Il super ladro di banche Will Montgomery
(Nicolas Cage) viene arrestato dopo aver compiuto il suo colpo più grande, con
il bottino che non viene mai più ritrovato. Will dice di averlo distrutto,
bruciato, per avere uno sconto della pena. Forse è vero, forse no, in tanti non
ci credono. Molti anni dopo Will è di nuovo un uomo libero e il detective che
ha sempre seguito le sue gesta (Danny Huston) lo aspetta direttamente fuori
dalle porte del carcere, determinato a seguirlo ovunque per recuperare quei soldi
che per lui non sono mai davvero bruciati. A pensarla allo stesso modo è anche
un vecchio socio di Will (Josh Lucas), che decide di rapire sua figlia (Eva
Padoan) e metterla nel bagagliaio del suo taxi fino a quando l’ex collega non
pagherà il conto. Inizierà così per il vecchio super ladro una corsa contro il
tempo e forse la pianificazione di un nuovo super colpo.
C’era una volta, nel 1997, un ex detenuto di nome Cameron Poe, dalla forza quasi erculea e dal capello biondo lungo che vibrava nel vento. Tornava a casa dalla sua bambina, dopo tanti anni, in un aereo carcerario pieno di pazzi squinternati, ascoltando insieme a loro i Lynyrd Skynyrd, recando in dono per la piccola un coniglietto di peluche. C’è molti anni dopo, nel 2012, ancora un ex detenuto, anche se dal capello più corto e di nome Will Montgomery, amante dei Creedence Clearwater Revival, che dopo molti anni torna dalla sua bambina, ora ormai adulta, forse “troppo adulta”, recandole in dono un orsacchiotto coccoloso. Il regista è sempre Simon West, Cage è star in entrambi i film e tra i co-protagonisti c’è sempre quell’amabile omone dal sorriso irresistibile di M.C.Gainey. A fare il “poliziotto buono” a questo giro al posto di Cusack c’è Danny Huston, a fare il “cattivo pazzo” c’è Josh Lucas al posto di Malcovich, a fare la “bionda” c’è la divina Malin Akerman al posto di Monica Potter. È di nuovo un film pieno di azione, spettacolari rapine, inseguimenti e battutacce come si facevano gli action negli anni 80/90. Quelli che una volta chiamavamo “fumettoni”. Stolen è ben scritto da David Guggenheim, che avrebbe di lì a poco confezionato la sceneggiatura di un altro revival, Bad Boys for life, per poi dedicarsi ai due Qualcuno salvi il natale con Kurt Russell, che pure vestito da Babbo Natale è ancora il top degli action Hero anni ‘80. Certo lo stile guarda tanto al passato e fosse uscito nel '95, come un Die Hard 3, la pellicola sarebbe stata davvero uguale. Ma Simon West dietro la macchia da presa non sembra invecchiato per niente per tecnica e inventiva, come del resto non sembra cambiato Cage, che trionfalmente indossa sullo schermo quello che è un giubbotto in pelle di vent’anni prima, senza il minimo accenno di pancia e decadimento muscolare.
E dire che il film inizialmente doveva avere per
protagonisti giovanotti come Clive Owen o Jason Statham. Io o immagino
proprio Simon West che orfano di Jason “zero per cento di massa grassa” Statham
al provino vede Cage e per dargli la parte lo invita a indossare la vecchia
giacca senza fare uso di panciere o borotalco e alla fine si convince, gli dà la parte. Immagino che i due piangano e si abbraccino. Superata la prova
della giacca di pelle, la giostra può ripartire e riprendere direttamente
dai tempi di Con Air, per arrivare a confezionare una storia di un’ora e
mezza bella tirata, tra le assolate strade di una New Orleans che ha ospitato
le riprese nel 2011, tra marzo e giugno. Il film si becca un VM18 come
pellicola “per adulti”, valutazione francamente eccessiva per un “fumettone”,
al netto di una violenza visiva non così eclatante ma compatibile con il
livello sanguigno delle sparatorie e l’estrema cattiveria del villain
interpretato con gusto e passione da Josh Lucas. Lucas lo fa storto, zoppo,
dall’indice folle e crudele, patetico e cinico e ci conquista subito, alza il
livello della “sfida all’eroe”. Cage risponde adeguatamente, sfoderando un paio
di sorrisi e battutacce alla Cameron Poe: non può più esibirsi nei calci
volanti al rallentatore del protagonista di Con Air, ma può ancora impersonare
benissimo l’asso del volante come in Fuori in 60 secondi di Sena, uscito nel
2000, quello con a fianco Angelina Jolie. Cage si diverte, gioca con le
citazioni musicali, offre a Will lo charme del super ladro e West lo aiuta
confezionando per lui scene di furti spettacolari e originali, scene di
inseguimento adrenaliniche. Malin Akerman non è da meno della Jolie in questo
“bionda”, diventando per Stolen la barista/rapinatrice di banche sexy che tutti
vorremmo incontrare una volta nella vita. Cage funziona molto bene nelle scene
in cui si confronta con Lucas o duetta con la Akerman, vive un po’ a distanza
il rapporto/conflitto con il poliziotto del sempre bravo Huston, ma ci piace
particolarmente nel ruolo di “padre sgangherato” per l’attrice Eva Padoan, di
fatto un'evoluzione del personaggio di Poe. Torniamo alle scene finali di Con
Air, dove Poe/Cage riesce finalmente a consegnare alla sua biondissima
bambina, che non ha mai incontrato prima di allora, un coniglietto di peluche
sopravvissuto a vari esplosioni e infine a un viaggio diretto nelle fogne di
Las Vegas. La biondissima prima si ritrae al dono e rileva: “Ma è tutto
sporco!!” e Cage, un po’ rattristato cerca subito di sistemarlo meglio e dice:
“Beh, basta lavarlo un po’ ed è come nuovo…”. Segue un abbraccio. Una
situazione analoga accade al primo incontro di Will/Cage con la figlia Allison,
interpretata dalla Padoan. Solo che Allison è una teenager darkettona e Will la
vede ancora come una bambina cui regalare un peluche gigante, nello stesso modo
imbarazzante con cui Liam Neeson si rapportava alla figlia, che presto sarebbe
stata rapita, nel primo Taken del 2008. Ora potrebbe quindi venire facile
pensare che Stolen faccia parecchio rima con Taken, ma il protagonista è in
fondo (con piccole differenze di caratterizzazione) sempre quello stesso padre
un po’ inadeguato di Con Air e la comunicazione (im)possibile tra Cage e la
Padoan è davvero qualcosa di tenero, impacciato e quindi pure autentico.
Stolen è un film pieno di inseguimenti e sparatorie con un Cage in ottima forma, un cattivo interessante e una relazione familiare molto tenera. È un film che piacerà forse di più ai nostalgici dei vecchi action, ma è godibilissimo per ritmo e azione anche se siete fuori dal target, da gustare rigorosamente con un bello stereo, televisore gigante, coca cola e popcorn. Cage indossa benissimo la giacca in pelle di 20 anni prima e si appresta a farlo per altri 30 anni almeno. Noi siamo con lui e non temiamo alcuna prova costume, da veri fan dei vecchi action movie.
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