lunedì 25 maggio 2020

Mortal Kombat 11: Aftermath - il ritorno del mitico Robocop in un videogame



Amo Ed Boon e la sua NetherRealm, principalmente perché ho quarant'anni, ho una cultura e fisico degni dell'uomo dei fumetti dei Simpsons e quest'uomo conosce tutti i miei punti deboli in ambito videoludico e cinematigrafico. Già ti crea Mortal Kombat, un picchiaduro che fonde idealmente i film di Van Damme e Michael Dudikoff con I tre dell'operazione drago e Grosso Guaio a Chinatown. Poi ti mette nel gioco dei combattenti Guest Star provenienti da altri film come Freddy Kruger, Leatherface, Jason, Predator, Alien, Terminator rispettandone mitologia (o finemente incrociandola come nel caso dell'Alien-Baraka), frasi ad effetto, costumi (c'è pure il Leatherface con la faccia di pelle di donna e il Jason con il sacco in testa del secondo film) e armi. Per Mortal Kombat X il buon Boon chiama addirittura a ri-confrontarsi virtualmente con il Predator, oltre all'Alien delle pellicole "Versus", anche il maggiore interpretato da Carl "Apollo" Weathers, fornendogli le protesi meccaniche di Jax in luogo delle braccia del personaggio rimaste mutilate dall'alieno nella pellicola di McTiernan. In Mortal Kombat 11 Ed Boon, con pari amore e cura, inserisce tra i combattenti un Terminator virtuale che ha effettivamente il volto di Schwarzenegger e ne riprende citazioni non solo dalla pellicola di Cameron, ma da tutta la filmografia di Arnold, da Commando a Last Action Hero passando per The Running Man. La migliore celebrazione videoludica di Arnold Schwarzenegger di sempre. Non ho quindi letteralmente alcuna speranza di ribellione, quando il buon Ed tira fuori questa nuova espansione di Mortal Kombat 11, dal titolo Aftermath, anche se il costo è francamente folle, 39,90, anche se i contenuti sembrano succosissimi ma nemmeno molti. A ben guardare è presente un interessantissimo story mode cinematografo aggiuntivo e successivo agli eventi della campagna di gioco, ci sono le friendship e gli stage classici, ci sono i costumini nuovi per i lottatori, ma quello che è "il succo", i personaggi nuovi, è davvero risicato. Sono solo tre. Il tizio del vento che si ricordano per lo più i fan di un gioco sfigato come Mortal Kombat mythologies Subzero. Goro con le tette. Ma c'è poi Robocop, con voce originale e movenze di Peter Weller. 



Roba per me da andare fuori di testa. C'è Robocop e un po' "tutto il suo mondo", specie la prima pellicola di Paul Verhoeven del 1987. Dal Cobra Assault Cannon alla Beretta 93R modificata. Dalla lama da polso che fungeva da versione "Detroit anni '80 distopica" di una chiavetta USB alla fondina del cannone integrata nella gamba. Dalla visione in prima persona in verde CGA con reticolo olografico al "Vivo o morto, tu verrai con me". Ci sono le fatality ovviamente, perché siamo in Mortal Kombat. Una replica con ferocia la scena dell'omicidio dello stesso Murphy, una mette in campo l'ED209 che "non sente" quando il bersaglio è disarmato. Non ho visto la fatality di Robocop che investe il nemico con l'auto dopo che questo è caduto nell'acido, ma credo che sia possibile esista, a questo punto. Si potrà customizzare l'armatura e non vedo l'ora di godere della variante blu scura o magari della versione del Remake di Padilha del 2014, forse l'unica cosa passabile del remake. Avrei voluto vedere la nuova armatura del prossimo film di Robocop, ma il progetto di Neill Blomkamp con al centro un attempato Weller, che vegetava da anni in semi-coma come tutti i lavori di Blomkamp, ormai è naufragato del tutto, con una nuova versione del brand, per ora accreditata ad Abe Forsythe, di nuovo all'inizio dello sviluppo. Ma sono contento comunque, perché con questa espansione di Mortal Kombat si avvera anche il mio sogno bagnato di sempre, rivedere confrontarsi Robocop contro il Terminator T-800 dopo il Robocop vs Terminator per Megadrive del 1993 ad opera di Virgin Games e diretto da John Botti. In quel gioco c'era tanto sangue quanto un Mortal Kombat e pure lo stile grafico fotorealistico era su quella linea. 



Era il titolo per cui mi mangiavo di più le mani per aver barattato per due lenticchie un Megadrive per un SuperNintendo. Anche perché Robocop è stato il primo film che ho noleggiato in videoteca, con mio padre che ha dovuto garantire al commesso che avrei visto la pellicola in sua presenza. È stato da subito il mio film preferito di sempre, per le sue scene d'azione esagerate, la musica malinconica di Basil Poliduris, le pubblicità satiriche inserire nella narrazione, la struggente interpretazione di Weller e Nancy Allen, i mille giocattoli e robot animatronici hi-tech, lo skyline della OCP in contrasto alle macchine della polizia scassate che facevano le scintille solo per uscire da un parcheggio interrato e pieno di buche, Murphy che roteava la pistola come TJ Laser per far colpo sul figlio, l'ammazza sbirri Clarence Boddicker, la direttiva 4, l'omogeneizzato, la scena di Dick Jones che irrompe nel bagno dei dirigenti con tutti che si pisciano addosso pur di sfuggire in fretta, le torte a forma di tette. A distanza di anni è un film che non ha perso un grammo del suo smalto, ma quando ero bambino era per me reale materia oscura e affascinante. Così per MSX arrivai a prendere questa "cosa", per lo più attratto dalle scene del cabinato da bar Data East che vigliaccamente erano usate come "rappresentative della grafica"


Poi arrivò a casa mia l'amiga e una delle conversioni migliori da sala giochi di sempre. Ci ho giocato una vita.  
Sono seguiti film (meno belli) e trasposizioni ludiche collegate (pure loro "altalenanti"), fino appunto a quel Robocop vs Terminator per Megadrive, che assomigliava tanto a Mortal Kombat nel suo essere un oggetto per "giocatori adulti", e quindi irresistibile per ogni minorenne. Oggi fiducioso preventivamente della cura consueta di NetherRealm, con l'espansione Aftermath di Mortal Kombat un po' chiudo idealmente questo Amarcord. Anche perché dopo avermi fatto rivivere Alien contro Predator e Robocop contro Terminator non so cosa potrebbe inventarsi di più Ed Boon per farmi comprare un nuovo Mortal Kombat con tanto entusiasmo. Se però la prossima espansione vedesse effettivamente Michael Mayers e magari pure Ash Williams...chissà. 
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