In principio fu il nostro "Cannibal Holocaust", pellicola di Ruggero Deodato datata 1980; film in stile documentaristico con telecamera a spalla, inconsapevole di essere il vero precursore di un genere. Nessuno utilizzò più questo stile di regia fino a "Salvate il soldato Ryan", in cui Tom Hanks era seguito nella lunghissima scena iniziale dello sbarco in Normandia proprio da una telecamera a mano. Pochi mesi dopo usciva un film che avrebbe fatto storia. "The Blair Witch Project", accompagnato da una campagna pubblicitaria, con tanto di interviste ai finti parenti dei protagonisti (che infatti recitano nel ruolo di se stessi), a falsi telegiornali locali, che annunciavano il ritrovamento di un nastro che riprendeva le ultime ore di un gruppo di ragazzi sulle tracce della "famosa" strega di Blair nei meandri di un bosco di vaste dimensioni. Il film funzionò alla grande, forse perchè il primo del genere (tolto appunto Cannibal Holocaust, troppo poco conosciuto per essere indicato come precursore), forse perchè si generò un vero fenomeno attorno all'ora e mezza di girato in cui, a tutti gli effetti tolti gli ultimi cinque minuti, non succede una beneamata minchia! Tutto si giocava sul non vedo (per questioni di budget) e i protagonisti semplicemente sparivano; una delusione per chi ama lo splatter ed è vissuto nell'epoca post Hostel, una sorpresa per chi invece cerca un horror non convenzionale. Purtroppo il brand morì dopo un seguito brutto e che nulla aveva a che fare col primo capitolo. Inconsapevolmente la strega invisibile di Blair aveva dato avvio a un coacervo di film in stile documentario, nati in tutto il mondo e che avrebbero invaso le sale nei successivi quindici anni (e sì perchè Blair data 1999).
-Cito a memoria e in ordine sparso-
Nacquero così film eccezionali e ciofeche improponibili. Film di fantascienza (Cloverfield, il Quarto Tipo, il recente Chronicle), commedie (Project X), fantasy (il norvegese The Troll Hunter), ma soprattutto film horror: dai demoniaci "The devil inside", "L'ultimo esorcismo" (brutti entrambi) agli zombeschi "Diary of the Dead" del maestro Romero e REC (belli soprattutto i primi due; l'ultimo quarto d'ora del primo film è da antologia dell'horror). Infine il fenomeno Paranormal Activity, giunto al quarto capitolo (il quinto uscirà la notte di Halloween di quest'anno, come ha fatto Saw nell'ultimo quinquennio), senza contare la versione orientale. Il primo capitolo è costato come una serata con pizza+cinema 3D e ha incassato una marea di milioni di dollari rendendo ricco e potente Oren Peli (allora regista, oggi solo produttore dei sequel) e felice Steven Spielberg, da sempre ammiratore della saga. La trama era semplice: una casa infestata e un protagonista che monta una telecamera nella camera da letto.

Gianluca
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