martedì 2 luglio 2013

Star Trek into darkness



Spazio. Ultima frontiera. La missione quinquennale dell'Enterprise non è ancora iniziata, ma l'equipaggio ha già a che fare con strani mondi. Così Kirk (Pine), Spock (Quinto) e compagni si trovano su un pianeta la cui popolazione è ancora primitiva, intenti a spostare i villici dalle vicinanze di un vulcano in eruzione verso il più sicuro entroterra. Spock ha escogitato un sistema per sedare per sempre il vulcano e preservare così le vite degli autoctoni, ma serve tempo e la lava sta per inghiottirlo. Kirk arriva in suo soccorso ma così facendo incorre in una delle più gravi inflazioni della federazione, si fa vedere dai villici. Al ritorno alla base Kirk si prende la solita lavata di capo dal capo-mentore Pike (Bruce Greewood) ed è a rischio radiazione dalla flotta stellare, perché Spock ha fatto rapporto sull'accaduto, nella più completa “buona fede vulcaniana” (roba capace di scatenare un conflitto su scala planetaria). Tutto il resto della pellicola sarà un: “Non dovevi fare rapporto, ti ho salvato la vita”, di contro a “Grazie per avermi salvato la vita, ti ho fatto rapporto per onorarti”, di contro a “Ma io ti ho salvato perché sei mio amico”, di rimando “Anch'io ti amo, per questo ti stimo”, seguito da “No! Non hai capito un C@$$o!!! Dovevi dire una bugia a fin di bene! I veri amici sanno mentire! Ma non stavi con Uhura?” e ”Roba di copertura, allora non mi ami?”. Ma lasciamo da parte un attimo le ragazze. I Klingon sono alle porte, hanno un look che finalmente li rende giustizia, sono incazzati, detestano le smancerie, guidano astronavi (gli sparvieri) mille volte più fiche dei piatti volanti o cartoccini del latte della Federazione e stanno per scatenare l'inferno su tutti i pianeti conosciuti. Perché sono brutti, cattivi e hanno le palle girate a causa dell'impossibilità di avere un taglio di capelli alla Balotelli su una fronte Kningon, cosa che oggi va tantissimo di moda. Tifo per loro anche se so già come andrà a finire. Ma non è tutto, c'è anche un terrorista particolarmente potente (Benedict Cumberbatch... non guardate imdb per vedere quale sia il suo vero nome o vi partirà il missile spoiler), che ha dichiarato guerra alla Federazione, un tipo da non sottovalutare per nessun motivo che ha già fatto strage nel palazzo dell'archivio e ora punta al quartier generale. È ora di tirare fuori i Phaser.


Seconda pellicola del “nuovo corso” di Star Trek, di nuovo J.J. Abrahms alla regia, tutto il cast felicemente riconfermato. La sceneggiatura è una vera bomba: pesca dalla memoria storica dei fan uno dei capitoli più riusciti della saga e riesce a elaborare al meglio la materia, condendo con ampie dosi di azione e ironia, non perdendo di vista le tematiche classiche e caratteristiche dell'opera. Magistrale il lavoro del cast. Ogni chara ha il suo sviluppo, la sua occasione di esprimersi in un assolo. Pine e Quinto giocoforza dominano la scena, ma il cattivo è davvero di classe, un personaggio memorabile che personalmente ho apprezzato quasi quanto il Nero di Eric Bana e la regina Borg di Alice Krige. Anche l'astronave, come sempre, fa personaggio a sé con i suoi cunicoli, reattori, sale controllo. In questo episodio ha diverse scene “da protagonista” di grande impatto. Non mancano i combattimenti spaziali, anche se non sono il piatto principale. L'azione si sposta per lo più sul combattimento ravvicinato, seguendo le felici intuizioni del capitolo precedente (modernizzazione del materiale base, comunque), laddove venivano riscritte e modernizzate le coreografie di combattimento. Ci sono su questo versante felici intuizioni capaci di mandare all'orgasmo i fan. Lo spettacolo, bello lungo nel suo minutaggio, scorre via senza intoppi o sbadigli come un rollercoaster impazzito. Qualcuno si è lamentato dell'eccessiva dose di azione della pellicola, che avrebbe spinto la narrazione su binari più vicini a Star Wars che alla effettiva fonte. 

Una critica che può essere compresa alla luce di un trailer piuttosto “avventuroso”, ma che bisogna riconsiderare solo successivamente alla visione del prodotto finito. Personalmente trovo ci sia azione quanto nel bellissimo e più badass, “Primo contatto” (mio film preferito di Star Trek in assoluto.... "la resistenza è inutile”...), trovo le scene d'azione di Into Darkness spettacolari e avvincenti e soprattutto in tema con l'universo narrativo, con tanto di gustose chicche. Ma i gusti sono pur sempre gusti. Qui di fatto si spara di più e si parla di meno di una qualsiasi puntata di Deep Space 9, ma ogni trekker troverà di sicuro parecchi motivi per essere contento di questa pellicola, pertanto invito tutti a vederla (ovviamente dopo aver rivisto il capitolo precedente). Vorrei dirvi di più, ma conosco i fan perché sono pure io un fan, ogni piccola rivelazione in più è una coltellata al godimento dell'opera e ogni rivelazione che risulterebbe clamorosa per il fan accanito magari lascerebbe indifferente lo spettatore occasionale. Pertanto mi fermo qui, consigliandovi la visione sotto tutti i punti di vista, nell'attesa della prossima reiterazione del brand. Lunga vita e prosperità.
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