martedì 10 febbraio 2015

Confession - Kokuhaku di Fukumoto e Kawaguchi

Come sanno tutti gli alpinisti del mondo, il monte Owari se affrontato sotto una tempesta di neve può essere letale. E al grido di "montagna assassina" al posto del più realistico e pragmatico "alpinista pirla", qualcuno comunque cerca di affrontare l'escursione verso una sperduta baita nel giorno peggiore dell'anno. La spedizione si compone di sole due persone, perché il resto del gruppo ha decisamente tirato pacco dopo aver visto il meteo e perché, in ogni caso, fa brutto tornare in un posto dove pochi anni prima è morta misteriosamente una loro amica, Sayuri. Ma il burbero Ishikura e il fighetto Asai non vogliono perdersi la gita e così vanno dritti a morte certa quando prima uno di loro si ferisce gravemente e in seguito si perdono nella tempesta di neve. Morente, Ishikura sente il bisogno di liberarsi dai peccati prima di incontrare Buddha, così confessa ad Asai, l'unico vero amico di tutta la vita, di essere stato lui, in un impeto di rabbia da amante respinto, a uccidere Sayuri. L'uomo piange e chiede perdono, Asai glielo concede e Ishikura sembra abbandonarsi al suo destino felice. Ma la sfiga è dietro l'angolo. La tempesta di neve si dirada e la baita è a un passo. Toccherà sopravvivere. Ma sarà contento Ishikura di aver rivelato all'amico il suo crimine, ora che potrebbe continuare a vivere in pace? Sarà contento Asai di dover sopportare il peso di quel segreto senza cadere in tentazione e dirlo alla polizia? Tra i due inizierà una guerra psicologica all'interno del piccolo rifugio, in attesa dell'arrivo dei soccorsi.
Con il clima rigido maledetto di questi giorni e il tempo risicatissimo, fa sempre piacere imbattersi in un manga veloce, autoconclusivo, intrigante e machiavellico come questo Confession , proposto da Planet Manga e disponibile in fumetteria da gennaio. Sembra davvero di avvertire il freddo che permea questo manga. La storia è abbastanza convenzionale, semplice ma tesa, ben gestita e "interpretata".  Lo svolgimento è ordinato, scandito dalla successione dei colpi di scena, chirurgico nel creare tensione grazie al consueto, matematico, rigore dei thriller nipponici. C'è chi ci vedrà arrovellamenti mentali degni di Detective Conan o situazioni paranoiche alla Death Note o ossessioni sul ruolo del tempo degne dei romanzi di Keigo Higashino. Lasciate da parte le suggestioni da film action-survival statunitense, qui è tutto introspettivo e poco urlato, con un oggetto spostato sulla mensola di un armadio che fa molto più rumore di un elicottero che esplode. I due protagonisti, facce speculari della stessa moneta, allestiscono un continuo gioco del gatto con il topo, prettamente psicologico,  pieno di colpi di scena e rovesciamenti di prospettiva dovuti al successo o meno di azioni che valgono quanto punti di una partita a scacchi. Ogni stanza della baita, con i suoi oggetti e i suoi accessi, diventa una piccola zona di battaglia da difendere, blindare nella prospettiva che il nemico, reale o ipotetico, la invada. Ognuno tiene caro il suo spazio e le sue carte. Il narratore ogni tanto cambia anche il punto di vista, seguendo tanto Asai quanto Ishikura ed è una vera boccata d'aria fresca. Dietro l'angolo c'è sempre la prospettiva che gli eventi precipitino e l'ansia sale di pagina in pagina perché anche noi intuiamo le contromosse. Anche i dialoghi, tesi e che volutamente "girano a vuoto" vanno a incrementare il disagio del lettore, l'autore gioca con l'incomunicabilità e ne fa quasi un manifesto in alcune geniali sequenze dove mette letteralmente davanti il fatto-naturale dello scorrere del tempo alla descrizione dei dialoghi.  Fukumoto ha un grande senso della tensione e i suoi personaggi sono drammatici quanto credibili, apparentemente semplici ma sempre più dettagliati e "sporchi" pagina a dopo pagina, al punto da capovolgere la percezione anche del lettore. Ma il manga non potrebbe essere tanto incisivo se non fosse per gli ispirati disegni di Kawaguchi, semplici solo a una lettura superficiale, magari retrò, con l'addentrarsi nella lettura si rivelano precisi in ogni dettaglio, essenziali, potenti e disperati. C'è molta violenza ma resta sempre accennata, nascosta tra le vignette, come in agguato e quando esplode, in pochissimi casi, lo fa in modo dirompente. Una bella prova.
Una lettura interessante, magari troppo lineare per essere ricordata come un classico, ma che si fa amare per i mille dettagli. Un ottimo intrattenimento per i giorni di neve.
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