La scrittrice di romanzi “rosa di
avventura” Angela (Sandra Bullock) voleva in realtà fare l'archeologa e oggi
è incatenata a una vita che non la stimola più. Ogni nuovo libro significa per
lei anche un estenuante tour promozionale in compagnia di Dash (Channing
Tatum), un vanitoso attore di quinta categoria che impersona per le sue fan il
co-protagonista fascinoso, dai muscoli guizzanti e dai lunghi capelli biondi
fluenti delle sue avventure romanzate. Tra Dash che crede di essere per davvero
quell’eroe dei romanzi e spesso si improvvisa stripper e Angela che è costretta
a indossare improbabili capi di abbigliamento glitterati per riprodurre dal
vivo le copertine di questi “harmony”, la scrittrice sogna di scappare via da
tutti e da tutto. Poi in effetti viene rapita, da un super fan milionario e
pure un po’ pazzo (Daniel Radcliffe) che è convinto che dietro ai romanzi di
Angela si trovi la chiave per raggiungere una fantomatica città misteriosa (simile a quella “Z” che per qualcuno è Eldorado). Di fatto Angela per i suoi
libri si ispira a delle reali ricerche svolte da lei quando si occupava di
archeologia e la cosa può sembrare meno insensata di quanto si penserebbe:
motivo per cui la scrittrice viene rapita anzitempo da questo fan e dal suo
esercito personale di mercenari hi-tech, con Dash che parte all’inseguimento
seguendo il gps del suo cellulare. L’attore raggiungerà la scrittrice in una
misteriosa località esotica anche grazie all’aiuto del suo insegnante di
yoga/guru/personal trainer Jack Trainer (Brad Pitt).
I “Nee Brothers”, Aaron e Adam Nee, che
forse un giorno ricorderemo anche per il futuro film dei Masters of the
Universe (se si concretizzerà), confezionano un commedia action divertente e
carica di black humor, che idealmente ci rimanda a film come Alla Ricerca della
pietra verde o il Gioiello del Nilo, strizza l’occhio a cose come Grimsby e
soprattutto non disdegna una spruzzata o due dei coloratissimi e ultra-action
nuovi Jumanji. In tutto questo c’è però un buon equilibrio, frutto di una
sceneggiatura ben scritta e di ottimi interpreti. Presentato dai trailer,
come dalle prime scene, come un film molto ridanciano e sopra le righe, quasi
una “farsetta”, in realtà The Lost City presto abbassa i toni, si fa più
sentimentale, diventa quasi uno psicanalitico Road movie a due, ma senza mai
abbandonare situazioni assurde e un senso dell’azione che potremmo dire quasi
“giocosamente splatter”. C’è l’archeologa della Bullock, finita
“infelicemente” per diventare scrittrice di romanzi rosa, c’è l’attore spiantato
di Tatum, finito “felicemente” a interpretare una specie di cosplayer per le
fiere. E poi ci sono i pazzi, il cattivo stile 007 di Radcliffe e il “super
personal trainer“ di Pitt, vicino al suo stunt-man di C’era una volta
Hollywood quanto con il capello fluente del Tristan di Vento di Passioni, che
sembrano giocosamente vivere sospesi tra realtà e fantasia, come i protagonisti
improbabili di un fumetto. La Bullock non sembra invecchiata di un anno dai
tempi di Miss Detective, sia dal punto di vista del suo fisico strepitoso che
da quello del suo senso dell’umorismo, i perfetti tempi comici e
l’autoironia. Tatum, presto in sala anche con un bel film ”Eastwoodiano”, Dog,
da lui anche diretto, non è assolutamente da meno e a fianco dei muscoli di
Magic Mike sfoggia con disinvoltura le doti comiche emerse nei suoi 21 Jump
Street come nei piccoli camei nelle produzioni Franco/Rogen (il suo cameo in
Facciamola finita è ancora il suo apice autoironico). Come coppia la Bullock e
Tatum funzionano molto bene, sono affiatati, spontanei e riescono con
entusiasmo a lanciarsi nei momenti più assurdi della pellicola.
Molto grazioso, divertente e carico di azione, The Lost City è la pellicola ideale per una serata spensierata, specie se amate i muscoli e i capelli fluenti biondi di Tatum e Pitt.
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