Esiste un diamante favoloso, la Lacrima del Sole, sul mercato nero quotato 20 milioni di dollari, ed è nelle mani di un leggendario e spietato super-criminale alla Kaiser Soze di nome Wei Kong (Ki Gook-seo), che governa occultamente Macao e ha agganci in tutto l'Oriente. Per rubare il prezioso gioiello un ladro ugualmente leggendario, Macao Park (Kim Yoon-seok, straordinario interprete di due classiche crime-story di Na Hong-jin Yellow Sea e The Chaser), mette insieme ben due super squadre di ladri. La squadra comprende due suoi ex-soci, la "mente" Popeye (Lee Jung-jae, visto nel romantico fantasy Il mare, che avrà un remake americani dal titolo La casa sul lago del tempo) e la scassinatrice Pepsee (Kim Hye-soo ), oltre a contare di due "acrobati", Zampano (Kim Soo-hyun) e Yenicall (Jun Ji-hyun) e di una esperta di travestimenti, Chewing-gum (Kim Kae-sook). La squadra cinese è capitanata da Chen (Simon Yam, visto in Election 1 e 2, capolavori crime-politici di Johnny To) e comprende la scassinatrice Julie (Angelica Lee, vista in The eye, il seminale horror dei Pang Bros.), e i rapinatori Andrew (Oh Dal-su, già visto nella celeberrima trilogia della vendetta di Park Chan-wook) e Jonny (Derek Tsang, visto in Eye 2). Questo mucchio selvaggio darà vita a un complesso furto che tra inseguimenti, sparatorie e acrobazie con funi lungo le pareti dei palazzi coinvolgerà un casinò e un Hotel di Wei Kong, trascinando del caos tutta la polizia e la criminalità di Macao. Riusciranno i ladri a coordinarsi, non essere scoperti e non fregarsi tra di loro il bottino?
Spettacolare. The Thieves, del 2012, è senza dubbio uno dei migliori film di rapine che mi sia mai capitato di vedere. Ma come molti film coreani divenuti famosi anche in occidente è difficile inquadrare la pellicola "solo" in un genere di riferimento. Qui ci sono inseguimenti, sparatorie, acrobazie e un articolatissimo piano criminale a più livelli, scatole cinesi, doppi giochi e tutto ciò che fa di un film di rapine un buon film di rapine, ma c'è anche dell'altro. Si parla di sconfitta e rivalsa, si parla di fedeltà e libertà, passione e amore, si parla in modo disparato di famiglia. Lo si fa in termini generazionali, culturali ed etnici. Così prendiamo un personaggio apparentemente sbarazzino come Yenicall, la "Fujiko" del gruppo, interpretato da una attrice bella da mozzare il fiato e lo troviamo buffo e al contempo tragico nel suo essere una "poco di buono", una con tatuato sul piede "l'happy ending è la mia specialità. Scopriamo che è stata incarcerata per adulterio (essere amante di una persona sposata), che in Corea è un crimine, che fa la vamp ma tiene lontane le persone che sa potrebbero volerle bene, usa la sua sessualità e femminilità come uno strumento. Allo stesso modo Chewing-gum è una donna di mezza età buffa e autoritaria, sfiorita ma ancora romantica, che beve per non pensare ai problemi di comunicazione che ha con la figlia, che rinuncerebbe a tutto per essere di nuovo amata da qualcuno. Anche un personaggio apparentemente comico come Popeye nasconde qualcosa di diverso, più oscuro. Bastano pochi tratti, alcuni flashback e dialoghi apparentemente di contorno che raccontano gli eventi a tappe, come flussi di coscienza, e scopriamo un sacco di cose, ci appassioniamo davvero ai nostri eroi, anche quando li troviamo di colpo vigliacchi, autodistruttivi, falsi. Nei 135 minuti del film c'è azione, divertimento ma anche dramma, i personaggi riescono a svilupparsi a 360 gradi e assumono una reale complessità. Da incorniciare e consegnare ai posteri la lunga sequenza del pre-finale, con scene di inseguimento dentro e fuori a dei palazzi, tra balconi, ascensori, ventilatori, proiettili, swat, criminali e cavi metallici con cui letteralmente "volare". Ma al contempo non è meno forte la scena al rallenty (simile in pare a quella di The Beast Stalker di Dante Lam, che in originale si chiamava proprio The Crash, in onore di un incidente stradale che diviene la chiave di lettura dell'intera pellicola) di un incidente d'auto, tragico e inaspettato, che arriva all'alba, con le gioiose insegne al neon del casinò che si spengono mentre la strada è ancora vuota, in attesa delle prime luci del giorno. The Thieves è un gioiello e dobbiamo ringraziare La Tuckerfilm e Cecchi Gori per l'home video. Vi consiglio spassionatamente di recuperarlo.
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