Nel piccolo paesino siciliano di
Roccapinola Sicula, il giovane imprenditore Claudio Casisa veste come uno
yuppie degli anni ‘80, parla in milanese perché “è più professionale” e “sogna
in grande” di diventare top manager nel capoluogo meneghino. Non potendosi
trasferire a Milano per paura degli aerei o che “uno scoglio possa far
affondare la nave”, Claudio con le sue conoscenze e il suo improvvisato gruppo
pubblicitario a conduzione familiare, “Casisocial”, è comunque
sicuro di poter creare a casa sua il nuovo polo multimediale sforna-influencer,
riuscendo magari a superare anche il successo della più importante web star del
momento, quella Nadia Zingales che da quando ha lanciato “la moda del blu” ha
sconvolto tutta Roccapinola. Claudio nell’impresa può contare su delle
piccole ma ruspanti influencer locali ma ha pure i contatti giusti con un
fantomatico “mercato nero dei like filippini”, che può sempre dargli una
mano.
La giovane Anna Vitrano, concittadina di
Claudio e lontanissima dal mondo e dalle star del web, sogna invece “più in piccolo”. Con la sua tuta da meccanico e le mani coperte da grasso e
olio, cresciuta con i piedi per terra e con un carattere “da donna cornaduro”,
punta con impegno quotidiano a continuare a gestire l’officina meccanica paterna,
nonostante le mille difficoltà e i pochi clienti, con il sogno di incontrare un
uomo alla Bud Spencer.
I casi della vita fanno incontrare per
“motivi promozionali” i due, portando la riluttante Anna sulla spinta del
motivatissimo Claudio a sperimentarsi come nuova e improbabile influencer. Una
influencer che per temperamento e stile di vita sembra destinata fin dal
primo giorno a infrangere tutte le “regole non scritte” per essere famosi sulla
rete, ma che “ben guidata” da Claudio potrebbe ambire al successo. Riusciranno
con la loro originalità e determinazione a bissare il mito di Nadia Zingales,
in un mondo in cui il vero “talento interiore” deve essere fotografato,
pubblicato e postato sui social rigorosamente con un “filtro abbellente”?
Oppure la coppia scoppierà, travolta dalla fama e dalla fame di successo?
L’affiatato duo comico de “I soldi
spicci” torna al cinema come protagonista, autore e regista di un nuovo film
dopo la loro prima pellicola del 2018, la divertente “La fuitina sbagliata”, per
la regia di Mimmo Esposito, premiata al festival del cinema e della televisione
di Benevento come: “rivelazione della stagione cinematografica 2019”. La coppia
formata da Claudio Casisa e Annandrea Vitrano, attiva dal 2011 tra il teatro,
il cabaret televisivo Mediaset e i social, nonché nel 2020 tra i protagonisti
di Pechino Express, sceglie questa volta di aggiornare il classico My Fair Lady
all’immaginario dell’era social, con tanto di un divertente momento musical che
omaggia molto bene lo spirito dell’opera di Alan Jay Lerner.
In Un mondo sotto social vengono
gioiosamente messi alla berlina il mercato dei prodotti di bellezza, il mito
delle influencer-modelle, la “likecrazia” e le pubblicità estreme sullo stile
di Taffo (già attenzionate dal nostro cinema dal dissacrante I cassamortai di
Amendola), rispondendo per lo più con la filosofia della body positive e
di quella che è la Vera Kriptonite del moderno mercato multimediale di massa:
la spinta verso una buona iniezione di autostima personale.
In un periodo di politicamente corretto
imperante, in cui è diventato davvero complicato realizzare in Italia un
qualsiasi film comico, lo stile de I soldi spicci ha l’indubbio merito di
riuscire ad affrontare con garbo e leggerezza temi attuali, affidandosi a una
comicità molto visiva e accessibile anche a un pubblico più giovane. In questo
senso non è forse un caso che anche l’estetica del film sia supercolorata e
richiami i lavori dei Me contro Te, una coppia di star del web con cui I soldi
spicci hanno più di un punto in comune, a partire dalla chimica interna tra i
due attori alla capacità di trasformarsi in una sorta di “cartoni animati
viventi”. Non è un aspetto scontato la capacità di offrire una comicità adatta
a una platea molto giovane e sotto questo aspetto la pellicola fa davvero un
buon lavoro, considerando quanto il mondo dei social sia alla portata dei
minori, senza che esistano produzioni in grado di far sviluppare nei più
piccoli un senso critico in merito.
Per “rispondere” all’immaginario
patinato ultra-glam delle influencer, Annandrea interpreta in Un mondo sotto i
social un personaggio che sembra una diretta evoluzione ”realistica” di un suo
popolarissimo ciclo di sketch su YouTube “Le donne camioniste”, che è un
vero proprio inno all’anticonformismo di genere, accompagnato qualche volta
nelle scenette dalle note di Siamo Donne di Jo Squillo e Sabrina Salerno. Una
donna super emancipata, d’azione, sanguigna e leader della
famiglia.
La meccanica sicula della Vitrano ama
quindi sfoggiare i rotolini sulla pancia, non essere trattata come una bambola
di porcellana, esprimere un punto di vista sulla vita “tosto e a rutto libero”
e guardare i film d’azione, ma nella pellicola va anche oltre. Quando riesce a
mettere a riposo “gli occhi della tigre” e la tuta polverosa, il
personaggio di Annandrea rivela le sue fragilità, la sua femminilità e voglia
di sognare, riuscendo in un paio di occasioni anche a commuovere.
Davvero una buona prova quella della Vitrano, che si rivela anche una brava
cantante nel piccolo e molto riuscito momento da musical. il personaggio di
Claudio Casisa guarda più con gli occhi del sogno che della convinzione all’imprenditoria del nord Italia, immaginandosi come un epigono del Dogui
di Guido Nicheli o del Milanese Imbruttito di Germano Lanzoni. Il suo
pittoresco e irresistibile manager ha espressioni e movenze da cartone animato
e usa un mix lessicale tra il siculo e il meneghino che entra di diritto in
quella “variante di esperanto” negli anni sviluppata da Giorgio Porcaro, Lino
Banfi, Diego Abatantuono e Aldo Baglio. Il suo social-manager 2.0 dal sorriso
tiratissimo e dai movimenti ingessati è molto simpatico, ma forse perché molto
al servizio del personaggio di Annandrea non riesce a uscire troppo da un pur
riuscito ruolo di spalla. La coppia è ad ogni modo molto affiatata ed è molto
carina da vedere insieme sullo schermo, tuttavia uno sviluppo dei personaggi di
contorno non sufficientemente organizzato mina con il passare del tempo la
tenuta del racconto, comunque ricco di spunti interessanti e di alcune scene
molto riuscite.
Un mondo sotto i social è una commedia graziosa e divertente sul mondo degli influencer, molto garbata e colorata, adatta anche ai più piccoli e che passa veloce nella sua durata complessiva di novanta minuti. La coppia di protagonisti funziona e ci sono molti momenti riusciti, ma la struttura narrativa verso metà della pellicola inizia ad avere il fiato un po’ corto, portandoci a un finale che avremmo magari voluto più sviluppato e magari più “cattivo”. Davvero ben riuscito per interpretazione e coreografie il momento in cui il film si trasforma in musical, realizzato con un linguaggio che se avesse avuto più spazio nella storia avrebbe elevato la pellicola a piccolo gioiellino.
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