giovedì 8 marzo 2018

La signora dello zoo di Varsavia: da oggi in DVD/Blu ray



Varsavia, intorno prima metà del 1900, Storia vera. Lo zoo cittadino è un luogo rigoglioso e accogliente dal 1929, grazie alle amorevoli cure della direttrice, Antonina Zabinski (Jessica Chastain) della sua famiglia e dello staff. Lei, bellissima come una principessa Disney mentre con la sua bici ispeziona il parco, sa parlare con gli animali, li aiuta nei momenti più difficili con terapie motivazionali, si prende cura del loro habitat e della loro alimentazione. E poi si butta, si toglie le scarpe con il tacco e va sull'erba a soccorrerli e consolarli come una madre incurante di rischiare costantemente di essere calpestata/divorata/mutilata. Sempre con il sorriso sugli occhi e con la decisione nei modi. Incredibilmente, si comporta bene anche con gli esseri umani, è una moglie devota di un marito depresso (Johan Heldenbergh) e madre esemplare di un bambino un po' rompicoglioni. Dopo averla vista aiutare a partorire una elefantessa in una specie di incontro nel fango, il direttore dello zoo di Berlino, Lutz Heck (Daniel Bruhl) lì in visita inizia a fantasticare sul fatto che Varsavia e quella donna sono dei posti magici per curare e allevare gli animali più improbabili. Sembra tutto molto zuccherino e gioioso, ci si aspetta parta un numero musicale da un momento all'altro. Poi arriva la guerra. Varsavia è bombardata, lo zoo semi-distrutto con gli animali a spasso per tutta la città. Poi arrivano i nazisti a portare via gli animali dello zoo più preziosi per metterli a Berlino. Lasciano lì gli animali poco pregiati ma poi cambiano idea, "'ché il mangime costa", e vanno a eliminarli a mitragliate. La famiglia di Antonina non se la passa bene, ma se la passano male pure gli ebrei nel ghetto poco distante da lì. Ed ecco l'idea, propongono al direttore dello zoo di Berlino, che ormai vive lì in pianta stabile, di poter utilizzare la struttura dello zoo per allevare maiali destinati al rancio delle truppe. Concordano che utilizzeranno gli avanzi del ghetto per dare da mangiare ai suini. In realtà tutto questo è un sistema per far uscire e nascondere le persone del ghetto nei sotterranei dello zoo. Il direttore è contento del nuovo business delle costolette messo in piedi e svela la possibilità / il suo sogno personale  di utilizzare il posto anche per l'allevamento di un bisonte asgardiano estinto da due secoli, il cosiddetto "uri", ottenibile per lui incrociando bisonti a vanvera. E questa è sempre Storia vera. Il marito di Antonia gli dà istintivamente del cretino e si rischia che tutti vengano mitragliati contro un muro in tre minuti, ma poi la faccenda si sgonfia. Il business parte, insieme a tutta una macchina organizzativa per far espatriare in sicurezza gli inquilini del ghetto. Ma il nemico è sempre vigile e ogni passo falso può essere fatale.
- "Nazisti. Io la odio questa gente" (Indiana Jones. Cit.). Il regista Niki Caro porta in scena l'Olocausto con una storia di coraggio e passione dove la bellezza, soprattutto interiore, riesce a vincere anche la follia più sconsiderata. Il personaggio di Jessica Chastain, ormai diva per carisma al pari della Blanchett e Theron, si muove come un angelo tra le macerie della guerra portando colore e calore nei più bui e disperati dei nascondigli, senza sembrare mai artificiale (inizio della pellicola a parte) o sopra le righe. E se all'inizio della pellicola si teme il coma diabetico, tutto successivamente assume una forma più bilanciata e per nulla stucchevole. Ci si commuove, spesso, ma non si ha mai l'impressione che quelle lacrime vengano estorte. È un film sincero con un intreccio preciso e chiaro, con attori in ottima forma tra cui mi va di citare un Daniel Bruhl in un ruolo non banale. Una pellicola che mi sento di consigliarvi, a patto che abbiate pronti un po' di fazzoletti. 
Talk0

Nessun commento:

Posta un commento