lunedì 12 luglio 2021

Dressing - una antologia a fumetti spiazzante e divertente di Michael Deforge


Di cosa “ci veste” la nostra esistenza, plasmandoci come esseri umani? Qualche volta cerchiamo di spogliarci di tutto (come nel racconto Disegni dell’influenza), rinunciare ai nostri mille confini fisici e psicologici (come nel racconto Marte è la mia ultima speranza), per fonderci nell’amore e nel mondo. Qualche volta pensiamo che è invece il mondo a scegliere per noi una forma e un vestito, condannandoci all’infelicità (il racconto Siti Web) o all’ignoranza (Dot Com), a volte senza lasciarci vie di fuga che non siano stordirsi (Guai seri)  o rinunciare al nostro personale modo di percepirci (Elfi). Ogni tanto, se non è il “mondo cattivo”, c’è comunque una vocina interiore che ci frena dall’essere felici (Il piccolo Oftalmologo), come un genitore che non ci ascolta e forse ci trascinerà in un modo distorto di vedere il mondo (La mia interessante madre, un miliardo di miglia). Sempre più persi e indecisi su cosa fare e diventare, finiamo per credere (e “credere” è sempre un “abito mentale”), ai complotti (Gatti armati) o a cercare partner che ci fanno del male (Animali umidi). Non sono cose che si risolvono: sono cose con chi dobbiamo convivere. Per sopravvivere a questa “prova vestiti”, il disegnatore canadese Deforge (cresciuto nella grande palestra di Adventure Time come Jesse Jacobs, altro autore spesso pubblicato in Italia da Eris Edizioni), sfodera l’ironia. Una ironia spiazzante e sulfurea con cui ammanta ogni dialogo e gran parte dei disegni. Perché se molti sono gli omini buffi soliti popolare le storie di Deforge, spesso l’autore predilige incubi organici, omuncoli emozionali, microcosmi fatti di cellule e batteri. Dalla lettura dei piccoli e fulminanti racconti contenuti in Dressing, deriva al lettore una esperienza che ne risveglia i sensi (sollecitando sensazioni tattili), lo lancia dentro all’interpretazione dei disegni più arditi (astratti ma forse “erotici”), lo sollazza con il non-sense di gattini armati di pistola e biscotti natalizi manipolatori. Ogni racconto è completamente diverso per stile visivo e narrativo, quanto collegato funzionalmente al tema del “confine” dell’uomo con la sua percezione del mondo. Spesso si finisce nello psicanalitico e per chi ama la materia Dressing è particolarmente appagante, ricco, intelligente. 

Non è una lettura per tutti. Spesso risulta criptico, sovente malinconico, in qualche caso crudele. Per qualcuno il tratto sarà eccessivamente stilizzato e astratto. Ma proprio per questo Dressing è un fumetto “vivo”, affascinante, che riesce a trasmettere emozioni “nuove” a chi le sa cogliere. 

Un plauso a Eris Edizioni per la scelta editoriale coraggiosa e per la cura dell’edizione. 

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