Universo Marvel/Disney, tempo presente.
Ci sono dimensioni parallele in cui accadono cose “SPOILER!!!“ sorprendenti e
inaspettate. Come ad esempio personaggi che vivono e si comportano in
modo diverso da “SPOILER!!!“. Come eventi che si sono svolti in modo diverso
da “SPOILER!!!”. Chi fa spoiler rischia la vita, come è noto, ma il Doctor
Strange (Benedict Cumberbatch), Signore della Magia e grande conoscitore delle
realtà parallele, si trova a suo agio tra tanti “SPOILER!!”, anche quando viene
trascinato suo malgrado a viaggiare di nuovo tra le dimensioni parallele,
in compagnia della giovane America Chavez (Xochitl Gomez), affrontando mostri
lovecraftiani come Shuma-Gorath e demoni vari, per portarla in salvo da una
oscura minaccia. Ad aiutarlo come sempre c’è il fido Wong (Benedict
Wong), nonché il suo inseparabile mantello magico, ma per questa avventura
avrà bisogno anche dell’aiuto della “strega” Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen).
Succederanno molte cose SPOILER!!!
Dopo il film sulla Vedova Nera, il film
di esordio Shang-Chi, la serie Moon Knight e il Colossal autoriale di Chloé Zaho su Gli Eterni, tutte opere in qualche modo “stand alone”, Marvel/Disney
con il nuovo film del Dottor Strange torna a parlarci di un universo
cinematografico di supereroi molto intrecciato. Un universo in continua
espansione e condivisione, pronto a rilanciarsi al futuro con il recupero di
vecchi e nuovi personaggi Marvel fino ad ora non legati alle produzioni Disney.
A fare da anfitrione tra personaggi vecchi e nuovi è ancora il buon Doctor
Strange, già special guest di lusso e in fondo con lo “stesso ruolo” per
l’ultimo film di Spiderman prodotto da Sony. Il mago apre una porta
dimensionale e “puff”, ecco che arrivano da altre dimensioni supereroi e
villain pronti a sorprendere e stupire il pubblico, stimolando molti dei sogni
più inconfessabili degli amanti dei fumetti. Ma grazie al cielo e ad un regista
di razza come Sam Raimi, la nuova pellicola delle avventure del super mago
interpretato da Benedict Cumberbatch non è solo una sfilata di vecchi e nuovi
eroi, ma anche una divertente avventura psichedelica, carica di azione,
umorismo e gustosi momenti horror. Una pellicola che volendo si può vedere
anche autonomamente rispetto alle opere cui è principalmente collegata, come la
serie tv Wandavision e l’ultimo Spiderman, al netto di fare i conti con alcune
“rivelazioni” che saranno ormai già note i fan Marvel più puri e duri (ma se
non amate gli SPOILER!!! di nessuna natura consiglio un re watch). Una volta
giunti in sala si è già pronti a salire sulle montagne russe, saltellando
continuamente da un estremità all’altra del multiverso, con la compiacenza di
una azione su schermo che non conosce sosta e confini e travolge in una
roboante girandola di colori ed effetti speciali. Cumberbatch conferisce
nuovamente a Strage tutti gli amabili tic e paranoie che lo hanno reso un
personaggio imperfetto quanto amatissimo: dalla ossessione per gli ingranaggi
alla forte autoironia, dalla finta calma malcelata da nervi costantemente “a fior
di pelle”, passando alla sua costante malinconia per non sentirsi mai troppo
vicino ai sentimenti di chi ha intorno. È un eroe complesso e complicato a cui
si affianca come contraltare il sempre gigantesco, solare e buffamente
corrucciato Wong, interpretato da un Justin Wong sempre più divertente e “in
odore da Bud Spencer”. Sempre interessante e mai banale la Olsen, anche lei
alle prese con un personaggio tra i più complicati della Casa delle Idee. Wanda
è cresciuta, si è evoluta come donna e supereroina, ha mutato pelle e
aspirazioni ma ha dovuto sempre fare i conti con una vita ingrata, carica di
dubbi, sofferenze e tanta sfortuna. Wanda grazie alla Olsen diventa sempre
più negli anni un personaggio magnifico, quasi Shakespeariano, in perenne
lotta “jungiana” con la sua “ombra” e con il suo mondo interiore. Poi ci sono
ovviamente i già citati “SPOILER!!!“ che piovono come ovetti kinder di
scena in scena, anticipando future pellicole legate all’universo Marvel o
magari solo “a uso ridere/trollare”, come quando era apparso Evan Peters in
Wandavision. Sta di fatto che queste “special guest”, interpretate da attori
giganteschi, sono protagoniste di scene corali così gustose che rimarranno
della memoria anche se non avranno un seguito reale, per via della “legge
universale del re-casting degli universi paralleli” (già vista nel nuovo
Spiderman). Ma la scena più bella della pellicola ha per me a che
fare con la musica, in una sequenza tutta sbrilluccicosa che la colloca con la
magia in un mondo sfizioso quanto amabilmente vicino alle sonorità
elettroniche e ai colori acidi degli anni ‘70. Un'atmosfera peraltro molto
vicina ai primi fumetti del Doctor Strange, che farà sicuramente felici i fan
di vecchia data.
Raimi si vede che ama ancora la materia
fumettistica (il cine-fumetto di fatto lo ha inventato e codificato
“anche lui” con il suo Darkman) e il suo ritorno alle pellicole dei supereroi è
fresco, divertito, carico di azione e umorismo. La sua trilogia della
Casa (Evil Dead - L’armata delle tenebre) è citata più volte a piene mani:
dalle accurate e terribili rilegature dei libri maledetti alla scelta di
offrirci il punto di vista di un mostro famelico attraverso inquadrature
velocissime e cariche di tensione, alla presenza “obbligatoria” del grande
Bruce Campbell in un ruolo pur piccolo, ma già iconico e che riesce bene a
rievocare il suo anti-eroe Ash Williams.
C’è molto da divertirsi con il nuovo film del Doctor Strange, tra personaggi incredibili, mondi alterativi, mostri tentacolari e non morti autoironici a ogni inquadratura. Il ritmo è sempre perfetto, la mano di Sam Raimi sa regalare scene sempre spettacolari e gli attori, Cumberbatch e la Olsen in testa, sono in grado di sprigionare una bella chimica, tale da farci credere a qualsiasi cosa. C’è qualcosa forse di “incompiuto” nella messa in scena, qualcosa che ci rimanda “alle pellicole future” per essere compreso fino in fondo. Ma è una sensazione che ormai ci è nota in questo tipo di cinema e che in fondo già ci stuzzica all’idea di tornare in sala, per il nuovo capitolo.
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