domenica 23 novembre 2014

Orfani: Ringo vol.2: Nulla per nulla



Dopo aver salvato i Ringo Boys dall'assalto dei corvi cattivi cattivi, il gruppo capitanato dal nostro eroe barbuto e ribelle si mette in strada. Cammina cammina, mentre il lettore inizia seriamente ad intuire come i tre ragazzini, ribelli e soli al mondo quanto vuoi,  amino fare le zozzerie di gruppo, i bimbi iniziano a intuire l'identità del loro nuovo barbuto amico. E in sottofondo partono canzoni di Daniele Silvesti a palla. Ma Ringo è restio alle lusinghe, il suo obiettivo è sbolognare a qualcuno i marmocchi. A qualcuno di fidato, si intende, ma sempre di sbolognare si tratta. Così, di campeggio in campeggio arrivano al Monte, l'ultima roccaforte della "resistenza". L'accoglienza non sarà certamente delle più calorose, uno dei bimbi rimane ferito. Ma Ringo, incredibile a dirsi, forse ha ancora qualche amico che può aiutarlo, qualcuno che può mettere il ragazzino in un coso rigenerante a metà tra la vasca di Wanted e il flacone gigante da galleggiamento di Star Wars. Nell'attesa che il ragazzino si curi gli altri due si accoppiano come ricci, vuoi perché ribelli e soli al mondo. Ma ci sarà da fidarsi della gente del Monte? Il tempo passa, non esiste più la mezza stagione, qui una volta era tutta campagna. Ringo vuole fidarsi, pensar che il luogo è sicuro. Ma dovrà stare attento, perché i temibili corvi sono in agguato...

i temibili corvi digest n.1: i corvi da piccini e senza cesoie al posto delle gambe sono simpatici...

Secondo numero della nuova serie sugli Orfani. Dopo una prima uscita scoppiettante, il racconto vira dalle parti del road movie post-apocalittico, in un'atmosfera generale che rimane sempre intrigante, pescando a piene mani tanto da Terminator che dalla nuova saga di Hunger Games (a me vedere un arco e campeggi in cornice futuristica ormai "fa Hunger Games"...). Mario Uzzeo, qui per la prima volta ai testi, inscena un racconto che combina al meglio azione e dialoghi. Si prende tutto il tempo che serve per gestire al meglio l'intreccio e il lavoro funziona  bene. Interessanti i nuovi personaggi, decisamente "cattive" e adrenaliniche le scene d'azione. La storia è semplice ma non per questo meno intrigante. I disegni di Maresca sono molto belli, precisi, pieni di dettagli, belle le anatomie, ottimi gli sfondi carichi di riferimenti architettonici, meccanici e climatici. Il numero è molto ricco a livello visivo, tra paesaggi abbandonati, superstrade e roccaforti tra i monti dall'aria familiare (siamo sempre in Italia, ma non voglio svelarvi dove, parte della bellezza di di questa saga è proprio riconoscere le ambientazioni). Ma il tratto dell'artista grafico dà il meglio di se, secondo il mio parere, nelle gioiosamente distruttive scena d'azione. Sempre piuttosto estreme, ma ben coreografate. I colori di Pastorello sono ottimi e si nota nel suo lavoro una costante ricerca per soluzioni visive interessanti. La luce del sole che filtra tra i boschi  con coni luminosi, pulviscolo nell'aria, detriti e sabbia come conseguenza del passaggio del vento o delle detonazioni e autentici caleidoscopi per la deflagrazione delle granate. Un lavoro molto bello e immagino molto complicato.
Questo secondo numero funziona. Forse non è una storia rivoluzionaria e già nelle prime pagine si immagina come si evolveranno i fatti, ma l'intreccio è ben gestito, così come le scene d'azione e a livello visivo risulta un numero davvero notevole. Questa serie ci continua a piacere. 
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