mercoledì 1 novembre 2017

The Steams

La Noise Press ci porta tra i vapori e marchingegni dell'epoca vittoriana Steam-punk e noi non vediamo l'ora di trovare i numeri di questa serie nelle fiere e in fumetteria 



- L'alto e il basso del vapore: Siamo in epoca vittoriana, in piena Londra. Tra strade brulicanti di gente fin su sugli Zeppelin, Lady Ward è una stupenda bond-woman dalla chioma rossa fuoco, aristocratica quanto letale, implacabile. Non fatevi ingannare dal cappellino alla moda e dal corsetto che la stringe in vita: nascondono più di una sorpresa hi-tech che le permette di tenere testa a psicopatici, mostri e pasticci bio-genetici. Nel suo mondo non c'è solo energia e vapore, nell'aria si respira la tecnomagia e proprio questa strana arte porterà la nostra eroina in un incarico pericoloso che va a scavare dove è meno protetta e armata, all'interno della sua storia personale. 
Lontano dai cieli e dai merletti dell'alta società, Azarov "l'orso" con i suoi muscoli e baffoni a manubrio combatte nella nobile arte della boxe incrociando i guantoni con gente che ha sostituito le braccia con innesti biomeccanici. Vorrebbe cambiare vita, vorrebbe realizzarsi, ma una simpatica canaglia come Clint lo trascina nottetempo in una serie infinita di guai da risolvere a cazzottoni. E Azarov mena quanto Bud Spencer in questo adrenalinico action al vapore



- Quando il fumo non è sempre una cosa negativa: Videogiochi come le saghe di Bioshock e Dishonored, film come I tre moschettieri di P.T. Anderson, gli Sherlock Holmes di Guy Ritchie, Laputa di Miyazaki. I fumetti  come Graystorm della Bonelli, Fullmetal Alchemist della Arakawa, Le sentinelle di Breccia e la lista è lunga. Un futuro "visto dal passato" con cieli resi plumbei dai costanti vapori immessi dalle fabbriche in cui lavorano, ammassati, gli operai dei ceti più umili. Gli stessi cieli solcati di notte dai dirigibili zeppelin dell'alta borghesia, dove si balla e beve degustando caviale. E mentre si creano nuovi imperi, mentre si costruiscono i primi robot a vapore a difesa dei ricchi, mente nascono città utopiche in cielo o sott'acqua magari già si attende, come nella originale Guerra dei Mondi di H.G. Wells (ambientato in epoca Vittoriana) che sarà presto nelle sale, l'arrivo degli alieni. Questo è lo steam-punk in tutta la sua forza a pistone. Un genere di racconto (sempre più meta-racconto) che ci fa riflettere per una volta non su quello che potremo essere in futuro ma su quello che avremmo potuto essere, oggi, se la società e la storia fossero girate in un modo diverso. Se avessimo investito più in tecnologia e meno in armi, se ci fossimo industrializzati al punto da corrompere anzitempo tutta la natura, se i mostri di Frankenstein avessero iniziato a girare le strade prima delle tre leggi della robotica di Asimov e delle pecorelle elettriche di Dick, ma al contempo nell'epoca madrina dei filosofi moderni. Lo steam punk è "ganzo" e ha pure molto seguito nelle fiere di settore al reparto cosplay anche per il look dei suoi personaggi, una combinazione di abiti altamente elaborati e contaminati da aggeggi bio-meccanici in bilico tra scienza e magia. L'arrivo nelle fumetterie e nelle fiere di settore di un'opera come The Steams della Noise Press è quindi più che accetta, quasi desiderata. Ci sono scenari infiniti da costruire con l'energia della polvere nera del carbone industriale più pregiato. The Steams è un fumetto che racchiude due storie, una spy story (I cui primi 4 numeri comporranno il racconto "I Wonder Who") dalle tinte fantasy e un action molto ironico sul valore dei pugni al tempo dell'acciaio (per ora in episodi autoconclusivi). 


Le storie della rossa agente segreto, su soggetto di Massimiliano Grotti e Luca Frigerio, per la sceneggiatura di Frigerio, ci hanno colpito per un intreccio intrigante che, tra citazioni bondiane, un pizzico di Shelley e un tocco di fantasy fa perdonare qualche asperità iniziale e mette molta voglia di leggere il seguito. I disegni di Umberto Giampà del primo numero, molto dettagliati nei paesaggi, costumi e personaggi, sono sontuosi e vertiginosi, dinamici e con la giusta nota splatter a rendere ipercinetica la tavola. I disegni di Davide Pandozy del secondo numero hanno un'interessante dinamicità e un non inferiore livello di dettaglio, inoltre qui i personaggi assumono delle pose che ne tirano fuori gli aspetti più ironici. I colori di Mattia Zoanni sono morbidi, tenui e perfetti per conferire l'atmosfera giusta all'opera, un po' dalle parti di Tim Burton. Da applauso le copertine. Sia quella del primo numero ad opera di Giampà e Zoanni che la seconda, di Qualano e Zoanni. Certo che se la protagonista andasse in giro  tra le tavole in pose altamente sexy come quella assunta sulla copertina del secondo numero ci sarebbe da rimanere ciechi...
La storia di Azarov, su soggetto e sceneggiatura di Paul Izzo e disegni di Daniele Cosentino è interessate per la vena malinconica dei protagonisti, la buona ironia che scaturisce dalle situazioni e che agisce da contrasto, e per i tanti cazzotti che vengono dispensati. Lo stile di scrittura come i disegni sono un po' acerbi all'inizio, ma si nota un bel miglioramento già dalla seconda storia.

The Steam è un progetto interessante frutto dell'impegno di giovani autori che si stanno facendo davvero le ossa. Talenti che stanno sbocciando. Ci sentiamo di promuovere l'impegno e i miglioramenti continui a cui assistiamo pagina dopo pagina e vi invitiamo alla lettura e scoperta di questo titolo, magari in concomitanza di qualche fiera importante e tra gli scaffali delle fumetterie. Noi abbiamo visionato per ora i primi due numeri e non vediamo l'ora di leggerne di più.
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