Sinossi
fatta male: Superman (Henry Cavill), spoiler per chi non ha visto Batman v
Superman o qualsiasi trailer di un prodotto DC comics degli ultimi 2 anni, è
morto immolandosi/salvandoci da un mostro alieno in brutta computer grafica e
ora la terra, ricolma ormai di marchandising vario commemorativo sull'uomo di
Kripton, appare indifesa agli occhi di terribili minacce cosmiche (di cui si
faceva già menzione in una versione home video ultra-cara-ultra-speciale di
Batman v Superman). È così che carico di aspettative di conquista giunge sul
pianeta azzurro quel molesto rompiscatole di Steppenwolf, un gigantesco alieno
in altrettanto brutta computer grafica (ma cambiare gli addetti ai lavori mai,
vero?) dall'elmo cornuto che aveva già provato a fare macelli sulla terra nella
cosiddetta era degli eroi. A quei tempi le aveva prese da un esercito composto
da atlantidei, amazzoni e umani, supportato eccezionalmente pure dalle lanterne
verdi e da divinità varie. Certo che a pensare che la punta dell'esercito terrestre
erano le stesse amazzoni che in Wonder Woman vengono falciate via
da un paio di nazisti con il mitra, 'sto Steppenwolf non pare tutta 'sta cosa... ma comunque all'epoca lo avevano affrontato con più comparse digitali del
prologo del Signore degli Anelli. Alla fine se ne era andato via piangendo
tutto incazzato con i sottoposti che lo trattenevano (in una scena assurda
stile Dragonball) e mente i terrestri gli avevano pure ciulato le sue
indispensabili scatole del potere. Per preservare la pace i tre popoli
terrestri si erano divisi e avevano nascosto in modo introvabile queste
scatole, la fonte del potere del tizio cornuto. E ora il tizio è tornato a
riprendersele in assenza di qualcuno che potrebbe dargliele come nella sua
prima uscita, ricercando le box stile sfere del drago, accompagnato da uno
stormo di omini-zanzare abbastanza debolucci con occhialoni da saldatori.
Incredibilmente e inaspettatamente la scatola custodita dalle amazzoni viene
recuperata subito, nell'incredulità della sala cinematografica (in una scena
che, "dai a Cesare", è pure piuttosto figa). Non facciamo in tempo a
conoscere gli atlantidei, in quanto il film su Aquaman uscirà solo nell'estate
2018, ma questi si dimostrano già ampiamente delle pippe che in una scena fuori
campo (si vede costava troppo) si fanno rubare la seconda sfera. Chi lo
affronterà 'sto mostro di disumana potenza? Dove sono finiti i nazisti di inizio
'900 con le mitragliatrici, che nel mondo DC sono più forti delle amazzoni?
Fortuna che Batman e Wonder Woman hanno da poco aperto la stagione degli
abbonamenti alla Justice League, la lega dei buoni tizi in costume con
poteri/denaro. Così, per dirla come un fan della DC vorrebbe, i metaumani, i
campioni semi-divini dell'umanità, potranno scontrarsi con i para-demoni / i
cattivi davvero cattivi. Ma qualcuno vorrà davvero unirsi ai superamici? Sono
riluttanti all'idea, ma abbastanza interessati, un uomo di latta un po' triste
e tanto noioso/patetico/inutile/inespressivo (il cui scopo nel gruppo è per lo
più risolvere dei mumbojumbo tecnologici a caso prendendo il posto del classico
"tizio che sta sulla sedia davanti al computer", ultimamente
celebrato anche in Spiderman Homecoming), un ragazzo velocissimo, che sa inciampare e
potrebbe andare ovunque se solo avesse il senso dell'orientamento (timido, un po' ipocondriaco e un po' logorroico ma anche simpatico) e un
tizio barbuto ubriaco che picchia duro e dice di saper parlare con i pesci (e
non fa molto altro a dire il vero, ma picchia in modo esaltante e ha bei
tatuaggi che per il pubblico femminile in sala, abbinati a una montagna di
muscoli esposta sovente a torso nudo in combo a jeans stretti che evidenziano
un "pacco" significativo, fanno la loro porca figura).
-Ok
tagliamo corto: miglior film della DC Comics dell'ultimo periodo? Dove Suicide
Squad falliva (nel creare azione che fosse un minimo sensata per lo meno nel
rappresentare le scale di forza... per tacere di tutti gli altri casini che la
pellicola portava in dote), dove Batman v Superman falliva (nel creare uno
scontro ideologico/politico/sociale che fosse sensato e che durasse per lo meno
più di sei minuti in quattro ore di pellicola), dove Wonder Woman
"parzialmente" falliva (nel creare una backstory credibile e non
infantile e soprattutto sensata), dove Man of Steel falliva (nel creare
ambiguità sulla figura dell'eroe, che risulta un po' insensato in effetti oltre
che dai tratti sinceramente schizzoidi), l'ultima pellicola DC ce la fa.
Justice League risolve quindi tutti i dubbi nati dalle pellicole precedenti?
No, ma scegliendo di non affrontare certi (se non tutti) argomenti
"elaborati" (o non avendo strumenti materiali per farlo) si
semplifica enormemente la vita. Non ambisce a creare una ricercata drammaticità
che finora a questi film è riuscita sempre male (vi rimando per pigrizia a
quanto già detto nei post su Batman v Superman e compagnia) e si dedica
all'azione, a un po' di umorismo, ai botti e alle botte. Tanti botti e tante
botte. E meno male. Niente John Kent che chiede a Superman di salvare il
cane e lasciarlo morire in un vortice. Niente pedestri scene
"Martha". Niente "cattivi che non puoi mostrare davvero
cattivi" e che dopo averli switchati in buoni sarà un caos ri -girare a
cattivi. Niente modelle di Victoria Secret poliglotte che vivono come monache
su di un'isola. Niente casini. È sicuramente una sconfitta il fatto che questo
cinema così sfacciatamente commerciale e costoso (per ora) finisca per essere
essenzialmente cinema "colorato", di botte e di botti. È una sconfitta
che qui non si corrano "rischi" narrativi, che non ci si ponga
l'obiettivo di fare una riflessione seria su quell'epica moderna a stelle
e strisce cui tanto ambisce la DC Comics. Certo non è chissà quale grande
scoperta il fatto che le cose stiano in questi termini per le cosiddette
"Royal Rumble", i film corali che puntano a portare nelle sale
soprattutto per la voglia di divertirsi senza patemi bambini con genitori
accompagnanti e adulti spensierati (80% di botte e botti, 15% trama e 5%
anticipazioni di prossimi film). In questo, Justice League è divertente, un po'
sgraziato (non si comprende come la computer grafica nei film di supereroi DC
sia così arretrata e quanto il montaggio sia così tirato via) ma non quanto
Suicide Squad, non dura troppo. Però stiamo sempre lì, nell'area "guilty
pleasure", nella serie b lussuosa che vorrebbe urlare Signore degli
anelli, ma porta in scena roba stile The librarian. Il che è
un po' surreale se si pensa (anzi si ripensa) ad un budget di produzione attestato
su oltre 300 mostruosi milioni di dollari.
DC punta
a qualcosa di più semplice e meno difficile da sbagliare anche e purtroppo
perché non può fare diversamente, perché il progetto filmico sulla Justice
League è stato un casino maledetto fin dall'origine. Doveva essere diviso in
due film e poi si è ridotto a uno, dopo l'infelice esordio di Batman V Superman.
Doveva essere completato da Snyder (e certe voci dicono che lo abbia pure
completato ma la sua versione è stata cassata agli screen test), ma il regista
per un lutto familiare si è dovuto allontanare ed è subentrato un regista con
uno stile molto diverso (Whedon, e in molti momenti del film si nota una mano
diversa di fatto) che ha rigirato e squilibrato un po' il tono. Doveva durare
tre ore e due settimane prima dell'uscita è stato sforbiciato a due per avere
più spettacoli in sala (ovviamente queste cose non si decidono mai mesi
prima). Si è speso una follia per rimuovere i baffi a Cavill, baffi che doveva
tenerli "belli baffuti" per un impegno con la Paramount e Tom Cruise,
il prossimo Mission: Impossible. Non bastava che in quel film li avesse
posticci perché probabilmente Tom Cruise ci si doveva aggrappare in una scena
per non cadere in un burrone, il regista non ha voluto sentire ragioni e Cavill
sul set di Justice League era con baffi poi rimossi digitalmente con il triplo
del costo della cg per Steppenwolf. Al netto dei casini cui si sommano esigenze
di sponsor solite, viene così fuori un'opera, anche questa volta, ben
differente dalla trasposizione fedele di Kingdom come di Ross, Il cavaliere oscuro di Miller o Arkham Asylum di
Morrison. Meno male che si riesce in questo frankenstein filmico a inserire
almeno un intreccio semplice/logico a uso dei più piccoli, con morale spicciola
in stile "combattiamo i nostri avversari insieme valorizzando le nostre
abilità, copriamoci le spalle a vicenda perché siamo una squadra, litighiamo
ma poi facciamo pace perché siamo veri amici". Messaggi che vanno
benissimo e bastano se appunto hai dieci anni e il problema motivazionale più
grosso è che devi giocare a calcetto contro la terza b nell'intervallo, ma
materiale che non attira forse troppo chi è più grandicello e ha una visione
della vita più complessa e critica, che dai supereroi
"pretende", magari perché viziato troppo bene dai vari Ross,
Miller, Morrison, Ellis, Gaiman ecc. che producono fumetti più autoriali se non
Pulitzer alla letteratura. Mentre il Premio Pulitzer può però scrivere quello che
gli pare, chi produce per le grandi masse deve non urtare nessun tipo di
"massa", accontentare tutti gli sponsor e mettere in cabina di regia
pure gli elementi più psicopatici e ipocondriaci tra i produttori mondiali con
buona pace di addetti ai lavori specializzati in cinema. Metti poi che
succedendo problemi grossi come un regista con poco polso o con problemi
personali da sostituire in parte o in tutto il lavoro (politica Disney in casa
Star Wars docet) e diventa davvero arduo capire nel marasma chi è l'omino con il
cappello che dirige i lavori. Per far contenti tutti gli omini con il cappello
poi esce una "pappetta" ma che in casi come questo, vuoi per una
combinazione di salse strane, non è così male. Ma il fan duro e puro mai è
contento, mai una gioia, lui vuole l'epica e quelle cose che Warner (anzi la
sua sotto-etichetta New Line) gli aveva già fatto provare con Il Signore degli
Anelli e rimane giocoforza deluso. Quindi questo Justice League è il migliore
film DC "nuovo corso" fino ad ora? A livello di "botte senza
impegno" ci può stare, al netto che per me pure Wonder Woman nonostante le
esaltazioni sul web è comunque un film carino ma lungi dall'epocale e alla fine
pure gli altri film, vuoi spezzettati (Batman v Superman e in minor misura Man
of Steel) o vuoi sotto acido (Suicide Squad), alla fine si guardano. E in
fondo c'è da divertirsi.
- E il
cast com'è? Ben Affleck è una conferma. Dopo aver stupito con Argo e
incuriosito in Batman v Superman si conferma l'attore di merda che è sempre
stato nel resto della sua vita. Bolso, noioso, dalle espressioni vacue e
assenti, quasi fastidioso alla vista. Però sotto la cappa di Batman, che rivela
giusto la bocca dell'attore in stile Robocop funziona. Anche se Peter Weller
come Robocop aveva una bocca più espressiva credo di aver maturato ormai l'idea
che chiunque può essere in grado di interpretare sullo schermo un Batman-Base
che si limita a fare "la bocca da duro" e a svolazzare in computer
grafica. Affleck poi ha pure il fisique du role del Batman brizzolato di
Kingdom Come e non sforzandosi a fare qualcosa di difficile (tranne la voce
"cavernosa" che a me fa sempre molto ridere) in questo film va
benissimo. Cavill è nel bene e nel male lo stesso ragazzone confuso di Man of
Steel, anche se Whedon prova a farlo sorridere un po' di più e ne arricchisce
un po' la performance. Il suo Superman si incazza, è umorale, si butta come un
kamikaze sui nemici, tira fuori due immensi occhi buoni quando serve, è
interessante come per me lo è sempre stato. Gal Gadot con la sua Wonder Woman
diventa il perno della squadra a ragione. È il personaggio più positivo e
"risolto", fa costante e convincente lavoro di empowerment nei
confronti dei compagni di lotta, combatte a testa bassa come un toro ed è
bellissima, sexy quando protettiva, quasi materna. Nonostante le mia solite
battutine ai tempi della vecchia recensione di Wonder Woman al netto di difetti
più o meno visibili di quella pellicola, l'amazzone funziona, funziona molto
bene. Un aspetto carino legato a questi tre personaggi è che il compositore
Danny Elfman è riuscito a inserire nello score i motivetti classici del
Superman di Donner, del Batman di Burton e della Wonder Woman della Jenkins.
Uno dei miei momenti preferiti di Batman v Superman è proprio quando arrivano
le chitarre elettriche del tema di Wonder Woman. È una cosa davvero carina
anche se in Justice League è solo un accenno, sarebbe bello che questo aspetto
fosse più sviluppato in futuro. Mamoa. Jason Mamoa su Aquaman, per quel poco
che ci hanno fatto vedere nel montaggio finale, è esattamente quello che molte
persone avrebbero voluto per il Thor della Marvel (a me piace molto anche
Hemsworth e la trasformazione che fa compiere al suo Thor in Ragnarok, da eroe
celtico a pop star consapevole delle sue pagine sui tabloid... ne riparleremo
presto). Poche parole, animo scorbutico, forza dirompente e muscoli: in
pratica Wolverine declinato agli eroi epici. Mamoa è pronto per affrontare
mostri biblici con in sottofondo una colonna sonora metal, ma qui fa davvero
pochino. C'è però più di una scena che attesta come non difetti di umorismo. Ci
sta simpatico. Non ci sta invece particolarmente simpatico il Cyborg di Ray
Fisher, però il suo lavoro non è affatto disprezzabile. Cyborg è come un
"Visione al contrario", un uomo che teme di stare per disciogliersi
in una macchina. Non può più piangere, non può uscire per strada o
spaventerebbe le persone con il suo corpo d'acciaio, teme che suo padre non lo
veda più come un figlio ma come uno zombie. Cyborg a un certo punto riesce a
fare i conti con tutto questo ed è una bella scena, liberatoria. Ray Fisher in
quel punto "si sblocca" e ci mostra le potenzialità del personaggio,
ma questo arriva troppo tardi e per la maggior parte della pellicola, vuoi pure
per le difficoltà interpretative di cui sopra, è un po' monocorde. Visivamente
comunque il suo personaggio è per me sinceramente orribile: che sia un effetto
voluto o meno pare una brutta carta stagnola di un sandwich buttata nella
spazzatura (ma questo l'ho già detto in altra sede mi pare).
E
giungiamo infine a Flash. La serie TV moderna è moooolto carina, la serie TV ai
tempi del primo Batman di Burton era carina, il personaggio è tra i miei
preferiti da quando a inizio anni '80 mangiavo la cioccolata con sopra in
rilievo i "superamici". Ezra Miller coglie bene la sensazione del
personaggio di vivere una vita anche emotivamente velocizzata. Fa
"battutine compulsive" spesso tristi, inciampa in continuazione mente
corre veloce, non ha senso dell'orientamento e si perde in un attimo, ha un
passato e presente tragico con cui confrontarsi e un futuro bellissimo ma che
teme troppo separato dalla realtà. Ezra Miller è un ottimo attore e riesce a
comunicarci tutto questo. Riesce a essere immaturo, a tratti fastidioso,
inaspettatamente eroico e infine amabile e questo avviene anche grazie alle
belle interazioni che ha con gli altri. È amabilmente complicato.
Il
cattivo che colleziona scatole è un personaggio in computer grafica brutta che
colleziona scatole. È funzionale a una storia che racconta dell'Unione del
super gruppo e poco altro. È "basico", non sviluppa un'idea
interessante, non ha questioni o relazioni comuni ai personaggi, non richiama
nessuna figura storica nemmeno per parodizzarla, è generico pure nella
rappresentazione grafica, corna a parte. Non colpisce, non diverte, si
dimentica presto, si poteva e doveva fare di più ma l'impressione è pure che al
momento in DC non siano in grado di farlo. Confidiamo nel futuro ma qui abbiamo
un personaggio decorativo al punto da sembrare un oggetto di scena più che un
essere vivente. Certo un armadio molto "aggressivo" ma poco altro.
Il
montaggio è rapido e funzionale anche se non troppo lussuoso. La musica è buona
ma sarebbe stato meglio fosse stata più iconica, sarebbe stato bello avere un
"tema di Aquaman, di Flash (c'era quello di Elfman della serie TV fine
anni '80 da poter usare) e Cyborg", magari anche un "tema
della Justice League". La regia è un po' frammentata ma si riesce agevolmente a
seguire tutto senza buchi di sceneggiatura e di logica (e questo oggi non è
scontato quanto si vorrebbe). La computer grafica è di vent'anni fa e se ci
sono stati miglioramenti io non li vedo, ma mi va pure benissimo così e la
trovo gradevole (mostro a parte... "AAA urgente!!! Cercasi grafico per la
DC / Warner che modelli personaggi che non sembrino asset riciclati da troll o
urukai del Signore degli anelli di Jackson") . Non dura molto, solo due
ore scarse, ed è un bene che film di questo tipo durino così.
-
Conclusioni: nonostante i mille problemi produttivi e una messa in scena finale
un po' sgraziata e non troppo profonda il film diverte, non è affatto terribile
come in molti vi hanno detto ed è pure interessante a una seconda visione.
Qualcuno ha detto che con Whedon il film si è più avvicinato ai lavori Marvel,
riprendendo il concetto di non prendersi troppo sul serio, ma un umorismo di
questo tipo per me era già visibile negli altri film DC (pur in quantità
minore) e comunque non stona. Poteva essere qualcosa "di più" ma
anche questa volta la coca cola con i pop corn non sono andati di traverso.
L'auspicio è che in futuro si possano fare film con maggiori libertà
produttive. In Fox stanno declinando il genere supereroistico in salsa western
(Logan Wolverine), in salsa più dissacrante e adulta (Deadpool) e sono
pronti per le tinte più horror (New Mutants). In Disney/Marvel si sperimentano
toni più da commedia (Thor Ragnarok), si prova la blackspoitation (Black
Panther) e i film di rapina (Ant-Man). La DC concettualmente è ancora ad
Avengers. Ma si può sempre recuperare e questo film è un occasione per
lasciarsi un po' alle spalle troppo dramma e troppa epica, svecchiando un tantino la formula con un po' di distensione in più.
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Mi auguro anch'io che possa migliorare il DCEU. JL mi ha intrattenuto, nonostante non sia perfetto.
RispondiEliminaSperiamo ci sia un miglioramento costante!
EliminaSinceramente, nonostante non capisca appieno i cinecomics, questo mi ha intrattenuto. Complimenti per la recensione.
RispondiEliminaGrazie per i complimenti!!
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