Da quando Gore Verbinski prese in mano il Ringu di
Hideo Nakata, la saga con protagonista la "rancorosa" Sadako/Samara è
diventato una delle mie ossessioni. La storia la conoscete tutti, o almeno io
presumo che la dovreste conoscere anche se un po' di anni sono passati e il
Giappone organizza periodicamente pure oggi contest cinematografici in cui si
menano a uso ridere in 3D Sadako e la sua omologa donna fantasma di
Ju-oh... Mimiko? Non ricordo bene...
The Ring, un vero brand con un numero sterminato di libri,
videogame, fumetti e film orientali e non, gira tutto intorno alla urban
legend su una videocassetta, cioè una specie di scatola di plastica su cui un
tempo si registravano dalla tv i film...una sorta di dvd che non
spixellava ma si poteva comunque "strappare"... ed era un vero casino
da aggiustare a quel punto. Cacchio quanto sono analogico... insomma c'è questa
cassetta che si può trovare vicino al classico videoregistratore - baraccone (l'oggetto che serviva collegare alla tv per registrare e vedere le cassette,
pregando che non le ingoiasse male per sputare fuori il nastro che "sai
dopo le bestemmie" di cui sopra...), per lo più in anonime mezze-pensioni giapponesi
situate in posti sperduti. Così che se piove e ti rompi le palle ti vedi
qualcosa di regisistrato, che tanto la tv di suo non prende mezzo canale. La
videocassetta è senza scritte e custodia, anonima. Metti sfiga che la pigli
pensando che sia "Milan - Juve 1-6 del 1997 e "devi"
vederla. Se la vedi, alla fine di un sacco di immagini strane di pozzi,
altalene, gente che si pettina e mosche ti arriva una telefonata. Anche se hai
il silenzioso. Una voce di bambina annuncia "7 giorni" e se in sette
giorni non fai qualcosa finisce che muori. A ricordarti che "devi fare
qualcosa, a non ti dico cosa" il fantasma di una bambina affogata di nome
Samara (Sadako in originale), forse la stessa bimba che hai sentito al
telefono, inizierà ad apparirti ogni tre minuti facendoti una paura fottuta.
Tutto il resto è accessorio e di contorno, scritto e riscritto in un lore incasinato a base di veggenti, promesse non mantenute,
suggestioni post-bomba atomica, rappresentazioni teatrali (giuro!). Sta di fatto
che vedere la cassetta equivale a schiacciare una mina e se dopo sette giorni
non si risolve la cosa si salta per aria: nello specifico ti compare Sadako per
l'ultima volta e ti spaventa a morte guardandoti storto con un occhio strano.
Tenendo buono "il nocciolo" Verbinski ha spogliato la storia delle
assurdità più nipponiche (perché il primo film jappo di Ring, mitico quanto
volete, è inutilmente criptico), creando all'epoca un horror davvero spaventoso
nonché una critica molto interessante sulla nostra sudditanza dal
media-televisione. Il budget faraonico della Dreamworks ha permesso i trucchi
di Rick Baker in luogo degli spassosissimi faccioni spaventati dei giapponesi (che fanno oggi ancora più ridere). Sadako diventava la "americana
Samara", assumendo una fantasmaticità digitale Cronenberghiana
spaventosa. Naomi Watts era bellissima, bravissima e bellissima. Il remake a
stelle e strisce funziona tantissimo, così come il suo sequel, per l'occasione
con alla regia lo stesso Nakata, che gioca un po' dalle parti di The Omen (e di
Dark Water... che godrà anche lui di un remake Usa). Io nello specifico adoro un
corto contenuto nel dvd del secondo film di nome Rings in cui la cassetta
diventa virale. Mi immagino che possa arrivare a essere un'arma, che si
possano narrare mille nuove storie. Quella videocassetta maledetta subito entra
di diritto nella mia personale collezione di feticci diabolici multimediali
preferiti, che con il tempo ha annoverato il Death Note di Obata / Oba e Il
Libro delle anime di Glen Cooper (andato poi in merda nei libri successivi).
Solo che l'onda dei J-horror cala sul mondo e tonnellate di ragazzine con i
capelli sul volto come Samara/ Sadako iniziamo a spuntare come funghi. Arriva
Ju-Oh che diventerà nella versione americana The grunge, arrivano i
Pang Brothers con The Eye, Miike con The Phone e Audition, la serie J-Horror
Theater (con i vari Premonition, Infection, Re-incarnation ecc.), il
magnifico Dark Water. Roba discreta con punte di "molto buona" ma di
cui il mondo fa presto indigestione e si rompe anche un po' le palle perché:
"Ehi! Pure qui c'è un tizio/tizia con i capelli neri sulla faccia?".
Così Hollywood mette in cantina The Ring fino a oggi, cerca di tutelarlo
dall'effetto comico istantaneo scaturito dai mille nocivi Scary Movie e ora che
ho visto il trailer vi comunico quindi le mie più immediate
"vibrazioni".
F. Javier Gutierrez come regista è una Carneade, ma il nome di Akiva Goldsman è
di quelli che contano e il cast interessante. La produzione sembra di lusso e
gli effetti speciali convincenti. Torna l'acqua scura, il legame del tutto
orientale tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Scompare, mannaggia, la
videocassetta VHS, sopperirà dall'oggi più immediato "filmato
youtube", in un'opera di ammodernamento dei film sulle
maledizioni, dall'analogico al digitale, che passa per forza da Kairo /
The Pulse (pure lui remakizzato) di Kiyoshi Kurosawa. Anche Samara usa oggi la
banda larga. Però direi che "ci siamo". Il tormentone dei "7
giorni" è ripartito, così come i giochi di specchi in cui l'infernale
ragazzina si diverte un sacco. Bella la scena dell'aereo. Povera Samara, che
deve allungarsi sotto uno schermo ultrapiatto... Ci piace! E non vediamo l'ora
di vederlo in sala.
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Il trailer è interessante, il film mi da buone sensazioni, anche se ho paura sia un po' troppo fuori tempo massimo...
RispondiEliminasì, il pericolo che sia passato troppo tempo lo avverto pure io. Speriamo sia un buon prodotto! :)
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