venerdì 3 maggio 2013

Code Geass – Akito the Exiled


Aspettando il vol.2

Abbiamo già parlato di questa nuova interessante operazione atta all'ampiamento dell'universo narrativo di Code Geass QUI. Ora che possiamo finalmente avere tra le mani il dvd-blu ray portato in Italia grazie a Dynit, in un'ottima edizione ricchissima di extra, non possiamo che constatare l'assoluta bontà di un prodotto, nato quanto mai in sordina più con la voglia di sperimentare con la cg che per altro verrebbe da dire, ma capace di crescere di identità propria e accogliere un buon seguito di fan. Una trama che risulta convincente, cupa e oppressiva, atmosfera malata e plumbea che pervade in ogni dettaglio dei sontuosi scenari un caleidoscopico gotico decadente, che unisce paesaggi spettrali a boschi incantati a strutture-città ruderi in disuso, archetipo di un mondo post industriale nuclearizzato-resettato. 

Tra le luci artificiali di consolle stipate in carcasse meccaniche insettoidi o tra sontuose sale di comando ricavate in castelli medievaleggianti si muovono personaggi senza mezze misure, oppressi o esaltati da un destino ineluttabile-immodificabile, schiavi-vittime-carnefici di una nazione che non è la loro, che li respinge e li deride, ma per la quale pur sono la principale avanguardia bellica, l'ultima difesa. Umanità borderline, esiliati che combattono per un diritto di asilo che è più una catena che una via di fuga, piccoli rivoluzionari senza speranza o involucri disumanizzati, come il protagonista, di cui rimane solo lo spirito combattivo, l'essenza militare. Ad affrontare questi soldati della follia, che assaltano con strumenti bellici sgradevoli e insettoidi, i nobili dell'impero di Britannia che filosofeggiano del nemico ritenendolo fantasma di Annibale e affrontano le battaglie con armi e vessilli più proprie di una bardatura medioevale che di uno strumento di morte meccanico. Soldati di latta con mantelli svolazzanti che affrontano in un bosco incantato, tra riverberi e ombre, ragni robotici suicidi. 
Ringraziamo di cuore il sempre ottimo mecha designer Akira Yasuda per questa sua nuova fatica Suggestioni e idee visive che superano di svariate lunghezze il l'originale, creando un immaginario speculare ma distorto, distinto e a conti fatti molto più affascinante del modello base. Difficile resistere all'effetto quasi ipnotico dei combattimenti tra knightmare frame poiché è in questi frangenti che l'animazione passa dal buono, merito anche del sempre raffinato chara delle Clamp, all'esaltazione della robomachia post-moderna, tra missili a ricerca e la lama più aguzza, calati nell'azione più sfrenata da un accompagnamento sonoro orchestrale-epico, ottimo nella descrizione delle scene di massa, preciso nel sottolineare le strategie di attacco-distruzione su larga scala, ma pronto a mutare nei toni sincopati di trombe jazz e tamburi, con la mente del fan che subito schizza alle atmosfere del mai dimenticato Cowboy Bebop (sempre di mamma Sunrise), battito cardiaco di duelli sanguinosi e ravvicinati, lotta che si fa danza nei robotici corpo a corpo, spietati, brutali nonché figherrimi figli degli ultimi tempi, dove la cg reinterpreta le partiture visive, permette inquadrature veloci e vertiginose degne delle montagne russe, anima articolazioni complesse e aliene, movenze bestiali-brutali che fanno pensare-sussurrare, con il sempre dovuto e reverenziale timore, alla massima opera di Anno. 
Indubbio merito dell'operazione va a un cast tecnico di assoluto riferimento, capitanato dal veterano Kazuki Akane, un'icona in Sunrise, uno degli uomini chiave dietro ai Cieli di Escaflowne, al lavoro di Goro Taniguchi, anche lui da sempre in Sunrise, a cui sono legati oltre ai Gundam prodotti stratosferici e purtroppo a noi invisibili, come Gaogaigar. Nello scorso articolo mi lamentavo comunque della caratterizzazione delle Clamp, del loro tratto raffinato e “moe”, curato ma altero che inevitabilmente fa da muro emotivo, almeno per il sottoscritto, costituendo l'unico neo, a mio parere modesto, che non permette all'opera di misurarsi ad armi pari con Gundam Uc, opera sempre di Sunrise e per molti aspetti similare, ma sono inezie.


Ora parte il countdown per il secondo 0av, anch'esso di circa un'ora e che godrà di un passaggio cinematografico nel sol levante quest'estate. La trama sembra proseguire dall'epilogo del primo capitolo (ma va?), pertanto entreranno in campo le nuove reclute-volontarie-schiave nipponiche a bordo di una rinnovata squadra (essendo la precedente completamente auto-distrutta dal lungimirante ex comandante dell'eu) di cattivissime, cg-ate, dinoccolate e spietate viverne (viverne è termine femminile, ricordo ai traduttori italiani di dynit che si sono incaponiti con un assurdo “il” Wivern... sarebbe come adattare il cavaliere Radamante della Viverna come “er viverna”... fate voi...), tutte incazzose, specializzate in un certo tipo di combattimento per permettere ai fan di comprare tanti bei modellini e ultradefinite come sempre. Si vocifera che si saranno anche altre strane creature roboanimalesche, come il knightmare frame aquila, ma non ho ancora capito se è o meno una supercazzola. Sembra che anche il bel comandante entrerà in azione a bordo di una viverna (che è termine femminile, ri-sottolineo). L'attesa è molta ma il trailer sembra promettere davvero bene e non fa troppo pensare alla circostanza che ci vorranno degli anni a vederne la conclusione. Chissà se per l'anno prossimo, a quest'ora, potremmo già aver goduto della trasposizione italiana. Noi di certo terremo d'occhio l'evolversi dei fatti. 
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