mercoledì 2 luglio 2014

Puella Magi Madoka Magica - parliamone così, come se non ci fosse un domani



Premessa: Con il nuovo film in uscita oggi nelle sale italiane mi è venuta voglia di rispolverare questo classico moderno dell'animazione giapponese. Un'opera che nonostante mille dubbi iniziali è riuscita a fare breccia anche in me, gasandomi ed emozionandomi come non mai. E dire che ho sempre detestato tutti gli anime con le maghette..
Sinossi: Mitakihara, ridente cittadina di provincia situata in uno spaventoso mondo alternativo dove le donne hanno completamente preso il sopravvento. Relegati in casa alla stregua di fuchi riproduttivi (da adulti) e animali da compagnia (da piccoli), gli uomini vivono privati in ogni volontà propria, costretti a sorridere come ebeti e ad accoppiarsi con la donna che prima li reclama. In questo luogo oscuro vive Madoka Kaname, figlia della imprenditrice Junko e dello schiavo senza palle Tomohisa. Madoka frequenta il secondo anno della scuola media cittadina (a due passi da casa, seguendo un passaggio nel parco, simile alla luna di Endor), un istituto dalla architettura folle sul cui tetto ci sono più guglie del duomo di Milano e le cui classi sono costituite da gabbie ricoperte di vetri. Qui si studiano prevalentemente economia domestica, da impartire ai fuchi, e tecniche di coercizione mentale degli stessi. Madoka è una ragazza timida ma solare ed ha come sue amiche la "sgamata"Sayaka Miki e la stronzissima e altezzosa Hitomi Shizuki. Un giorno nella classe frequentata dalle tre ragazze arriva una inquietante studentessa in nero, Homura Akemi. Homura eccelle in ogni disciplina e sembra più grande della sua età. Tutti le diventano amici ma pare avere una forte antipatia proprio per Madoka. Al termine della giornata Madoka e Sayaka si trovano in un centro commerciale grande come uno stadio e ovviamente deserto come tutto l'incoerente mondo architettonico dell'anime. Qui sentono la voce implorante di uno schifoso animaletto puccioso tipico dei cartoni animati sulle maghette. Madoka lo raccoglie e lo protegge quando sul posto arriva Homura, vestita in modo strana e armata, intenzionata a fargli la pelle. Subito dopo giunge anche Mami Tomoe, una studentessa di un'altra scuola, l'unica con una misura di seno accettabile. Anch'essa vestita strana, anch'essa armata. Homura desiste, minaccia e sparisce. Contenta del salvataggio la schifosa creatura, con lo sgamo e tempismo tipico dei venditori dela Folletto, decide di proporre a Madoka e Sayaka un'occassione irripetibile di guadagno. Racconta che Homura e Mami sono in realtà delle maghe, intente nella lotta contro creature mistiche e misteriose che infestano la terra: le streghe. Ovviamente il cosetto peloso glissa sul fatto che una delle maghe lo volesse uccidere pochi istanti prima, come insegnano alla Folletto durante il periodo di affiancamento (ovviamente scherzo, massima stima e rispetto a tutti i venditori della Folletto!). Chiunque (solo le donne ovviamente, non i fuchi)può diventare una maga e contribuire a salvare il mondo dal male. Basta stringere un patto con lui. E in cambio, subito in pronta consegna insieme alle due coperte e alla fantomatica "terza trapunta componibile", le novelle maghe avranno la possibilità di esprimere un desiderio. Un desiderio qualsiasi, massima serietà, come quelli del drago Shenron di Dragon Ball ma anche più potenti. Per convincerle della bontà della sua proposta, lo schifoide peloso si accorda con Mami perchè porti le due a vedere come una maga affronta una strega e quanto beneficio per il mondo questa pratica comporti. Mami le porta davanti all'ingresso di una dimensione parallela, luoghi popolati da mostri che sembrano incubi grafici disegnati da un fattone in acido. Mami combatte. Mami vince con un sacco di coreografie alla Sailor Moon e colpi decisivi pronunciati in italiano come "Tiro finale".Le ragazze vedono. Le ragazze sono estasiate. In sottofondo c'è un gioioso coretto femminile in acido che canta roba tipo "Maaami Ma miiiiii, Ma ma mi, mami maaaaa mi"(credo perché la maga si chiami Mami, ma potrei sbagliarmi). Sayaka vuole già combattere e pensa al suo desiderio, rimettere in forza il suo fuco personale che attualmente vegeta depresso in ospedale per una leggera torsione (dai sù, non sembra effettivamente che stia morendo per qualcosa, è solo uno sfigato...). Madoka ci vuole pensare. Non che non voglia combattere le cattive streghe disegnate da un fattone in acido, è che vuole aver chiaro cosa chiedere in cambio del il disturbo.L'altruista. E fa bene! Perchè in questo anime diventare maghe significa principlamente una cosa: rogne da paura. Pensavate di vedere un innocuo anime sulle maghette? In realtà state vedendo un horror, di quelli spaventosi.

Bello e batuffoloso vero? Aspettate di vedere dove ha realmente la bocca e ne riparliamo...
Le maghette per le femminucce: Negli anni '80 lo studio Pierrot in primis, ma poi un mare di altra gente, crearono il genere delle "maghette". Ragazzine che grazie ad un particolare ciondolo donatogli da un pupazzo alieno diventavano momentaneamente adulte in una colorata trasformazione. La cosa interessante di anime come L'incantevole Creamy e Magica Emi è che sostanzialmente, avvenuta la metamorfosi, le ragazzine "andavano a lavorare". Una come cantante, l'altra come illusionista. C'era sempre un qualche elemento magico, volto per lo più ad attirare l'attenzione del pubblico, ma la cosa era davvero tutta qui. Con la massima semplicità. Le ragazzine vedevano il cartone animato e si abituavano ai "tempi della vita adulta". Arrivare in orario ad un lavoro, fare gioco di squadra, impegnarsi per migliorare al massimo. Spesso poi nasceva conflittualità tra loro e la loro trasformazione adulta, quando il ragazzo che le piaceva inesorabilmente si innamorava della loro controparte adulta. E ovviamente, essendo bambine nell'animo, se il maschietto ci provava con la loro versione adulta, si pigliava un due di picche sonoro.I disegni erano molto belli, le trame ammiccanti ma innocue. Trovate qualcosa nel catalogo Yamato Video mi pare. Il filone delle maghe combattenti è la diretta evoluzione delle maghette. Con un'identità nascosta Sailor Moon e compagne combattono le oscure forze del male provenienti da strani pianeti alieni. Ma in concreto svolgono attività di "valorizzazione del territorio" e "assistenza sociale". I nemici, badate bene, sono sempre creature che cercano di attirare vittime utilizzando per amo le loro vanità. Una gioielleria che fa sconti diabolici. Un ristorante eccezionalmente buono. Un centro di bellezza alla moda. Luoghi che zombificano di materialismo le loro vittime. Fino all'arrivo delle maghette. Le ragazzine qui non solo sono spinte dalla responsabilità del loro potere a combattere, dall'altruismo innato, ma hanno a che fare con i più tipici problemi-pericoli connotati all'età adulta, spesso sottolineati con il pennarello rosso. Fare allenzione alle futilità e diffidare sempre degli sconosciuti, pupazzi pelosi pucciosi alieni a parte. Poi le ragazzine crescono e un posto pericoloso paro paro a quello visto in Sailor Moon lo frequentano. Ma questa è un'altra storia.


davvero non ci serviva altro. bastava il canovaccio classico: una puntata alle terme, una in piscina, una al mare, una al pigiama party, una in cui tutte si ubriacano. E magari trasformazioni in maghette zozze! E invece no! L'opera ammicca ma nulla più... però ammicca bene... Per la cronaca, questa è una delle rarissime immagini ufficiali che le vede il costume balneare.Il resto è tutta produzione non autorizzata.

Le maghette per i maschietti: Ci sono quelli che vedono in queste opere una sana ingenuità, la purezza davanti ad un mondo sporco e logoro. A volte capita anche a me. Alcune opere più di altre hanno un indubbio lirismo, una costruzione formalmente ed educativamente perfetta. Ma c'è anche dell'altro, anche se pare un "parente scomodo". Vorrei essere elegante, ma mi viene difficile. Le maghette, combattenti o meno, sono da sempre un inesauribile fonte di ispirazione per pulsioni sessuali. Vuoi la cultura giapponese, che prevede in molti episodi visite alle terme, capatine in piscina, al mare, in sauna, bagni pubblici. Vuoi le scene di trasformazione che ammiccano. 'Ste maghette stanno sempre nude e sono in genere un ottimo vedere (ma occhio ad alcune fregature già ampiamente esposte in Sailor Moon!... in questo caso gli anime per ragazzine hanno un valore educativo anche per i maschietti..). Esiste di fatto pure un sottomercato di bambolotte a figura intera riproducenti le più note combattenti magiche. Esistono al contempo simulatori di "fidanzamento" elettronico che culminano in fiori d'arancio. Roba da giapponesi.Ma ciò non toglie che le maghette siano apprezzate anche dai maschietti e guarda caso la maggioranza le preferisca pure, sempre in versione ultra-casta, immacolate come il primo amore ad 11 anni. E la cosa non è per forza un male. Puella magi Madoka Magica ammicca. Ma lo fa con estremo garbo, a livello delle pellicole Disney per intenderci. Le eroine protagoniste rappresentano tutte un preciso archetipo di figura femminile e sono esteticamente molto graziose. Maschietti accontentati, tutti quanti

Eh. eh. Ha tutta l'aria di risolversi in una scenetta divertentissima!!
L'idea di Gen Urobuchi di "scherzare con il genere": Gen Urobuchi è un grande, uno sceneggiatore brillante. Basta vedere quello che ha realizzato di recente con la Production I.G., il geniale Psycho Pass. Urbuchi, insieme al team di auotri che va sotto lo pseudonimo di Magica Quartet, conosce bene il genere delle maghette, autentico tesoro nazionale nipponico. E nonostante questo decide di stravolgerlo, pur sapendo dell'ira funesta dei fan in cui sarebbe incorso. Una volta Frank Miller disse, in relazione al suo trattamento di Daredevil, che bisognava osare. Per realizzare qualcosa di forte ed originale bisognava prendere il comics americano, da sempre un imberbe adolescente e brufoloso, e portarlo a bere all'insaputa dei genitori. Farlo sfogare,lasciarlo libero di dire i suoi problemi. Ora non erano queste le esatte parole di Miller e forse voleva dire atro ma il puto è questo: trovare i limiti dei personaggi per farli davvero crescere, evolvere. Urobuchi fa lo stesso con il genere delle maghette. Le pone all'interno di un autentico dramma esistenziale, uno scenario che le estremizza come estremizza il ruolo della donna nella società. Il genere dice: "guardate che è bello diventare grandi". Urobuchi ribatte: "ma ne siamo sicuri? vogliamo veramente diventare grandi? Cosa comporta aver perso nel frattempo la nostra fanciullezza? A che scopo competere, lottare perennemente le une contro le altre? Perchè devo dare retta ad un pupazzo orrendo, probabilmente infido?". Sembra poco, ma è una autentica rivoluzione copernicana. L'anime di maghette si tinge di colpo di autoconsapevolezza quanto di horror. Iniziamo a farci domande sulla relazione tra streghe e maghe, tra paranoie e vita adulta. Iniziamo a ragionare sul modo in cui il corpo muta, degrada con lo sfiorire degli anni, diventando inesplicabilmente diverso. Valutiamo il cinismo "per sopravvivenza"che inizia a farsi largo anche all'interno dei personaggi-persone in apparenza più simpatici e disincantati. C'è forse ancora spazio per i buoni sentimenti, rimane tenpo per sperare negli eroi, ma il mondo è troppo cattivo e il finale dell'anime SPOILER risulta essere davvero amarissimo FINE SPOILER. Madoka ha spaccato la critica. Tra chi ha accettato i suoi cambiamenti e chi accusa l'anime di aver rotto la splendida e felice palla di vetro in cui sono racchiusi i più innocenti sogni di ogni bambina. L'illusione di vedere per mezzora a puntata un mondo felice in cui con la buona volotà tutti diventano felici. Io voglio vedere Madoka come l'evoluzione corretta degli anime sulle maghette, la versione più adatta ad un periodio disincantato e critico come l'attuale. Un mondo nel quale non si può fare affidamento nemmeno su un pupazzo puccioso che rece in dono una bacchetta ad una brava bambina.
scena da orgasmo multiplo per chiunque non sopporti i pucciosi "aiutanti delle maghette"
Le nuove bacchette magiche tritano la carne al suono di musica gothic metal. Se il lavoro di Urobuchi è di pregio, volutamente scomodo ma profondo e dalle tempistiche perfette, non da meno è il lavoro grafico dello studio Shaft e di tutti coloro che sono stati impiegati nell'animazione sotto l'egida della Aniplex. La sfida era bilanciare le atmosfere classiche del genere maghette ibridandole con qualcosa di mai visto. I personaggi disegnati da Aokiume sono apparentemente semplici, dotati di ingenuamente forzate linee di contorno, ma al momento opportuno riescono a tirare fuori gli artigli e rendersi insospettabilmente tetri e complessi. Con pari agilità grafica le maghette passano dal comporre i classici balletti di trasformazione allo sfoderare impressionanti armi da taglio e da fuoco  per cimentarsi in combattimenti che pur avvenendo in luoghi onirici appaiono quantomai reali, fisici, splatter, estremi e dall'esito spesso inaspettatamente drammatico. Ad assottigliare la violenza visiva l'Art director Ken Naito per certi versi compie un lavoro che avvicina graficamente Madoka ad Utena, il capolavoro del genio Kunihiko Ikuhara (quando sarò ispirato parlerò anche di quanto sono belli i suoi pinguini..prima o poi). Vengono dipinte scenografie enormi, surreali, aliene e al contempo ricche di dettagli ricercati, di citazioni pittoree. Ambienti dove vivono di fatto unicamente i personaggi principali della vicenda, palchi teatrali dove espirere sentimenti e angosce dove il resto del mondo è in qualche misura tenuto fuori, per non distrarre troppo. Le musiche curate da Yuki Kajira sono epiche e disperate, trasmettono davvero la potenza e sgomento della vicenda. Montaggio serrato, colori sempre brillanti, una direzione artistica di livello. Un panorama grafico e sonoro di primissimo piano, ma che diventa davvero di eccellenza quando ci addentriamo nel mondo parallelo delle streghe, il mondo creato da Gekidan Inucurry. Autentici pittori prestati all'animazione.
Roba molto da Terry Gilliam
Incubi animati by Inu Curry. Ci hanno abituato (Sailor moon) a mostri alla power ranger e ad ambientazioni gotico generiche. I territori di caccia delle maghe guerriere qui invece hanno tutto l'aspetto di pazzeschi dipinti in movimento, dal tratto violento quanto raffinato, dalla animazione retrò che fa intuire la tecnica del passo uno, dentro i quali veniamo risucchiati subendo la classica sindrome di Stendhal. Il male viene del tutto decostruito, concettualizzato. Streghe espressioniste che rappresentano la tendenza al suicidio, la bulimia, la pazzia e l'inesorabilità del tempo sfilano davanti ai nostri occhi accompagnate da particolari "famighi", piccole emanazioni del loro potere. La lotta delle maghe si fa quindi pura astrazione, un farsi largo geometrico dentro una cortina d caos incontrollato. Il mondo stesso, infettato dalle streghe, muta e marcisce degradando degli accesi colori caratterizzanti questi mostri.
Ehi, ma una cosa simile non l'aveva fatta anche Jovanotti?
In questi frangenti l'anime riesce ad essere effettivamente spaventoso e dalla ferocia implacabile. Disturbante quanto al contempo artisticamente alto, inarrivabile. Le composizioni visive di Inu Curry

questa roba è animata tipo carosello e inquieta un botto..
riescono davvero a spiazzare e a riempire lo schermo di soluzioni innovative. uno spettacolo visivo in cui perdere lo sguardo. L'animazione tradizionale dell'anime riesce senza problemi a fondersi con questi mondi e mostri parallei. Il risultato finale è semplicemente sbalorditivo.

Titoli di coda: Anime e film vari. Puella Magi Madoka Magica si compone di 12 puntate televisive. Due film di ricapitolazione e un terzo film collocato direttamente dopo il finale della puntata 12. Dynit ha pubblicato la serie sia in simulcast che in televisione che in dvd e ugualmente anche i film di montaggio sono presenti in home video ed il primo ha goduto anche di una uscita al cinema. Il terzo film, che non ho ancora visto, esce nelle sale oggi, 2 luglio e sarà presto disponibile in home video. Rispetto alla serie tv i film di ricapitolazione vantano nuove scene di trasformazione delle maghe (davvero bruttine, preferivo le originali), una nuova opening graziosa e una bella scena con Homura ambientata in un cimitero. Nonostante siano film curatissimi, a livello di ritmo narrativo io preferisco di gran lunga vedere gli episodi della serie. Se volete vedere la serie per farvi un'idea è comunque disponibile subbata in simulcast sul canale di popcorn.tv anche adesso.
Una maga che svolazza "felice"con la sua bacchetta dalle mille farfalle colorate. Non vi ricorda Sailor Moon?
Puella Magi Madoka Magica è un'opera che se amate l'animazione giapponese dovete provare a vedere almeno una volta. Artisticamente è qualcosa di davvero unico, tanto dal punto di vista della scrittura e che della realizzazione complessiva. Un'opera corta, dodici episodi, che anche se di primo acchito può risultare di difficile inquadramento, quasi una "truffa"agli amanti dei classici anime per maghette, riesce a crearsi un mondo, una mitologia tutta sua, personaggi in grado di rimanere impressi nella mente. Non più un prodotto destinato solo alle bambine ma l'avanguardia delle migliori buone intenzioni dell'animazione giapponese moderna. La voglia di parlare alto. Certo, in rete troverete una marea di detrattori. Per alcuni è tutto troppo zuccherino comunque. Per altri a livello narrativo è stato già fatto qualcosa di più incisivo in passato.Per altri le streghe di Inu Curry sono roba troppo strana. Per altri è da ignorare unicamente perchè ha avuto successo. Per altri basta nominare le "maghette"e giù di vomito. Tutte opinioni valide, bene inteso. L'opera divide. Ed è giusto che un'opera divida, faccia parlare, si renda scomoda. Significa che siamo ancora vivi e non accettiamo supinamente tutto quello che ci viene propinato. Però le critiche devono venire da dopo una visione analitica, non per partito preso perchè, in fondo in fondo, parliamo di un anime di maghette. Vi invito a darci un'occiata. A farvi trascinare in un mondo onirico e spietato come quello di Puella Magi Madoka Magica. Se non vi sarà piaciuto e la vostra argomentazione mi piacerà, magari vi offrirò pure una birra. A tutti, una buona visione. Talk0


2 commenti:

  1. [SPOILER VARI]
    Di Madoka ho visto solo la serie animata e mi è piaciuta parecchio. In particolar modo mi è piaciuto il fatto che sia evidente che gli autori trollano deliberatamente lo spettatore, facendogli credere (e a Madoka con lui) che tutto si risolva bene, come nelle classiche storie di majokko con l'acquisizione dei poteri. E purtroppo, dopo qualche episodio, quando lo spettatore comincia a subodorare la fregatura (diciamo dalla morte di Mami), Madoka persiste e continua a crederci fino alla fine, quando ormai è troppo tardi per cambiare il proprio destino :D

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  2. Verissimo! Tutto un lavoro di mascheramento puccioso, che parte dalla sigla di testa passando per i balletti di Mami con tazzine di the al seguito. Poi scopri che in realtà è la sigla di coda quella che da il tono dell'opera e si cade in un vortice di angoscia putrido e irrefrenabile

    SPOILER -SPOILER -SPOILER


    L'episodio di Mami atterrisce, ma è tutto il processo autodistruttivo di Sayaka che mi ha turbato, dalla questione dell'estrazione dell'anima al suo contenimeto in "boccetto"fino alla consapevolezza di essere diventato un "essere vuoto". Tremendo ma reso magistralmente.


    FINE SPOILER - FINE SPOILER


    Io ho un amico fan delle majocco che si rifiuta categoricamente di vederlo!!
    Se hai apprezzato la serie ti straconsiglio allora il nuovo film. è ancora più estremo e disperato e, se, vogliamo, pure più trolloso. da un lato si accontenta il pubblico, che vuole vedere un certo tipo di situazioni da troppo tempo. Dall'altro, come solito, partono le mannaiate bastarde dell'autore, qui più spietato che mai. In pratica construisce una elegia e poi la distrugge per ripetere il procedimento all'infinito. E dire che mi ero bello che abituato al "tranquillo"finale della serie.Certo ho apprezato il fatto che effettivamente sia un film utile, che abbia qualcosa da dire di nuovo. Però anche qui le lande dell'ottimismo sono belle lontane. : D Talk0

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