giovedì 16 ottobre 2014

Orfani: Ringo - n.1: Ancora vivo


Sono passati vent'anni dagli accadimenti narrati nel numero 12 della collana. Lo scenario delle vicende si sposta sulla Terra, degradata e militarizzata dopo sanguinosi conflitti. Il potere è nelle mani del Governo Straordinario di Crisi e sotto il pugno di ferro del presidente Juric l'umanità ha per ultima speranza la colonizzazione spaziale. Ma i posti per lo spazio sembrano una mezza truffa organizzata tramite una lotteria. Regna l'angoscia, i militari si moltiplicano e gruppi di rivolta sempre nuovi e senza una guida unitaria agiscono contro il governo in modo confuso e disperato facendo uso anche di kamikaze. Ma la Juric è ben difesa dal suo corpo d'armata personale, i corvi, oscuri esseri biomeccanici bardati in cineree armature, spietati e velocissimi. L'unica speranza per una rivoluzione che possa incrinare il regime è fare ricorso in un vecchio guerriero, l'uomo che vent'anni prima aveva cancellato la grande menzogna dell'attacco alieno. Ringo. Ma l'eroe è riluttante, sono finite per lui le guerre e ha giurato di non impugnare mai più i ferri del pistolero. Tuttavia viene messo alle strette dai sentimenti e parte così la sua nuova e più grande avventura.
Inizia la stagione 2 degli Orfani di Recchioni, prima serie Bonelli interamente a colori e al centro in questi giorni anche di interessanti news sul suo sviluppo multimediale. Si parla di una serie animata o addirittura un film. Quando ci capirò qualcosa sarò più specifico. Ad ogni modo il titolo della nuova collana urla implicitamente chi abbia vinto al randevuz del numero 12.    


Ma del resto se siete qui il numero 12 dovreste averlo letto, anche se l'editoriale in seconda di copertina parla di storia che può essere seguita senza conoscere gli eventi passati. Ma per favore. A ogni modo dagli orsetti gommosi, tormentone delle recensioni passate, siamo arrivati al biscottino più amato da grandi e piccini, tanto nella sua versione classica che gelato. E in merito abbiamo già trovato un sacco di immaginette idiote. Certo ci dispiace per Boyscout, potevamo riempire le nostre review di simpatiche immaginette stite "Captain America" (ma in Italia viene meglio un altro termine) come quella qui sotto.


Vabbeh! Ad ogni modo sembra che i protagonisti di questa serie saranno Ringo e i "suoi" tre figlioli.


Fesserie a parte, l'hype per questa seconda stagione volava alto quanto le aspettative per il nuovo Cd dei Vernice. La storia sembrava finita e pure malino, senza aver dato adito a disquisizioni extra. Personaggi abbozzati che rimanevano abbozzati. Trama non-sense che rimaneva non-sense. Astronavi spaziali bellissime all'esterno ma che dentro erano fatte di corridoi tutti uguali e grigi come il mercato coperto di Como alle 5 di mattina.  Innegabile l'impegno grafico e alcune belle trovate pulp, visivamente Orfani era bellissimo e affidato ad artisti di prima grandezza, ma ci aspettavamo di più a livello narrativo. Meno retorica, meno bozzettismo.  Perfino quel saltare da passato a presente delle trame, arbitrario quanto un canone del Dogma di Von Trier, non faceva che scontentare, rappresentava più un dovere estetico e impediva a trame interessanti di respirare.
Ma ecco che inizia il secondo ciclo. La prima novità evidente è che non c'è più un albo con storia divisa tra tronconi passato-presente che si danno staffetta intorno a pagina 50. Tutto fila liscio come un albo normale e la narrazione ci guadagna parecchio. Anche la caratterizzazione dei personaggi è validissima, riuscita  proprio a partire da "Ringo con barba", che da principio trovavo brutto e deforme, ma che indubbiamente ha il suo perché, fa molto Kurt Russell e ci piace. I cattivoni bio-incasinati noti come "Corvi", che apprendo opera di proprio mecha designer di sigla LRNZ, sono decisamente più fighi degli orsetti gommosi e rimandano dritti a robe alla Tsutomu Nihei, strane ed angoscianti. Ma oltre che esteticamente sono divertenti nel loro stato di zombie sarcastici ed esagerati, davvero un tocco di classe.
Questo primo numero è tutto azione concitata, inseguimenti e combattimenti, con nella parte finale una sorta di sfida definitiva all'Ok Corral esaltante quanto incredibilmente splatter. Davvero un bel numero e la dimostrazione di quanto sia bravo Recchioni quando si impegna. C'è senso del ritmo, ironia, un pizzico di nichilismo. La ricetta appare comunque magicamente sempre bonelliana e ci piace. Bellissimi i disegni di Mammuccari per i colori della Leoni. Un tratto sempre dinamico e potente, precisissimo nella rappresentazione di scenari realistici e chiaro nelle scene d'azione. Colori ricercati che donano all'opera una fotografia plumbea, dai toni bluastri intervallati da lampi rosso fuoco. Temevamo che l'azione fosse rimasta su un pianeta lontano e dobbiamo ricrederci. Questa stagione due parte con il botto.
Talk0


Nessun commento:

Posta un commento