domenica 4 novembre 2012

Doom 3 BFG





Finalmente disponibile il remake hd di Doom 3, corredato da ricchi cotillons come il pacchetto di espansione resurrection of evil, le nuove lost missions (un po' riciclate ma tant'è) e ciliegina Doom e Doom 2 tutto su un unico blu ray e per la prima volta su ps3!!!!!! Con un oggettino simile in giro è ovvio che ID Software stia lavorando per portare tra le nostre manine Doom 4, per me già in questa generazione...
Copertina di Doom 3
Marte è un brutto posto e la tecnologia dei portali è altamente pericolosa. Un'occasione di colonizzazione diviene così un viaggio senza ritorno, un viaggio all'inferno, quello letterale e dantesco, con tanto di diavoli. Stiamo dalle parti del satanico quindi, demoni e morti che camminano non sono i “rassicuranti” pasticci di una multinazionale, qui i pentacoli si sprecano e tutto è malato, disturbato. Tra la salvezza della terra e il suo annientamento solo noi, un marine senza nome definito “Doomguy”, traduzione “il tizio di Doom”, che venderà cara la pelle.
Se in Doom 1 e 2 le meccaniche action la fanno da padrone e noi vomitiamo piombo senza sosta contro le orde infernali, in doom 3 siamo topolini Sperduti in un buio labirinto, sempre a rischio agguato. La sostanza non cambia, il gioco è e rimane sempre pazzesco oggi come allora.
Sulla confezione, scritta in piccolo, con discrezione tale che se non indaghi non la vedi, ci viene detto che sono passati già 20 anni dal primo Doom. Il 1993, cavolo iniziavo il liceo!! Ero magro!!! La testa gira, mi sento tanto vecchio. Quelli erano tempi!! L'Amiga rullava ancora di brutto e la Psygnosis partoriva cose così fighe che anche in seguito non ho mai visto a livello artistico qualcosa che si può avvicinare alla magnificenza di Shadow of the Beast, Killing Game Show e il pazzesco Agony. Anche il laser game Dragon's Lair per Amiga era magnifico, peccato che contasse circa 12 dischi e si passasse più tempo a gestire gli stessi e aspettare i tempi di caricamento che a giocare effettivamente. Nasceva il porcospino blu della Sega e tutti volevano giocarci, il Megadrive aveva una linea di prodotti davvero esaltante e se il mercato europeo era indescrivibilmente brutto, i giochi jappo erano figherrimi, tra la trasposizione di Hokuto no Ken, Mazinkaiser, Ex Ranza, Street of Rage e Splatterhouse 2 e 3.. I pc dal canto loro erano roba seria, nel senso che servivano solo per lavorare, se c'erano dei giochi, con pochi colori, erano gli scacchi, delle avventure testuali, giochi di ruolo “a dadi” con personaggi rappresentati da carte e il top del sonoro erano versi cacofonici modello allarme di automobile. Le sale giochi rullavano ancora di brutto, le conversioni domestiche dei cabinati erano per lo più degli aborti e io spendevo fiero le monetine che mi dava la mamma per farmi un doppio con il vecchio Tox a Captain Commando, il gioco degli Avengers (davvero infame, si moriva come niente) e ad Alien Breed.
Quando si parlava di shooter, all'epoca venivano definiti shoot'em up (trad. sparagli addosso), si parlava di giochi in cui si avanzava sullo schermo guidando un'astronave. Lo schermo scrollava in avanti mentre noi sparavamo all'impazzata missili contro qualche ufo nemico e ci spostavamo con lo stick direzionale. I primi concetti di 3d si legavano per lo più ai giochi di ruolo. Di base i giochi di Dungeons and Dragons cartacei partivano dal disegno della mappa a cui seguiva il posizionamento dei nemici e l'inizio del gioco vero e proprio, in cui a turno, tirando dei dadi, ci si spostava sulla mappa (e solo il “master”, cioè chi gestiva il gioco sapeva dove erano i mostri). Poi vennero giochi come Eye of the Beholder. Se prima il labirinto di gioco era inquadrato dall'alto, ora il punto di vista diventavano gli occhi del personaggio giocante e si avanzava da schermata fissa a schermata fissa comprendo alcuni metri per volta e i tempi di caricamento erano pure lunghetti. Poi arrivò la ID Software e questa fu la nascita del pc gaming “serio”. Grazie alla velocità di calcolo dei nuovi processori e alla pompa grafica dei nuovi schermi in vga, da questi labirinti “a stanze” si è passati a labirinti tridimensionali veri e propri. A questo punto si poteva far correre in tre dimensioni il personaggio principale, armarlo pesantemente come una navicella degli shoot'em up e fargli affrontare orde di avversari. Dapprima fu Wolfenstein, un castello pieno di zombie nazisti, poi con grafica da urlo, diavoli meccanici e motoseghe fu il turno di Doom: nascevano così gli FPS, i firt person shooter, o sparatutto in prima persona. Sì, tipo Call of Duty....
Wolfstein: il primo first person shooter


Dai tempi di Doom 1 e 2 non mi sono mai usciti dalla testa: 1) il rumore del fucile a pompa e della relativa animazione mentre il Doomguy lo ricarica; 2) il cielo carico di nubi nere; 3) la motosega usata come arma di morte manco fossimo in un film di texani cannibali; 4) quei brutti diavolacchi con le gambe meccaniche. 5) il viso del Doomguy, in basso al centro del diplay, che si esalta, si incazza e perde sangue dopo gli scontri.
Ecco, se avete interesse a come sono nati i giochi che oggi amate, facendo una partita a Doom potete farvi un quadro abbastanza preciso di come in vent'anni qualcosa è cambiato, ma non proprio tutto.
Anagraficamente sono l'agnello sacrificale, la vittima di tutte le operazioni nostalgia, il fruitore di ogni sorta di remake e revival.Avere i due primi Doom mi riempie di gioia.
Avere Doom 3 invece mi elettrizza, perchè nonostane fosse sulla wishlist da sempre, abbia visto su Youtube tutto il giocato più e più volte, abbia pure visto il film con The Rock, non ci ho mai giocato direttamente. Da quando ho una console, dal Megadrive al SNes, dalla Play 1 alla 2 alla 3, non ho mai giocato con il pc se non moooolto sporadicamente (ho in tutto Warcraft 2, Warcraft 3, Starcraft, Diablo 1 e 2, qualche avventura Lucasarts, Quake, Unreal Tounament e poco altro). Essendo uscito come esclusica XBox e non avendo all'epoca un pc abbastanza potente da giocarci, l'ho semplicemente saltato. Ora che lo sto provando, pad alla mano trovo un gioco ultra terrorizzante, teso, claustrofobico, ricco di spunti e con personaggi riusciti. Alcuni si sono lamentati di un dettaglio non al passo dei tempi nonostante l'uso dell'hd. Io da neofita di Doom 3 trovo ancora molto attuale la resa dei personaggi su schermo: se lo stile non può definirsi realistico come all'epoca della pubblicazione di Doom 3, il “chara design” è a tuttoggi di riferimento per le sue forme plastiche, quasi scultoree, dotate di un significativo numero di dettagli. Una resa efficace che per mio gusto è tutt'oggi ottima. Circa l'avanzamento del gioco non siamo davanti a una esplosione di varietà, ma il tutto passa in secondo piano rapportato all'ambientazione, alle luci cupe e ai rumori sinistri che provengono dal buio.
Anche per Doom 3 all'epoca dell'uscita sono poivute polemiche. Gli sviluppatori per farci davvero spaventare di brutto avevano concepito un mondo buio, ma così buio, che per farci strada dovevamo mettere da parte il fucile e impugnare una torcia. I commenti si sono divisi tra chi ha approvato questa nuova idea per creare tensione e chi ha detto: “che cavolata, siamo nel 2000 e passa nel futuro e non riesce il protagonista ad avere la geniale idea di legare la luce magari al sui corpetto e avanzare con la strada illuminata?”. Critica di fatto non tutta buttata a vuoto, ma comunque indirizzata da chi pretende un gioco per il quale risulta sempre logico andare in giro correndo e sparando senza rinculi come se fossimo dei pattinatori sul ghiaccio muniti di dita laser. Ciononostante per questa riedizione ID Software, oltre ad una grafica restaurata con il motore di Rage, oltre al trattamento hd, ai livelli aggiunti e all'espansione resurrection of evil, ha deciso di implementare una torcia che si può accendere indipendentemente dal fatto che non si imbracci un'arma. Ovviamente anche per questo qualcuno ha avuto da ridire....
La sensazione è buona per questo Doom 3 BFG quanto il remake hd di Chronicle of Riddick Escape of Butcher Bay. Non sono pentito di aver preso la play, non mi è mai interessata la console war e questi due giochi di matrice XBox li ho giocati su ps3 mooolti anni dopo l'uscita, ma devo dire di trovarli belli entrambi meritevolissimi all'alba del 2013.
Se come me non avete mai giocato a Doom 3 non fatevelo scappare, oggi poi si trova sui 30 euro. 
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