG, GITS:SSS e roba divertente così. GITS:AAA taglia a metà i quattro episodi di Arise (un episodio prima parte o "Zenpen" e un episodio seconda parte "Kohen"), buttando via anche una manciata di minuti (che chissenefrega... tanto della trama già non si capisce una minchia...) per un totale di 8 episodi. Per fare i "simpa della cumpa", i primi 2 episodi sono in realtà ricavati dal quarto border, ghost stands alone (acronimo GITS:AAA-GSA 1/2;2/2 ) i successivi invece riprendono il primo, il secondo e il terzo border di Arise. Perché farlo? Ma per chiamare la serie "another Architecture!" (AA!). Aveva senso farlo? Assolutamente no, perché cronologicamente il border 4 è l'ultimo e si porta dietro tutta la trama dell'1, 2 e 3 che ancora non avete visto. Un po' come la consecutio temporum degli episodi di Harumi Suzumiya. Roba da giapponesi. Caso vuole che da veri incasinatori di trame, a una certa hanno deciso di creare, per fare da ponte con il film Ghost in the shell The Rising un episodio nuovo di pacca, strutturato come fosse un border anche lui è quindi diviso in Zenpen e Kohen (che diventano gli episodi 9 e 10 della serie AAA) ambientato fino al giorno prima degli eventi del film. Questi episodi compongono  il fantomatico border "Pyrophoric Cult", in cui compaiono peraltro (guarda tu che bastardi) molti personaggi della saga Arise ed elementi alla base del film. E ci sono anche delle dipartite... Non esattamente un easter egg, ma un episodio vero e proprio. Perché Dynit non pubblica quindi prima Pyrophoric Cult e dopo il film The Rising? Ora il problema penso che sia anche pratico. Un dvd-bluray che racchiude questi due episodi extra è uscito a fine agosto, come prodotto autonomo. Mentre i diritti distributivi di the rising sono stati già "anticipati" da Dynit da almeno un anno, nonostante il film esca da noi in home video quasi in contemporanea col Giappone, magari Dynit non ha comprato i diritti di Another Architecture "in toto" avendo già quelli di Arise. Peraltro la premiere di Rising si è svolta in Giappone il 20-6, quando ancora Pyrophoric Cult era solo passato in tv. Per me Pyrophoric Cult potrebbe arrivare dopo, quindi con una gestione di diritti "a sé". Oppure potrebbe non arrivare proprio mai nel caso i jappi impongano il riacquisto di tutta la AAA completa per distribuire anche questa parte inedita. Un vero furto considerando che ha pure meno minuti di Arise. Ora, sto benedetto Pyrophoric Coso si trova comunque online. E' fondamentale per fruire del film The Rising? Finché non vedo The Rising non ve lo so dire. 
Se tutta la sua ragione d'essere si riduce a introdurre un nuovo terrorista, Pyromania che ama far cadere aerei utilizzando il virus incasina - memorie Fire - Starter (ma quanto erano Fighi i Prodigy) e gli eventi a lui collegati vengono riassunti in un altro modo (a me sembra importante il modo in cui debellano il virus... Ma forse mi sbaglio e a guardare il film tappano il buco..) magari ai fini del racconto non è fondamentale. Ma succedono comunque cose, ci sono inseguimenti, sparatorie e la trama rimane collegata, essendo ambientato poi un giorno prima del film (ribadisco). E ovviamente rompe un po' i coglioni il fatto che un tassello vada a mancare in una serie così recente per follie produttivo-distributive come l'insensato copia-incolla AAA. Come si risolverà la situazione? Vi faremo sapere. 

Resterebbe da parlare della uber porno lusso edition del film de L'attacco dei giganti. Maglietta, cartoline, libricino ecc.ecc. Ma onestamente è un film che ho saltato. Gli riconosco il merito di spremere la decompressione di 13 puntate in due orette di visione, ma i film di ricapitolazione per me devono comunque apportare degli elementi nuovi. Se non sostanziosi come i film di Gurren Lagann, almeno formali, di rifinitura, come i film di Puella Magi Madoka Magica. Qui non ho notato una scena che sia una inedita rispetto alla serie animata. Mi hanno detto che ce ne sono ma io non le ho viste. Ma non voglio fare troppo il formale precisino, che scappo per essere ridicolo. Se invece della maglietta mi mettevano una Figma di Eren, Levi o Armin o Mikasa o anche solo un pupazzo e della Pops con il gigante colossale, probabilmente questo film me lo portavo a casa. 
Poche novità ma speriamo un futuro roseo e ricco di anime. 
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Buon compleanno Dynit e grazie per tutti gli anime e manga che ci hai portato in Italia in questi 20 anni.

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