martedì 28 novembre 2017

Justice League : la nostra recensione



Sinossi fatta male: Superman (Henry Cavill), spoiler per chi non ha visto Batman v Superman o qualsiasi trailer di un prodotto DC comics degli ultimi 2 anni, è morto immolandosi/salvandoci da un mostro alieno in brutta computer grafica e ora la terra, ricolma ormai di marchandising vario commemorativo sull'uomo di Kripton, appare indifesa agli occhi di terribili minacce cosmiche (di cui si faceva già menzione in una versione home video ultra-cara-ultra-speciale di Batman v Superman). È così che carico di aspettative di conquista giunge sul pianeta azzurro quel molesto rompiscatole di Steppenwolf, un gigantesco alieno in altrettanto brutta computer grafica (ma cambiare gli addetti ai lavori mai, vero?) dall'elmo cornuto che aveva già provato a fare macelli sulla terra nella cosiddetta era degli eroi. A quei tempi le aveva prese da un esercito composto da atlantidei, amazzoni e umani, supportato eccezionalmente pure dalle lanterne verdi e da divinità varie. Certo che a pensare che la punta dell'esercito terrestre erano le stesse amazzoni che in Wonder Woman vengono falciate via da un paio di nazisti con il mitra, 'sto Steppenwolf non pare tutta 'sta cosa... ma comunque all'epoca lo avevano affrontato con più comparse digitali del prologo del Signore degli Anelli. Alla fine se ne era andato via piangendo tutto incazzato con i sottoposti che lo trattenevano (in una scena assurda stile Dragonball) e mente i terrestri gli avevano pure ciulato le sue indispensabili scatole del potere. Per preservare la pace i tre popoli terrestri si erano divisi e avevano nascosto in modo introvabile queste scatole, la fonte del potere del tizio cornuto. E ora il tizio è tornato a riprendersele in assenza di qualcuno che potrebbe dargliele come nella sua prima uscita, ricercando le box stile sfere del drago, accompagnato da uno stormo di omini-zanzare abbastanza debolucci con occhialoni da saldatori. Incredibilmente e inaspettatamente la scatola custodita dalle amazzoni viene recuperata subito, nell'incredulità della sala cinematografica (in una scena che, "dai a Cesare", è pure piuttosto figa). Non facciamo in tempo a conoscere gli atlantidei, in quanto il film su Aquaman uscirà solo nell'estate 2018, ma questi si dimostrano già ampiamente delle pippe che in una scena fuori campo (si vede costava troppo) si fanno rubare la seconda sfera. Chi lo affronterà 'sto mostro di disumana potenza? Dove sono finiti i nazisti di inizio '900 con le mitragliatrici, che nel mondo DC sono più forti delle amazzoni? Fortuna che Batman e Wonder Woman hanno da poco aperto la stagione degli abbonamenti alla Justice League, la lega dei buoni tizi in costume con poteri/denaro. Così, per dirla come un fan della DC vorrebbe, i metaumani, i campioni semi-divini dell'umanità, potranno scontrarsi con i para-demoni / i cattivi davvero cattivi. Ma qualcuno vorrà davvero unirsi ai superamici? Sono riluttanti all'idea, ma abbastanza interessati, un uomo di latta un po' triste e tanto noioso/patetico/inutile/inespressivo (il cui scopo nel gruppo è per lo più risolvere dei mumbojumbo tecnologici a caso prendendo il posto del classico "tizio che sta sulla sedia davanti al computer", ultimamente celebrato anche in Spiderman Homecoming), un ragazzo velocissimo, che sa inciampare e potrebbe andare ovunque se solo avesse il senso dell'orientamento (timido, un po' ipocondriaco e un po' logorroico  ma anche simpatico) e un tizio barbuto ubriaco che picchia duro e dice di saper parlare con i pesci (e non fa molto altro a dire il vero, ma picchia in modo esaltante e ha bei tatuaggi che per il pubblico femminile in sala, abbinati a una montagna di muscoli esposta sovente a torso nudo in combo a jeans stretti che evidenziano un "pacco" significativo, fanno la loro porca figura).  



-Ok tagliamo corto: miglior film della DC Comics dell'ultimo periodo? Dove Suicide Squad falliva (nel creare azione che fosse un minimo sensata per lo meno nel rappresentare le scale di forza... per tacere di tutti gli altri casini che la pellicola portava in dote), dove Batman v Superman falliva (nel creare uno scontro ideologico/politico/sociale che fosse sensato e che durasse per lo meno più di sei minuti in quattro ore di pellicola), dove Wonder Woman "parzialmente" falliva (nel creare una backstory credibile e non infantile e soprattutto sensata), dove Man of Steel falliva (nel creare ambiguità sulla figura dell'eroe, che risulta un po' insensato in effetti oltre che dai tratti sinceramente schizzoidi), l'ultima pellicola DC ce la fa. Justice League risolve quindi tutti i dubbi nati dalle pellicole precedenti? No, ma scegliendo di non affrontare certi (se non tutti) argomenti "elaborati" (o non avendo strumenti materiali per farlo) si semplifica enormemente la vita. Non ambisce a creare una ricercata drammaticità che finora a questi film è riuscita sempre male (vi rimando per pigrizia a quanto già detto nei post su Batman v Superman e compagnia) e si dedica all'azione, a un po' di umorismo, ai botti e alle botte. Tanti botti e tante botte. E meno male. Niente John Kent che chiede a Superman di salvare il cane e lasciarlo morire in un vortice. Niente pedestri scene "Martha". Niente "cattivi che non puoi mostrare davvero cattivi" e che dopo averli switchati in buoni sarà un caos ri -girare a cattivi. Niente modelle di Victoria Secret poliglotte che vivono come monache su di un'isola. Niente casini. È sicuramente una sconfitta il fatto che questo cinema così sfacciatamente commerciale e costoso (per ora) finisca per essere essenzialmente cinema "colorato", di botte e di botti. È una sconfitta che qui non si corrano "rischi" narrativi, che non ci si ponga l'obiettivo di fare una riflessione seria  su quell'epica moderna a stelle e strisce cui tanto ambisce la DC Comics. Certo non è chissà quale grande scoperta il fatto che le cose stiano in questi termini per le cosiddette "Royal Rumble", i film corali che puntano a portare nelle sale soprattutto per la voglia di divertirsi senza patemi bambini con genitori accompagnanti e adulti spensierati (80% di botte e botti, 15% trama e 5% anticipazioni di prossimi film). In questo, Justice League è divertente, un po' sgraziato (non si comprende come la computer grafica nei film di supereroi DC sia così arretrata e quanto il montaggio sia così tirato via) ma non quanto Suicide Squad, non dura troppo. Però stiamo sempre lì, nell'area "guilty pleasure", nella serie b lussuosa che vorrebbe urlare Signore degli anelli, ma porta in scena roba stile The librarian. Il che è un po' surreale se si pensa (anzi si ripensa) ad un budget di produzione attestato su oltre 300 mostruosi milioni di dollari.
Si avverte che manchi qualcosa.



DC punta a qualcosa di più semplice e meno difficile da sbagliare anche e purtroppo perché non può fare diversamente, perché il progetto filmico sulla Justice League è stato un casino maledetto fin dall'origine. Doveva essere diviso in due film e poi si è ridotto a uno, dopo l'infelice esordio di Batman V Superman. Doveva essere completato da Snyder (e certe voci dicono che lo abbia pure completato ma la sua versione è stata cassata agli screen test), ma il regista per un lutto familiare si è dovuto allontanare ed è subentrato un regista con uno stile molto diverso (Whedon, e in molti momenti del film si nota una mano diversa di fatto) che ha rigirato e squilibrato un po' il tono. Doveva durare tre ore e due settimane prima dell'uscita è stato sforbiciato a due per avere più spettacoli in sala (ovviamente queste cose non si decidono mai mesi prima). Si è speso una follia per rimuovere i baffi a Cavill, baffi che doveva tenerli "belli baffuti" per un impegno con la Paramount e Tom Cruise, il prossimo Mission: Impossible. Non bastava che in quel film li avesse posticci perché probabilmente Tom Cruise ci si doveva aggrappare in una scena per non cadere in un burrone, il regista non ha voluto sentire ragioni e Cavill sul set di Justice League era con baffi poi rimossi digitalmente con il triplo del costo della cg per Steppenwolf. Al netto dei casini cui si sommano esigenze di sponsor solite, viene così fuori un'opera, anche questa volta, ben differente dalla trasposizione fedele di Kingdom come di Ross, Il cavaliere oscuro di Miller o Arkham Asylum di Morrison. Meno male che si riesce in questo frankenstein filmico a inserire almeno un intreccio semplice/logico a uso dei più piccoli, con morale spicciola in stile "combattiamo i nostri avversari insieme valorizzando le nostre abilità, copriamoci le spalle a vicenda perché siamo una squadra, litighiamo ma poi facciamo pace perché siamo veri amici". Messaggi che vanno benissimo e bastano se appunto hai dieci anni e il problema motivazionale più grosso è che devi giocare a calcetto contro la terza b nell'intervallo, ma materiale che non attira forse troppo chi è più grandicello e ha una visione della vita più complessa e critica, che dai supereroi "pretende", magari perché viziato troppo bene dai vari Ross, Miller, Morrison, Ellis, Gaiman ecc. che producono fumetti più autoriali se non Pulitzer alla letteratura. Mentre il Premio Pulitzer può però scrivere quello che gli pare, chi produce per le grandi masse deve non urtare nessun tipo di "massa", accontentare tutti gli sponsor e mettere in cabina di regia pure gli elementi più psicopatici e ipocondriaci tra i produttori mondiali con buona pace di addetti ai lavori specializzati in cinema. Metti poi che succedendo problemi grossi come un regista con poco polso o con problemi personali da sostituire in parte o in tutto il lavoro (politica Disney in casa Star Wars docet) e diventa davvero arduo capire nel marasma chi è l'omino con il cappello che dirige i lavori. Per far contenti tutti gli omini con il cappello poi esce una "pappetta" ma che in casi come questo, vuoi per una combinazione di salse strane, non è così male. Ma il fan duro e puro mai è contento, mai una gioia, lui vuole l'epica e quelle cose che Warner (anzi la sua sotto-etichetta New Line) gli aveva già fatto provare con Il Signore degli Anelli e rimane giocoforza deluso. Quindi questo Justice League è il migliore film DC "nuovo corso" fino ad ora? A livello di "botte senza impegno" ci può stare, al netto che per me pure Wonder Woman nonostante le esaltazioni sul web è comunque un film carino ma lungi dall'epocale e alla fine pure gli altri film, vuoi spezzettati (Batman v Superman e in minor misura Man of Steel) o vuoi sotto acido (Suicide Squad), alla fine si guardano. E in fondo c'è da divertirsi.



- E il cast com'è? Ben Affleck è una conferma. Dopo aver stupito con Argo e incuriosito in Batman v Superman si conferma l'attore di merda che è sempre stato nel resto della sua vita. Bolso, noioso, dalle espressioni vacue e assenti, quasi fastidioso alla vista. Però sotto la cappa di Batman, che rivela giusto la bocca dell'attore in stile Robocop funziona. Anche se Peter Weller come Robocop aveva una bocca più espressiva credo di aver maturato ormai l'idea che chiunque può essere in grado di interpretare sullo schermo un Batman-Base che si limita a fare "la bocca da duro" e a svolazzare in computer grafica. Affleck poi ha pure il fisique du role del Batman brizzolato di Kingdom Come e non sforzandosi a fare qualcosa di difficile (tranne la voce "cavernosa" che a me fa sempre molto ridere) in questo film va benissimo. Cavill è nel bene e nel male lo stesso ragazzone confuso di Man of Steel, anche se Whedon prova a farlo sorridere un po' di più e ne arricchisce un po' la performance. Il suo Superman si incazza, è umorale, si butta come un kamikaze sui nemici, tira fuori due immensi occhi buoni quando serve, è interessante come per me lo è sempre stato. Gal Gadot con la sua Wonder Woman diventa il perno della squadra a ragione. È il personaggio più positivo e "risolto", fa costante e convincente lavoro di empowerment nei confronti dei compagni di lotta, combatte a testa bassa come un toro ed è bellissima, sexy quando protettiva, quasi materna. Nonostante le mia solite battutine ai tempi della vecchia recensione di Wonder Woman al netto di difetti più o meno visibili di quella pellicola, l'amazzone funziona, funziona molto bene. Un aspetto carino legato a questi tre personaggi è che il compositore Danny Elfman è riuscito a inserire nello score i motivetti classici del Superman di Donner, del Batman di Burton e della Wonder Woman della Jenkins. Uno dei miei momenti preferiti di Batman v Superman è proprio quando arrivano le chitarre elettriche del tema di Wonder Woman. È una cosa davvero carina anche se in Justice League è solo un accenno, sarebbe bello che questo aspetto fosse più sviluppato in futuro. Mamoa. Jason Mamoa su Aquaman, per quel poco che ci hanno fatto vedere nel montaggio finale, è esattamente quello che molte persone avrebbero voluto per il Thor della Marvel (a me piace molto anche Hemsworth e la trasformazione che fa compiere al suo Thor in Ragnarok, da eroe celtico a pop star consapevole delle sue pagine sui tabloid... ne riparleremo presto). Poche parole, animo scorbutico, forza dirompente e muscoli: in pratica Wolverine declinato agli eroi epici. Mamoa è pronto per affrontare mostri biblici con in sottofondo una colonna sonora metal, ma qui fa davvero pochino. C'è però più di una scena che attesta come non difetti di umorismo. Ci sta simpatico. Non ci sta invece particolarmente simpatico il Cyborg di Ray Fisher, però il suo lavoro non è affatto disprezzabile. Cyborg è come un "Visione al contrario", un uomo che teme di stare per disciogliersi in una macchina. Non può più piangere, non può uscire per strada o spaventerebbe le persone con il suo corpo d'acciaio, teme che suo padre non lo veda più come un figlio ma come uno zombie. Cyborg a un certo punto riesce a fare i conti con tutto questo ed è una bella scena, liberatoria. Ray Fisher in quel punto "si sblocca" e ci mostra le potenzialità del personaggio, ma questo arriva troppo tardi e per la maggior parte della pellicola, vuoi pure per le difficoltà interpretative di cui sopra, è un po' monocorde. Visivamente comunque il suo personaggio è per me sinceramente orribile: che sia un effetto voluto o meno pare una brutta carta stagnola di un sandwich buttata nella spazzatura (ma questo l'ho già detto in altra sede mi pare).
E giungiamo infine a Flash. La serie TV moderna è moooolto carina, la serie TV ai tempi del primo Batman di Burton era carina, il personaggio è tra i miei preferiti da quando a inizio anni '80 mangiavo la cioccolata con sopra in rilievo i "superamici". Ezra Miller coglie bene la sensazione del personaggio di vivere una vita anche emotivamente velocizzata. Fa "battutine compulsive" spesso tristi, inciampa in continuazione mente corre veloce, non ha senso dell'orientamento e si perde in un attimo, ha un passato e presente tragico con cui confrontarsi e un futuro bellissimo ma che teme troppo separato dalla realtà. Ezra Miller è un ottimo attore e riesce a comunicarci tutto questo. Riesce a essere immaturo, a tratti fastidioso, inaspettatamente eroico e infine amabile e questo avviene anche grazie alle belle interazioni che ha con gli altri. È amabilmente complicato. 
Il cattivo che colleziona scatole è un personaggio in computer grafica brutta che colleziona scatole. È funzionale a una storia che racconta dell'Unione del super gruppo e poco altro. È "basico", non sviluppa un'idea interessante, non ha questioni o relazioni comuni ai personaggi, non richiama nessuna figura storica nemmeno per parodizzarla, è generico pure nella rappresentazione grafica, corna a parte. Non colpisce, non diverte, si dimentica presto, si poteva e doveva fare di più ma l'impressione è pure che al momento in DC non siano in grado di farlo. Confidiamo nel futuro ma qui abbiamo un personaggio decorativo al punto da sembrare un oggetto di scena più che un essere vivente. Certo un armadio molto "aggressivo" ma poco altro.
Il montaggio è rapido e funzionale anche se non troppo lussuoso. La musica è buona ma sarebbe stato meglio fosse stata più iconica, sarebbe stato bello avere un "tema di Aquaman, di Flash (c'era quello di Elfman della serie TV fine anni '80 da poter usare) e Cyborg", magari anche  un "tema della Justice League". La regia è un po' frammentata ma si riesce agevolmente a seguire tutto senza buchi di sceneggiatura e di logica (e questo oggi non è scontato quanto si vorrebbe). La computer grafica è di vent'anni fa e se ci sono stati miglioramenti io non li vedo, ma mi va pure benissimo così e la trovo gradevole (mostro a parte... "AAA urgente!!! Cercasi grafico per la DC / Warner che modelli personaggi che non sembrino asset riciclati da troll o urukai del Signore degli anelli di Jackson") . Non dura molto, solo due ore scarse, ed è un bene che film di questo tipo durino così. 



- Conclusioni: nonostante i mille problemi produttivi e una messa in scena finale un po' sgraziata e non troppo profonda il film diverte, non è affatto terribile come in molti vi hanno detto ed è pure interessante a una seconda visione. Qualcuno ha detto che con Whedon il film si è più avvicinato ai lavori Marvel, riprendendo il concetto di non prendersi troppo sul serio, ma un umorismo di questo tipo per me era già visibile negli altri film DC (pur in quantità minore) e comunque non stona. Poteva essere qualcosa "di più" ma anche questa volta la coca cola con i pop corn non sono andati di traverso. L'auspicio è che in futuro si possano fare film con maggiori libertà produttive. In Fox stanno declinando il genere supereroistico in salsa western (Logan Wolverine), in salsa più dissacrante e adulta (Deadpool) e sono pronti per le tinte più horror (New Mutants). In Disney/Marvel si sperimentano toni più da commedia (Thor Ragnarok), si prova la blackspoitation (Black Panther) e i film di rapina (Ant-Man). La DC concettualmente è ancora ad Avengers. Ma si può sempre recuperare e questo film è un occasione per lasciarsi un po' alle spalle troppo dramma e troppa epica, svecchiando un tantino la formula con un po' di distensione in più. 
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4 commenti:

  1. Mi auguro anch'io che possa migliorare il DCEU. JL mi ha intrattenuto, nonostante non sia perfetto.

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  2. Sinceramente, nonostante non capisca appieno i cinecomics, questo mi ha intrattenuto. Complimenti per la recensione.

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