Iraq, dopoguerra. L'America e l'Occidente sono intenzionati ad aiutare la popolazione
nella ricostruzione del paese pur di avere in cambio qualche goccia di petrolio
e così nasce l'organizzazione internazionale "Oil for food". Un
giovane burocrate americano inviato sul campo grazie a una forte
raccomandazione e con le prospettive della più rosea delle carriere
internazionali dovrà scontrarsi con il volto più oscuro e pericoloso delle
associazioni umanitarie.
"Lezione
sul tradimento per principianti", "L'arte di pugnalare alle spalle,
capitolo 1", "Imparare a mentire". A pensarci vengono in mente
nomi più affascinanti per tradurre nel nostro idioma Backstabbing for
Beginners di quel banale ed equivoco Giochi di potere scelto
dal titolista "sig. Mario Rossi", che sembra magari un
remake / revival del Jack Ryan di Ford. Ma gli intrighi di potere di fatto ci
sono, e tanti, anche in questa pellicola di Per Fly sulla storiaccia (storiaccia vera, con relativi libri e processi veri riportati negli annali)
vissuta da Michael Soussan (interpretato da quel simpatico
"bietolone" di Theo James, da un paio di film pure attivo nella saga Underworld) ai tempi in cui lavorava per la Oil for Food sotto la
direzione del misterioso Pasha (Ben Kingsley, immenso). Come Kingsley è
perfetto nel ruolo del misterioso burattinaio, luciferino quanto
inaspettatamente e provvidenzialmente umano, complicato e affascinante, Theo
James ricopre al meglio il ruolo del funzionale, un po' assente,
"volenteroso ma che non si impegna", ragazzotto pescato dal cilindro
per essere di fatto il capro espiatorio degli intrighi di Pasha. Ricorda un po'
il Tom Cruise de Il socio, per intenderci, è il "puro
inconsapevole" con cui riusciamo bene ad empatizzare come spettatori e che
proprio nel suo essere raccontato come "pesce fuor d'acqua" sa
introdurci al meglio nella vicenda, invero nelle premesse complicate. Per
questo Giochi di Potere funziona, diverte ed espone bene la Storia, che ogni
tanto incede con sicurezza pure nell'action e nel drammatico, riuscendo al
contempo a gestire i problemi politici e i sentimenti che muovono i
personaggi. Per Fly, regista che si sta specializzando nella narrazione di
storie legate al mondo della finanza (come la serie TV Follow the money) è una
vera manna per chi cerca, soprattutto in questo momento storico, dei film che
sanno essere leggeri quanto intelligenti, lo seguiremo con molta attenzione.
Jacqueline Bisset ha un ruolo interessante, potente e carismatico, si muove con
regalità sulla scena e dà all'intreccio un sapore quasi Shakespeariano,
soprattutto nei duetti con Kingsley. Molto affascinante anche il personaggio di
Belcim Bilgin, misterioso e sinistro il Rasnetsov di David Dencik.
Pur
lontano come impatto da film come Frantic e Un anno vissuto pericolosamente,
Giochi di Potere a momenti ci porta in quelle atmosfere, risultando
nell'insieme un compito ben fatto in grado di intrattenerci per una serata e di
metterci in testa la voglia di informarci di più sulla vicenda storica sottesa.
In un periodo
vacanziero in cui il massimo che il cinema può offrire nell'immediato è lo
pseudo - remake di Trappola di Cristallo, con un palazzo tre volte più
alto e con un eroico protagonista, The Rock, che deve scalarlo con una gamba di
meno, fa piacere che si ritaglino una sala o due anche per questo Giochi di
Potere. Cercatelo e dateci un occhio.
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