Siamo all’inizio del 1900 quando nel
cuore dell’Africa sembra essere nascosto un incredibile tesoro, tra le acque
del grande fiume. Si parla dell’albero della vita e sembra che chi ne possieda
le foglie possa diventare immortale, ma non è così semplice realizzare questa
impresa. Da secoli avventori e conquistatori da tutto il mondo lo cercano, non
arrivando alla meta o finendo vittime di terribili maledizioni. Una giovane
avventuriera (Emily Blunt) venuta in possesso di un antico manufatto che
indica il luogo del tesoro, parte all’avventura. Troverà ad aiutarla nella
ricerca il capitano di una nave turistica dall’aria misteriosa (Dwayne
Johnson) che sembra conoscere molto bene la leggenda, ma non sarà la sola
“predatrice della pianta perduta. A breve distanza, segue le sue orme, con il
suo sommergibile da combattimento e il suo piccolo esercito (Jesse Plemons), un
giovane e spietato barone austriaco. Chi scoprirà per primo il tesoro? E chi
sarà in grado di affrontare i temibili conquistadores maledetti che da secoli
infestano la zona?
Sulla stessa onda della fortunata saga
dei Pirati dei Caraibi, Disney confeziona un nuovo adattamento cinematografico
basandosi su una celebre attrazione del suo parco di divertimenti. Lo stile
visivo ha il medesimo impatto, dalle sontuose scenografe ai roboanti effetti
speciali. La storia, ancora una deliziosa avventura esotica dal sapore vintage
sul modello della prima Hollywood (quella di Errol Flynn), replica la scelta
vincente, e la adatta a tutte le età fondendo ironia e azione a rotta di collo, e permettendo agli attori di muoversi e comportarsi come versioni “umanizzate” di
un cartone animato. Anche la durata “extra-large” della proiezione
conferma in tutto e per tutto il “canone” e la portata da colossal dell’operazione.
C’è molto dell’Indiana Jones di Lucas e
Spielberg, specie nel look generale delle ambientazioni, negli “enigmi” e nella
scelta dei “cattivi”. C’è un tocco della Mummia di Sommers nella
scrittura dei personaggi (interessante che Dwayne Johnson anni fa abbia
esordito “al blockbuster” proprio con la Mummia 2, impersonando il Re
Scorpione), non mancano ovviamente suggestioni dei Tales Spin di Disney e
abbiamo come co-protagonista una magnifica e divertente tigre digitale (frutto
della tecnologia propria degli ultimi live action Disney). Dwayne Johnson si
conferma eroe di grandi e piccini, sfoggiando il consueto sorriso infinito e il
fisico scultoreo. Il suo personaggio, che si esibisce in continue acrobazie e
spericolati combattimenti ed inseguimenti, riesce a trovare il tempo per essere
autoironico, perfino tentando venature “drammatiche”. Emily Blunt dopo essere
stata per Disney Mary Poppins non rinuncia nel nuovo personaggio ad apparire
come una donna energica ed indipendente. Una avventuriera “femminista”,
intelligente ed atletica, che indossa per fregio dei pantaloni con stivali al
posto di gonne e corsetti, in un mondo di inizio '900 che le sta troppo stretto,
che la vorrebbe “in cucina o in silenzio”. I due personaggi funzionano
singolarmente, ma forse come coppia “non scatta la scintilla”. Funzionano molto
bene e sono di sicuro proiettati a un grande successo i giovani Jake
Whitehall e Jesse Plemons. Il primo interpreta un giovane dandy, il fratello
del personaggio della Blunt. Per leggerezza e ironia ricorda il grande John
Hannah della Mummia e i suoi momenti in scena sono molto spassosi. Jesse
Plemons allo stesso modo è impressionante per quanto sembri un giovane Philip
Seymour Hoffman. Il suo “villain” è imprevedibile per ferocia quando per
eccentricità. Paul Giamatti ed Edgar Ramires costituiscono dei comprimari
davvero di lusso.
Interessante ma non “iconica”, forse un
po’ “trattenuta”, la colonna sonora di James Newton Howard.
Jungle Cruise è un film divertente, il
perfetto ottovolante da guardare al cinema, su uno schermo gigante. con un
chilo di popcorn, insieme ai più piccoli. Se volete gli inseguimenti e i duelli
più spericolati, conditi da tanta ironia ed effetti speciali, siete nel posto
giusto. Se siete nostalgici dei film alla Indiana Jones, un giro di giostra su
questo Jungle Cruise dovete farvelo. Ma lo stesso può valere se avete amato
cartoni animati come il Tarzan della Disney e gli ultimi Live Action sul Libro
della Giungla e Il re leone. Poi naturalmente, se siete orfani di Jack Sparrow,
qui vi sentirete un po’ a casa e ogni tanto quasi spererete di scorgere il
pirata in una o due inquadrature. Volendo per “magia” e ambientazioni quello di
Jungle Cruise potrebbe essere lo stesso mondo dei Pirati dei Caraibi e chi può
dire che in futuro, forse, non potrebbe diventarlo? C’è una scena a inizio film
che pare, in scala ridotta, il cavou dell’Arca dell’Alleanza di Indiana Jones,
quella dell’area 51 del Teschio di cristallo. Vi confesso che per un attimo
ho cercato le monete di Barbossa, pur non trovandole.
Jaume Collet- Serra è un regista
interessante con alle spalle dei thriller niente male come Orphan, il
divertente The Shallows con squali e la bellissima Blake Livey, molti film con
Liam Neeson. È lanciato a dirigere ancora Dwane Johnson in Black Adam e sembra
aver compreso bene il modo giusto per lavorare al meglio con la star, usando la
giusta leggerezza. Forse però serviva alla formula di Jungle Cruise un po’ di
“romanticismo”, come era stato nella Mummia tra Raquel Weisz e Brendan Fraser,
come era stato tra Orlando Bloom e Keira Knightley nei Pirati dei Caraibi. The Rock sembra oggi incarnare il ragazzino in corpo da uomo del suo ultimo Jumanji
e sembra quasi “strano” vederlo in effusioni. Parimenti anche la Blunt, come in
Mary Poppins o nel recente A quiet place 2, sta incarnando prevalentemente
ruoli materni, protettivi. Forse anche per questo, da spettatori, facciamo
fatica a vederli come una coppia, preferendo i momenti in cui i due puntano più
a instaurare un clima giocoso e complice. Ma questo credo sia più un mio punto
di vista, che comunque non inficia la godibilità generale. Il pubblico più
giovane non ci farà probabilmente caso.
Jungle Cruise è il grande filmone da vedere al cinema con tutta la famiglia per una serata scaccia pensieri. Una bella occasione per tornare in sala.
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