giovedì 7 maggio 2020

Guns Akimbo - la nostra recensione del nuovo film di Daniel Radcliffe, da oggi disponibile su Amazon Prime



Miles (Daniel Radcliffe) è uno sfigato programmatore vegetariano e troll. Lavora svogliato e senza prospettive per una software House che realizza giochini da cellulare pieni di castorini colorati che odia, si è da poco lasciato con Nova, l'unica ragazza che non lo considerasse un perdente (Natasha Liu Bordizzo), e ultra incattivito passa le serate da leone da tastiera passivo-aggressivo insultando in rete chi insulta nei commenti, cosa che ne fa uno dei cosiddetti "vendicatori", la categoria di esseri umani più vicina agli organismi monocellulari. Così se lo merita del tutto quando dopo aver insultato per tutta una notte brava uno strano e pericolosissimo gioco ultraviolento di nome Skimz, presente sulla fantomatica Parte strana di internet, si ritrova in casa il proprietario del gioco, l'iquietante Riktor (Ned Dennehy) pronto a fargli la festa. Skimz non è esattamente Fortnite, è un gioco di scommesse che coinvolge persone vere che vengono rapite, drogate, riempite di armi automatiche, riprese h24 e obbligate a uccidersi tra di loro nel mondo reale, con la polizia che cerca in ogni modo di contenere il fenomeno senza riuscirci. La campionessa del gioco in carica è una squilibrata genocida di nome Nix (Samara Weaving) e Riktor vuole che Miles sia per lei una specie di vittima sacrificale senza speranza. Mentre il ragazzo si trova ancora in mutande, accappatoio e ridicole pantofole pelose da leone, Riktor gli impianta sulle braccia e sulle mani con dei chiodi delle pistole. Impossibilitato in questo modo a compiere qualsiasi azione se non sparare, Miles in mutande si getta nella città a scappare a perdifiato, mentre i droni che fanno seguire Skimz a milioni di spettatori /scommettitori lo seguono passo dopo passo. Inaspettatamente Miles suscita la simpatia del pubblico, che gli dà il soprannome di "Miles braccia armate" e forse riuscirà anche a far passare dalla sua parte la folle e scombinata Nix.


Jason Lei Houden dopo lo strampalato e divertentissimo horror adolescenzial - metallaro Deathgasm, in home video nel catalogo Midnight Factory, scrive e dirige questo folle e strampalato Guns Akimbo, titolo che in italiano suonerebbe tipo "pronto allo sparo", come chi tiene le mani sui fianchi accarezzando la pistola prima di un duello western. Guns Akimbo è un bel mix, simile a Shoot'em up di Davis per filosofia di gun-fight, vicino come struttura di fondo "complotto/gladiatoria" all'"Implacabile" con Arnorld Schwarzenegger, dalle parti di Gamer del duo "Crankaino" Neveldine/Taylor per scenografie urbane, non troppo distante per animo social, ma decisamente più sotto acido, a Nerve di Schulman e Joost. C'è anche un po' della vena romantica, anarchica e pazzoide di American Ultra. Forse non c'è niente di davvero originale in Guns Akimbo, ma il suo "volume di fuoco", la simpatia dei protagonisti e l'assurdità del contesto sono così estremi che la rendono una pellicola scacciapensieri irresistibile, follemente liberatoria e anti stress.
Daniel Radcliffe ce la mette davvero tutta a farsi voler bene da noi sul blog nella sua fase Post-Harry Potter, inanellando follie strambe e indipendenti come Swiss Army Man e Horns, scegliendo di incarnare l'horror classico di Victor e The Woman in Black, partecipando anche per piccole particine a roba "scorreggiona" come Grimsby di Sasha Baron Cohen. Gli piace mostrarsi contorto nella struttura muscolare, zombificato, spesso nudo, facendo della recitazione corporale una sua chiave vincente senza dimenticare mai di sfoggiare la carta dell'autoironia e risulta davvero simpatico, specialmente nei ruoli di nevrotico e depresso in cui dimostra ottimi tempi comici. In Guns Akimbo assomiglia in un certo momento al suo collega e amico James McAvoy in Wanted, ripercorrendo la parabola nello schiavo da ufficio che si ribella al superiore aguzzino, ed è davvero strepitoso, sincero, sembra mandare a cagare chi lo vuole sempre legato a pupazzetti e maghetti, rivendica la libertà di compiere azioni luride quanto umane come mangiare un wurstel coperto di scarafaggi in un modo che sembra quasi una fellatio. Quando Nix lo trova e gli chiede per prima cosa di andare in bagno a scaricarsi perché non vuole che quando lo crivellerà con la mitragliatrice esploda come una "bomba di merda" (ipse dixit) assistiamo idealmente e di nuovo alla autodistruzione dell'immagine del maghetto della Rowling per la rinascita del Radcliffe attore, come quando per la prima volta il nostro sentì la pulsione di recitare completamente nudo nel teatrale Equus, per staccarsi dal ruolo che lo ha reso eterno bambino. Qualcosa alla Miley Cyrus, dirà qualcuno dei miei piccoli lettori. Radcliffe è in Guns Akimbo sboccato, con il pene di fuori, mezzo nudo, coperto di sangue, travolto in continue scene equivoche e per tutto questo umano, autentico e amabile come il vostro migliore amico di sempre. Gli si vuole davvero bene.
Non si può volere però meno bene alla straordinaria Nix di Samara Weaving, nipote del grande Hugo. Esagerata e disperata, Nix pare uscita da un cartone animato ultraviolento per adulti, ma presenta dei tratti caratteriali inaspettatamente complessi. Sembra la sorellina più piccola ma ugualmente border della Mallory Knox di Juliette Lewis nel classico Natural Born Killers di Stone. È una bomba emotiva sempre pronta a esplodere rilasciando colori/sentimenti diversi come in un quadro di Jackson Pollock, per lo più espressi con incessanti smitragliate e razzi che vanno a distruggere ogni edificio o essere vivente presente su schermo. (anti)Eroica, disperata, pazza, malinconica, Nix come Miles è un personaggio che ti rimane in testa anche a fine visione, facendoti crescere la voglia di rivedere presto la bravissima Samara, già amatissima, in breve tempo, per il thriller The Baby Sitter e lo scatenato horror Finché morte non ci separi
Guns Akimbo è un filmaccio sporco e cattivo carico di splatter e cattivo gusto, ma travolgente per un senso dell'azione non stop, una feroce critica sociale verso la internet generation e dei tempi perfetti da puro e sulfureo humour nero. Interpreti molto in parte, divertenti e divertiti da ruoli ultra-sopra le righe, uniti alla voglia di farci passare una novantina di minuti scacciapensieri, fanno di questa pellicola un passatempo più che gradito e ben confezionato su cui sfogare tutte le frustrazioni di fine giornata. Da vedere per divertirsi, a cervello spento, ma assolutamente da non somministrare ai più piccoli e sensibili per l'altissima dose di violenza visiva che, pur da cartoon, potrebbe non essere gradita. 
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