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Sinossi al tempo futuro: Ci sarà un tempo in cui gli uomini della Terra
finiranno finalmente di spararsi gli uni contro gli altri e guarderanno
alle stelle, magari ascoltando in cuffia Space Oddity. Allora la stazione
spaziale internazionale (che presto ospiterà Rat-Man, dicano da dopo Lucca...),
testimonianza secondo i complottisti che l'uomo non è mai arrivato davvero
sulla Luna (perché se fosse, anche se non ci fosse un tubo come ci dicono,
oggi avrebbero almeno trovato un modo per far risplendere di notte la
pubblicità della Pepsi) sarà rispolverata dai diari di Astrosamante varie e
usata per cose più cool. L'aggeggino modulare dove faceva le capriole
l'astronauta più vecchio del mondo inizierà ad espandersi e modulo dopo
modulo tutti i paesi inizieranno a farne parte mandandoci su qualcosa, vuoi
delle PlayStation, vuoi sedie più comode, vuoi il cuscus, un gatto. Ma
soprattutto la gente, tutta la gente della Terra, tutta insieme, senza
combattersi e sputarsi negli occhi, come fossimo una famiglia vera. Da un
giorno all'altro vedendo questa irradiazione di "love-Power"
arriveranno gli alieni. Non quelli che ti fanno di notte lo scherzo della sonda
anale, non gli scarrafoidi o i bavosi di acido ma quelli buoni, tipo i
Vulcaniani. Con la voglia di conoscerci e farsi conoscere, tutti sorridenti e
pronti a elargire una stretta di mano in segno di pace scopriremo che, in
fondo, tutti, anatomicamente, siamo dotati di mani da stringere in amicizia,
persino gli uomini-pesce rosso, e pur diversissimi ci scopriremo tutti molto
simili, "noi abitanti dello spazio". Una razza tante razze, tutti in
coda nell'autostrada della vita, tutti con l'imu da pagare. Star Trek sarà
storia vera, come lo sbarco dei 1000 e la tigre dei Frosties. Tutti allora vorranno
partecipare alle strette di mano e ad aggiungere altri pezzi alla stazione
internazionale, tutti vorranno essere parte di questa specie di lego spaziale
fino a che questo agglomerato multi-etnico sarà così grosso da essere costretto
ad allontanarsi dalla gravità terrestre per non cadere addosso al nostro
vecchio pianeta. La vecchia Stazione Internazionale, ormai ingigantita in
modo assurdamente "gurrenlagannoso" (se non sei nerd traduci:
"grossa da paura"), mentre continueranno a suonare le note di Space
Oddity in sottofondo (ma quanto è bella la scena iniziale di questo film??)
inizierà ad allontanarsi con dei mega razzi fino a spingersi là dove nessun
uomo è mai giunto prima, fino a trovare un nuovo indirizzo galattico e
diventare così "Alpha, la città dei mille pianeti". Milioni di razze
diverse, migliaia di lingue e linguaggi macchina diversi, McDonalds a perdita
d'occhio. Tutte le astronavi e astronavine che si potrebbero mai pensare, tutte
le aliene con due, tre, dieci tette che si potrebbero mai amare, persino
planetoidi dediti al poker come un Cowboy Bebop. E poi supermercati
infra-dimensionali a non finire con corrieri Bartolini armati di teletrasporto,
i cibi più assurdi, da servire pure vivi utilizzando per bastoncino chi li
porta, i vestiti più zarri tratto dalle peggio creazioni di Jean Paul Genout,
come ogni film di Besson comanda. Zone residenziali acquatiche per i popoli
abituati agli abissi, zone fredde e zone calde, zone a gravità zero, zone
multidimensionali, zone abitate da umanoidi evoluti e zone destinate anche alle
popolazioni più indigene, troglodite e pericolose, zone radioattive. Scienza e
magia, poteri mentali e cultura, tutto si fonderà o sarà alla portata di tutti
e sarà solo l'inizio di un viaggio più grande. Perché un po' tutte le razze
arrivare su Alpha o quasi avranno un loro pianeta di riferimento da esplorare
con Tripadvisir. Lo spazio diverrà immenso e popolato più di uno stadio in cui
suona Vasco, sarà possibile abbronzarsi sulla spiaggia più bella della via
lattea, acquistare chincaglieria aliena e godere di traduttori multilingue
universali. Certo dove tutto è più grande i problemi si espandono
esponenzialmente. Dal niente potranno saltare fuori fraintendimenti culturali,
scaramucce, incrociatori spaziali che ti cadono addosso. Per salvare non uno ma
mille mondi dalle minacce più impensabili vi serviranno dei Man in Black 2.0
come i leggendari eroi Valerian (Dane DeHaan, simpatico, aitante e molto
intenso, un attore da tenere mooolto d'occhio, vi consiglio La cura
dal benessere, di cui magari presto parleremo. Non credete a chi lo bolla
come Di Caprio dei poveri, anche se oggettivamente si dovrebbero mitigare le
somiglianze evidenti. Cosa che spesso anche solo i costumisti non fanno) e
Laureline (una Cara Delevingne bella da infarto, quasi sempre svestita e,
dicono, un po' negata per la recitazione... problema che da noi viene parecchio
mitigato dalla doppiatrice italiana di Felicity Jones e Jennifer Lawrence. Rimane
mooolto algida e "sulle sue", ma per me piuttosto amabile). Due
soldati scavezzacollo, molto glam e molto sarcastici, amabilmente "cicci
-cicci" e "punzecchiosi" tra loro. Saranno armati pesanti,
saranno pressoché infallibili e sempre disposti a gettarsi nella mischia per
risolvere i guai di una popolazione variegata e volenterosa quanto imperfetta e
potenzialmente pericolosa. E nel mentre di inseguimenti ed esplosioni lui non
smetterà di fare il bulletto e lei la maestrina, dando insieme corpo a una
coppia assurda, molto scazzata e sopra le righe ma per questo molto più
realistica di mille coppiette fasulle da film rosa dei giorni nostri.
Laddove la loro astronave parlante "Max" e la tecnologia di armi
gravitazionali e super- suits non arriverà in loro aiuto per la missione,
potranno fare affidamento sui poteri mentali conferiti dalle meduse spaziali,
sugli alieni mutaforma e su creaturine magiche che moltiplicano gli oggetti che
possono ingerire (fossero anche bombe atomiche). Laddove dei primitivi
cercheranno di mangiarli dopo averli "pescati" a gravità zero mentre
sono nel mezzo di un'indagine (una scena davvero assurda), potranno farsi
aiutare da qualche spada da roteare in stile Conan e da... Rihanna...
giuro!!!
Ma un
giorno Valerian e la sua partner avranno davanti una missione davvero
importante da compiere, una missione che potrebbe cambiare per sempre gli
equilibri di potere su Alpha. Riusciranno a salvare tutto e tutti?
- Dopo
anni e anni di progettazione, Luc Besson porta al cinema Valerian: "Le
idee viaggiano", diceva la buonanima di Bonvi quando gli facevano notare
aspetti di Star Wars che sembravano ripresi da una sua opera antecedente
scritta a quattro mani con Guccini, "Storie dallo spazio profondo".
Del resto quella magnifica mini-serie non la conoscevano in tanti, come al di
fuori della Francia e delle terre delle BD sono in pochi a conoscere soprattutto oggi Valerian (speriamo che l'iniziativa editoriale promossa da
Panini e Gazzetta dello Sport da poco aiuti questa conoscenza), dal quale Star
Wars sembra aver compiuto a livello visivo dei furti da codice penale se non
fosse che "le idee viaggiano".
Piccole similitudini con Star Wars. E ricordiamo che Valerian è scritto svariati anni prima |
Scheda sulle "ruberie" di Star Wrs a Valerian |
Pure la guerra del cloni è stata clonata da un numero di Valerian... |
L'ironico incontro tra Valerian, Laureline, Luke e Leia sulle pagine di Valerian |
Anche chi vede Blade Runner pensa a Syd Mead e non a
Enki Bilal e Moebius, sebbene numerose tavole delle BD dei due maestri siano
copia-incollate nel capolavoro di Ridley Scott e lo stesso Scott ammette
candidamente la fonte. Il fatto che le BD, i cosiddetti fumetti "alla
francese", siano da sempre così elitari, per costo e tempi di
attesa, da essere un sogno per pochi ha fatto in modo da un lato che il
pubblico le conoscesse poco e dall'altro che la fantascienza mainstream
soprattutto cinematografica se ne appropriasse in modo un po' spudorato e senza
che nessuno guardasse al crimine. Insomma, Valerian ha oggi il suo film grazie
anche a un budget stratosferico recuperato da Besson grazie anni e anni di
produzione di b-movie di successo come Taken, The Transporter, Taxxi. Si dice
ci siano stati dei problemi a livello di pubblicità del prodotto e che tali
magagne abbiano minato sul nascere il successo della pellicola su suolo
americano, compromettendo già i possibili sequel. Ad oggi Valerian tuttavia
nonostante il flop in America ha già recuperato gli alti costi nella
distribuzione su scala mondiale e ora della fine della presenza in sala
potrebbe regalare altre sorprese, senza contare l'home video.
-Ma alla fine
com'è la pellicola, fama o non fama a parte? Valerian
e la città dei mille pianeti è strutturato come il mix tra tre/quattro storie a
fumetti della omonima serie a fumetti. Gli episodi sono stati amalgamati bene
per presentarci il più alto numero di scenari possibili e la maggiore gamma
delle assurdità in cui ci si potrebbe imbattere. Il tutto è una corsa, una
corsa forsennata da un luogo all'altro carica di scene grottesche quanto
spettacolari. I nostri eroi in questo tour de force non sono imbattibili e
inaffondabili ma vengono sovente catturati, abbattuti con le loro astronavi,
messi alle strette e più volte sul punto di essere divorati da alieni
bellicosi. Ciò che li tiene insieme e gli permette di sopravvivere è questa
reciproca attrazione tra di loro, che li spinge a "salvarsi a
vicenda" nelle situazioni più intricate (immaginate Superman che salva
Lois Lane e subito dopo che accada l'opposto in modo paritario... è
intrigante). Valerian e Laureline sono teneri nel loro essere altezzosi
quanto letali, romanticamente antipatici quanto sinceramente uniti in un mondo
pieno di alieni e di mille problemi a loro collegati. Come Zootropolis,
Valerian è un film in cui "le scale", sociali quanto della dimensione
diversa dei protagonisti, contano. Ci sono alieni che creano dal nulla energia
sub-atomica e che vivono a due passi da alieni che cacciano la selvaggina con
il bastone. Sconfinare da una zona all'altra per seguire un'indagine, come
fanno sovente i nostri eroi, significa ricalibrare tutto ed essere pronti ai
più impensabili cambi di scenario. Visivamente e sul lato prettamente action
Valerian è esaltante e carico di tantissime trovate visive originali e
appaganti. È una gioia da vedere anche perché si avverte una ricerca attenta e
mai banale in molti dettagli che magari sfuggono ad un primo sguardo. È un film
denso e questo potrebbe essere visto come un suo limite. Un altro limite è
dovuto al fatto che per la voglia pazza di immergerci in questo caleidoscopio
colorato che corre come un fulmine Besson ha forse dimenticato di prendere il
giusto tempo per parlarci di più dei personaggi e della loro relazione. Una
relazione che c'è, si vede ed è pure espressa bene, ma che avrebbe bisogno di
minuti extra per farci davvero amare questi due eroi. Un capitolo 2
cinematografico potrebbe sicuramente mettere una pezza a questo aspetto allo
stesso modo in cui I guardiani della galassia 2 ha deciso per un attimo di
scendere dall'ottovolante delle battaglie cosmiche per raccontarci di più la
relazione tra i nostri eroi preferiti. È quindi un aspetto aggiustabile anche
per Valerian.
- Quindi
tutti in sala? Sapete
come la penso se bazzicate un po' questo blog. Non c'è nessun sequel o remake
che rovinerà mai la vostra infanzia e non esiste nessun film che debba per
forza essere paragonato ad un capolavoro "perché quello è più bello".
Io amo portare la gente al cinema per divertirsi e i classici me li vedo a casa
tutte le volte che voglio. La prima cosa che salta alla mente guardando
Valerian è Guerre Stellari, ed è un dato evidente. Anche se la storia ci
insegna che Guerre Stellari ha copiato da Valerian e non viceversa ci riferiamo
all'aspetto visivo e ad alcune idee di rappresentazione dell'azione: la regia,
la colonna sonora, la recitazione e l'intreccio ci portano in territori diversi
di un mondo pur molto simile. Valerian non è a livello di Star Wars perché non
dedica il giusto tempo alla mitologia, perché accumula troppa carne sul fuoco,
perché spesso manca di cavalcare al meglio le onde emotive, perché non c'è John
Williams. Ma un po' tutte le pellicole di genere sci-fi fantasy escono con le
ossa rotte dal confronto con Star Wars. Prendiamo Valerian per quello che è
quindi, un b-movie ricchissimo, carico di effetti speciali e di alcune delle
scene action più originali degli ultimi anni. Un film divertente e che scorre a
velocità luce sullo schermo. Se volete divertirvi andatelo a vedere senza
patemi. Fatelo per ammazzare il tempo fino al prossimo Star Wars almeno. Vi
prometto che vi divertirete.
Talk0
Secondo me è una pellicola girata molto bene e con trovate geniali, con un difetto fondamentale: la trama di fondo risulta alla fine un po' troppo debole
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