La Noise Press ci porta tra i vapori e marchingegni dell'epoca
vittoriana Steam-punk e noi non vediamo l'ora di trovare i numeri di questa
serie nelle fiere e in fumetteria
- L'alto
e il basso del vapore: Siamo in epoca vittoriana, in piena Londra. Tra strade
brulicanti di gente fin su sugli Zeppelin, Lady Ward è una stupenda
bond-woman dalla chioma rossa fuoco, aristocratica quanto letale, implacabile.
Non fatevi ingannare dal cappellino alla moda e dal corsetto che la stringe in
vita: nascondono più di una sorpresa hi-tech che le permette di tenere testa a
psicopatici, mostri e pasticci bio-genetici. Nel suo mondo non c'è solo energia
e vapore, nell'aria si respira la tecnomagia e proprio questa strana arte
porterà la nostra eroina in un incarico pericoloso che va a scavare dove è meno
protetta e armata, all'interno della sua storia personale.
Lontano
dai cieli e dai merletti dell'alta società, Azarov "l'orso" con i
suoi muscoli e baffoni a manubrio combatte nella nobile arte della boxe
incrociando i guantoni con gente che ha sostituito le braccia con innesti
biomeccanici. Vorrebbe cambiare vita, vorrebbe realizzarsi, ma una simpatica
canaglia come Clint lo trascina nottetempo in una serie infinita di guai da
risolvere a cazzottoni. E Azarov mena quanto Bud Spencer in questo adrenalinico
action al vapore
- Quando
il fumo non è sempre una cosa negativa: Videogiochi come le saghe di Bioshock e
Dishonored, film come I tre moschettieri di P.T. Anderson, gli Sherlock Holmes
di Guy Ritchie, Laputa di Miyazaki. I fumetti come Graystorm della
Bonelli, Fullmetal Alchemist della Arakawa, Le sentinelle di Breccia e la
lista è lunga. Un futuro "visto dal passato" con cieli resi plumbei dai
costanti vapori immessi dalle fabbriche in cui lavorano, ammassati, gli operai
dei ceti più umili. Gli stessi cieli solcati di notte dai dirigibili zeppelin dell'alta borghesia, dove si balla e beve degustando caviale. E mentre
si creano nuovi imperi, mentre si costruiscono i primi robot a vapore a difesa
dei ricchi, mente nascono città utopiche in cielo o sott'acqua magari già si
attende, come nella originale Guerra dei Mondi di H.G. Wells (ambientato in
epoca Vittoriana) che sarà presto nelle sale, l'arrivo degli alieni. Questo è
lo steam-punk in tutta la sua forza a pistone. Un genere di racconto (sempre
più meta-racconto) che ci fa riflettere per una volta non su quello che potremo
essere in futuro ma su quello che avremmo potuto essere, oggi, se la società e
la storia fossero girate in un modo diverso. Se avessimo investito più in
tecnologia e meno in armi, se ci fossimo industrializzati al punto da
corrompere anzitempo tutta la natura, se i mostri di Frankenstein avessero
iniziato a girare le strade prima delle tre leggi della robotica di Asimov e
delle pecorelle elettriche di Dick, ma al contempo nell'epoca madrina dei
filosofi moderni. Lo steam punk è "ganzo" e ha pure molto seguito
nelle fiere di settore al reparto cosplay anche per il look dei suoi
personaggi, una combinazione di abiti altamente elaborati e contaminati
da aggeggi bio-meccanici in bilico tra scienza e magia. L'arrivo nelle
fumetterie e nelle fiere di settore di un'opera come The Steams della Noise Press è
quindi più che accetta, quasi desiderata. Ci sono scenari infiniti da costruire
con l'energia della polvere nera del carbone industriale più pregiato. The
Steams è un fumetto che racchiude due storie, una spy story (I cui primi 4
numeri comporranno il racconto "I Wonder Who") dalle tinte fantasy e
un action molto ironico sul valore dei pugni al tempo dell'acciaio (per ora in
episodi autoconclusivi).
Le
storie della rossa agente segreto, su soggetto di Massimiliano Grotti e Luca
Frigerio, per la sceneggiatura di Frigerio, ci hanno colpito per un intreccio
intrigante che, tra citazioni bondiane, un pizzico di Shelley e un tocco di
fantasy fa perdonare qualche asperità iniziale e mette molta voglia di leggere il
seguito. I disegni di Umberto Giampà del primo numero, molto dettagliati nei
paesaggi, costumi e personaggi, sono sontuosi e vertiginosi, dinamici e con la
giusta nota splatter a rendere ipercinetica la tavola. I disegni di Davide
Pandozy del secondo numero hanno un'interessante dinamicità e un non inferiore
livello di dettaglio, inoltre qui i personaggi assumono delle pose che ne
tirano fuori gli aspetti più ironici. I colori di Mattia Zoanni sono morbidi,
tenui e perfetti per conferire l'atmosfera giusta all'opera, un po' dalle parti
di Tim Burton. Da applauso le copertine. Sia quella del primo numero ad opera
di Giampà e Zoanni che la seconda, di Qualano e Zoanni. Certo che se la
protagonista andasse in giro tra le tavole in pose altamente sexy come
quella assunta sulla copertina del secondo numero ci sarebbe da rimanere ciechi...
La
storia di Azarov, su soggetto e sceneggiatura di Paul Izzo e disegni di Daniele
Cosentino è interessate per la vena malinconica dei protagonisti, la buona
ironia che scaturisce dalle situazioni e che agisce da contrasto, e per i
tanti cazzotti che vengono dispensati. Lo stile di scrittura come i disegni
sono un po' acerbi all'inizio, ma si nota un bel miglioramento già dalla
seconda storia.
The
Steam è un progetto interessante frutto dell'impegno di giovani autori che si
stanno facendo davvero le ossa. Talenti che stanno sbocciando. Ci sentiamo di
promuovere l'impegno e i miglioramenti continui a cui assistiamo pagina dopo
pagina e vi invitiamo alla lettura e scoperta di questo titolo, magari in
concomitanza di qualche fiera importante e tra gli scaffali delle fumetterie.
Noi abbiamo visionato per ora i primi due numeri e non vediamo l'ora di
leggerne di più.
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