mercoledì 11 novembre 2020

Diabolik - il primo teaser del nuovo film dei Manetti Bros con Luca Marinelli protagonista

 



Era tanto atteso un nuovo adattamento cinematografico del fumetto delle sorelle Giussani, dopo il film diretto da Bava nel 1968. Diabolik è una vera istituzione e vanta da anni schiere di fans che vanno anche al di là della nostra piccola Italia. È un ladro spietato, sexy, astuto. Un antieroe con un passato misterioso e violento, ha un cuore che sembra di ghiaccio. Predilige un coltello affilato come arma, ma nella sua cassetta degli attrezzi non può mancare un rampino e una serie infinita di molle e strumenti per il salto. Un fisico scultoreo, degli occhi azzurri penetranti, delle sopracciglia cespugliose da vero uomo, i lineamenti de volto ispirati all’attore Robert Taylor. Guida una Jaguar E, è l’unico in tutta la regione che ce l’ha ma nessuno riesce a risalire a lui (Claudio Bisio, cit.). Indossa una tuta senza zip dalla quale può entrare solo dai buchi fatti per gli occhi (Claudio Bisio cit.). La sua donna, Eva Kant, ha i lineamenti algidi della Principessa di Monaco Grace Kelly, che con i suoi occhi di ghiaccio lo segue nelle sue imprese con devozione ed esperienza. Ha un nemico, il commissario Ginko, infaticabile e scaltro, ma non quanto lui.

Migliaia di copie e migliaia di omaggi, dal fumetto Cattivik di Bonvi alla parodia con Johnny Dorelli Dorellik (Arriva Dorellik, film di Steno), passando per tutta una serie di antieroi che a lui si ispirano e per questa devozione portano una “K” nel nome, da Satanik a Kriminal



Servivano gli attori giusti, i registi giusti, il glam più corretto. È interessante che a vestire i panni dell’antieroe sia stato chiamato Luca Marinetti, già meraviglioso nei panni dello Zingaro, un villain “alla Joker”, in Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, già Fabrizio De André nello sceneggiato Rai diretto da Luca Faccino, splendido interprete in Non essere cattivo. Forse non ce lo aspettavamo per il fisico un po’ segaligno, ma nel frattempo potrebbe aver fatto una “cura Christian Bale”. Di sicuro gli occhi ci sono, come una predisposizione a interpretare personaggi complessi, spesso maledetti. Eva Kant è il nostro tesoro nazionale Miriam Leone. Un fisico da infarto, un sorriso infinito, uno sguardo da innamorarsi all’istante. Valerio Mastrandrea è Ginko, anche lui un po’ magretto per il ruolo ma con la giusta esperienza.

Dirigono, producono e scrivono i Manetti Bros, cultori assoluti della cultura pop anni 60/70, i cui temi, spirito e colori inseguono in molte loro opere, dal “poliziottesco” Coliandro agli horror come Paura, passando dal “musicarello” Song’e Napule. Tra i pochissimi in Italia a fare film di genere, dalla fantascienza aliena di L’arrivo di Wang ai concept thriller come Piano 17. Ci piacciono e non vediamo l’ora di vederli scatenati con un budget più corposo del solito. La fotografia è di Francesca Amitrano, già collaboratrice dei Manetti per Ammore e malavita e per le stagioni cinque e sei dell’Ispettore Colliandro. Produttore Esecutivo è Carlo Macchitella, di Rai Cinema e 01 Distribution, che nel recente ci ha portato anche l’horror zombesco The End? L’inferno fuori di Daniele Misischia, un piccolo ma divertente “action da ascensore” come lo era Piano 17 dei Manetti, ma anche il bel thriller Non sono un assassino di Andrea Zaccariello. Le buone premesse ci sono tutte, si parla di un adattamento del terzo numero della serie, quello sull’incontro tra Diabolik ed Eva Kant. 

La data di uscita è il 31 dicembre 2020. 

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