lunedì 19 novembre 2012

Le Storie - Bonelli


Dopo anni di confusione e ricerca in ambito fumettistico, dove ho provato davvero “tutto” quello che mi passava tra le mani, sto tornando a selezionare, tagliare, leggere un numero più determinato di cose. Nella specie sto affrontando un discorso più autorale che onnivoro, anche se patisco sempre il fascino della porcheria sincera, della trovata eccessiva. Ma non è questo il caso, tutt'altro. Quando ho preso tra le mani il primo numero di Le Storie della Bonelli mi è sembrato in un certo senso di tornare all'ovile. Da piccolo leggevo Topolino, nello specifico leggevo le storie di Paperino e Zio Paperone, poiché Topolino l'ho sempre considerato un personaggio insulso, antipatico, palloso, ignobile, immodesto, brutto, superficiale, arrogante, inutile, profondamente falso, stomachevole, statico, retrogrado, fintamente altruista, spocchioso, viscido, tedioso, stucchevole, sbrigativo, individualista, collaborazionista, infido, perbenista, ottuso, egoista ed egomaniaco, sfruttatore di animali, traffichino, invadente, razzista, supponente e saccente come la Signora in Giallo, il classico personaggio che in una commedia dei primi anni ottanta, perso sotto le fogne di un campus universitario, vedendo una luce d'uscita e agognando la libertà si troverebbe, a ragione, completamente ricoperto dagli escrementi che il mitico John Belusci sta defecando dalla sovrastante tazza del cesso. Non amo Topolino. Di cosa stavamo parlando? Ok, ora mi riprendo. Da Topolino, il giornalino non il personaggio che trovo orrendo, geriatrico, subdolo, infingardo, evanescente, vuoto... sto ricominciando... da Topolino sono passato ai Bonelli. Primo amore Martin Mystere. Storie complesse, intelligenti, disegnate con dovizie di particolari. Caso volle che i primi numeri che ebbi tra le mani fossero particolarmente cupi. Uno in particolare parlava di templari ed era disegnato dall'immenso Corrado Roi: ci stavano dei diavoloni pazzeschi e l'eroe in una scena veniva letteralmente squartato (!!!) per poi essere ricomposto. Uno Shock visivo, pari solo a quando ho letto per la prima volta Natale di Sangue, una storia di Lobo disegnata da Bisley. Altro numero, ecco in scena un pupazzo indemoniato. All'epoca non trasmettevano Streghe, Supernatural, Buffy, parliamo della fine anni '90, l'horror era solo quello del martedì notte su italia 1 e al cinema non ci potevo andare ancora (la prima pellicola vietata ai minori che ho visto al cinema è stata tipo “i sonnambuli”, una trasposizione di King in cui un vampiro si poteva uccidere accoltellandolo con una... pannocchia... capolavoro...). Avevo fame di horror, così come ce l'ho ancora adesso. Era inevitabile che mi imbattessi prima o poi in Dylan Dog. Al di là del contesto, era proprio il disegno dei Bonelli a piacermi: dettagliato, realistico, pieno di chiaro scuri e ombre. Era come se qualcuno avesse spento la luce (dal colorato Topolino che ero solito leggere) e avesse iniziato a proiettare un film. Proprio in quel periodo un amico, cui avevo descritto la mia nuova passione mi prestava dei numeri di “Un uomo. Un'avventura”. Storie diverse, contesti realistici, una forza narrativa senza pari. In seguto mi avrebbe prestato anche la rivista-contenitore "l'Eternauta" e da lì a poco sarei approdato ai manga, con i primi numeri di Mangazie e Zero e avrei scoperto il Cavaliere Lunare su una rivista dedicata al Punitore, ma questa è un'altra storia. Un uomo un'avventura era semplicemente magnifico: storie autoconclusive, autori galattici, formato bello da collezionare. Quando per la prima volta ho visto i disegni del purtroppo ora scomparso Sergio Toppi, un brivido mi ha percorso la schiena. Poi è arrivato Bonvi. Puro Amore.
La collana Le Storie riparte da lì, da Un uomo Un'avventura, storie scritte dal meglio degli autori italiani, disegnati dal meglio dei disegnatori italiani. O almeno, da quanto di meglio c'è nel panorama attuale. È con un misto di aspettative, basate su quello che fu, e certezze, conoscendo gli autori odierni, che mi accingo a questa lettura. Dato il carattere unico di ogni volume, vorrei trattare un post per ogni uscita, fin quando mi riesce. Speraimo che sia un bel viaggio così come lo è stato allora. 
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