domenica 26 maggio 2013

Prison School

 di Akira Hiramoto

L'istituto scolastico privato femminile Hachimitsu è una delle scuole più prestigiose della prefettura di Tokyo. Una scuola nota per le sue severe regole disciplinari, ma che al contempo garantisce un'elevata preparazione, chiave ai difficilissimi esami di ammissione per accedere alle più selezionate università. Ma ora è tempo che l'Hachimitsu diventi una scuola mista; vuoi la crisi, si aprono le porte ai primi cinque studenti maschi. Con gli ormoni a mille varcano la soglia il timido Kiyoshi, l'intraprendente Shingo, il nerd esaurito Gakuto, il misterioso e perennemente con il cappuccio Joe (alla Kenny di South Park direi) e il gigantesco Andre. Siccome troppo ben di Dio fa male agli occhi, i cinque si distinguono da subito per atti di lascivo maschilismo pur di vedere le forme nude delle compagne negli spogliatoi, nei bagni, nelle camere. Ma non hanno ancora fatto i conti con il comitato disciplinare dell'associazione studentesca segreta: la psicopatica Hana Midorikawa, la statuaria bellissima e “dominatrice” Meiko Shiraki e la presidentessa, soprannominata "l'incantatrice di corvi", nonché figlia del preside. La punizione per aver sbirciato nei bagni è un mese da trascorrere nell'ala di detenzione dell'istituto, la fatiscente Prison School. I cinque staranno ingabbiati, seguiranno le lezioni da dei monitor, ogni tentativo di fuga di anche solo uno di loro si ripercuoterà sul gruppo con un mese extra di detenzione, al secondo tentativo di fuga i mesi di detenzione diverranno tre. Ovviamente nel doposcuola ci sarà tempo per i lavori forzati. Fortuna che non tutte le ragazze sono arpie senza cuore. La dolce Chiyo sembra avere un'ottima opinione di Kiyoshi.
Solo i giapponesi...

Inedita commedia carceraria-scolastica, ricca di trovate gustose e disegni superammiccanti. Non mi sorprenderei se qualcuno appendesse in camera un poster della sensualissima dominatrice Meiko Shiraki, che in Giappone sta già spopolando in versione statua, action figures e quant'altro. Donne bellissime come da tradizione, uomini per lo più fusi, completamente idioti e caricaturali, il manga si legge tutto di un fiato e si aspetta con ansia la nuova, stupidissima, puntata. Non è che ci siano chissà quali valori in gioco o dietrologie, siamo più o meno tornati ai tempi di Pierino che indugia dietro alla serratura le forme della Fenech. È quindi una comicità basica ma appagante, ideale per una lettura spensierata. Oltre all'indiscussa dote di Hiramoto di tempestare con tette e culi, l'autore non manca di abilità nel disegnare ambienti dettagliati e accattivanti, scegliendo come impostazione un'atmosfera da finto-thriller assolutamente spassosa. Star comics confeziona un'ottima versione italiana, a cadenza bimestrale, che ha il solo difetto di essere, per l'appunto, bimestrale. Per sbirciare sotto la minigonna di Mieko toccherà infatti aspettare luglio. Un tempo a dir poco insostenibile. 
Talk0

3 commenti:

  1. Una lettura divertente, ma per maschietti, mi sembra di capire.
    Buona lettura!

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  2. Direi proprio per maschietti! Nello specifico mi sposterei sugli adolescenti repressi giapponesi :) Magari il mio compare Talk0 (autore del post) potrà darti indicazioni più specifiche!

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  3. Molti ammiccamenti, ma il tutto si riduce all'ambito pruriginoso-erotico, niente di troppo insistito. Siamo più vicini ad un Ranma 1/2 che ad un'Ogekuri Clinic. I maschietti protagonisti sono davvero patetici in ogni caso e fanno dell'opera una specie di "fuga da Alcatraz per maniaci".Certo sempre la sessualità è al centro di tutto, ma si ride un sacco. Talk0

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