
L'autore di
Ikigami, Annunci di morte è Motoro Mase ed è un dannato genio. Se a
livello grafico l'opera è buona ma abbastanza convenzionale, sul
piano narrativo è un'autentica bomba. Al di là della terribile
legge sulla prosperità nazionale, che apre una sottotrama che sembra
portare il Giappone verso una giustissima e doverosa rivoluzione nei
confronti dei suoi folli politicanti, mai fino a ora un fumetto
aveva affrontato con tanta lucidità una delle più terribili domande
che l'uomo si pone: cosa posso fare oggi se domani dovrò morire? Una
domanda con cui molta gente è costretta a confrontarsi
quotidianamente, in quanto afflitta da un male incurabile o in quanto
vive in uno scenario di guerre e terrore, ma che i più, quelli che
stanno bene e a volte si toccano le palle quanto sentono un'ambulanza
o vedono una cassa da morto, preferiscono rifuggire.
Oggi stai bene e
ci sei. Domani, boom e sei morto. Hai 24 ore per chiudere i conti con
la tua vita. Troppo poco tempo per metabolizzare la cosa, troppo poco
tempo per riparare agli errori di una vita. Nonostante la finalità
della legge, nessuno che riceve l'ikigami può definirsi pronto e
contento di tirare le cuoia e qui gli espedienti narrativi che
l'autore mette in campo rendono ogni storia completamente diversa
dalla precedente. Chi si rassegna, chi va a ritrovare i suoi cari,
chi vuole chiudere i conti in sospeso con chi lo ha maltrattato, chi
deve partorire e sa che non conoscerà mai suo figlio, chi decide di
fare una strage. Ogni storia è un nuovo mondo, un nuovo spunto.
Triste e molto
empatica la figura del burocrate-uomo con la falce, una persona che
svolge un compito ingrato e senza uscita: chi si ribella viene a sua
volta ucciso da una tossina. Cupo e senza speranza è invece il Governo, un mostro con mille ramificazioni e nessun punto debole,
opporsi a lui significa sempre morire, magari in modo eroico, ma
morire. Questo bene rappresenta anche la società odierna, dove tutto
è precario, tutto sostituibile in virtù di un bene comune. Fa
specie comunque che persista una democraticità effettiva nel
discorso degli ikigami: colpiscono tutti, non ci sono caste protette.
Un ottimo spunto di riflessione.
Peccato che l'autore sia un po' lento e si dice che l'opera stia per finire, ora che è da poco uscito da noi l'ottavo volume, edito dalla Panini in un'edizione un po' cara, ma di ottima qualità, limitatamente al circuito delle fumetterie. Vi consiglio vivamente di dargli uno sguardo, difficilmente si trova un fumetto che parte da un'idea così esplosiva e volta per volta sa reinventarsi con storie a volte action a volte drammatiche, così come è mutevole la vita, in effetti.
Esiste anche un
bel film, uscito in inglese e recuperabile su Amazon: Ikigami –
death notice, anche lui mooooolto bello, moooolto commovente. Tirate
fuori i fazzoletti, ne avrete bisogno.
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