venerdì 8 novembre 2013

Dragonero vol. 5 “Il raduno degli scout”


Terminata la missione del “fango pirico” i nostri eroi sono nuovamente a casa, nella amata casetta a Solian in riva al mare. Ian sta meditando sugli ultimi eventi che hanno condizionato la sua vita, soppesa i risvolti della strana maledizione che lo ha colpito e guarda malinconico agli errori del passato. Gmor invece pensa, in modo squisitamente orchesco, a come allargare casa per permettere a Sera di vivere con loro e l'elfa ricambia con gioia le attenzioni dei suoi nuovi compagni. È arrivato intanto un momento peculiare dell'anno, il raduno degli scout. I nostri quindi si dirigono verso l'incontro carichi dei diari su cui hanno raccolto le loro avventure nonché le preziose informazioni sulla mappa del mondo. Gli scout come Gmor e Ian servono infatti l'impero, ma sono prima di tutto esploratori il cui compito è tracciare la mappatura del vasto regno, catalogando strade e accessi segreti. Potente quindi sale un'interrogativo a tutti i lettori di Dragonero. Ma 'sto lavoro non lo possono fare con le varie bestie volanti o le mongolfiere e simil-aeromobili di cui dispongono in questo mondo fantasy? Mistero...
Quinto appuntamento con il mensile di Dragonero e questa volta ci troviamo in quello che si potrebbe dire un interludio. Un capitolo dove sostanzialmente non succede molto, ma ci vengono fornite informazioni sulla storia, i personaggi e possibili antagonisti nonché vengono introdotti comprimari che saranno di qualche utilità nella narrazione futura. Finalmente qui i personaggi hanno tempo di dirci un sacco di cose di loro e il mensile, incredibile a dirsi, riesce ad acquisire lo spessore e l'interesse che nei primi quattro appuntamenti aveva latitato. Conosciamo così Ian di più, avvertendo una complessità del personaggio nuova e interessante e scoprendolo di disinvolte abitudini sessuali (anche se nello specifico dovrebbe essere utilizzata la più appropriata espressione “attività coccolatorie”). Allo stesso modo prendono profondità Sera e Gmor e il cast di comprimari si espande esponenzialmente di nuovi e interessanti personaggi che, per ora, riescono a stare lontani dai più classici stereotipi. Si fa anche eco di misteriosi luoghi come la “città dei morti” e si tracciano nuovi interessanti elementi narrativi volti ad arricchire ed espandere il mondo narrativo. I testi, di Vietti, sono sorprendenti nell'illustrare, senza il più lontano presagio di noia, un capitolo che potremmo definire di pura matrice informativa, in cui a prima impressione “non accade nulla”. La trama risulta scorrevole, leggera e accattivante. I disegni di Pagliarini sono davvero validi e non fanno per nulla rimpiangere il lavoro eccelso di Matteoni. Paesaggi maestosi e dettagliatissimi pieni di mille particolari e un tratto affilato, sottilissimo, quasi chirurgico, nell'impreziosire di linee espressive i personaggi rendendoli oltremodo realistici.

Se avevate dubbi, come noi del resto, su continuare la serie questo capitolo 5 ce li ha del tutto spazzati via. Ancora non capiamo i motivi dietro ai primi moscissimi 4 capitoli del brand, ma siamo abbastanza sicuri che se il nuovo corso, che inizierà dal numero sei, saprà fare tesoro degli spunti narrativi e personaggi di cui è carico questo numero 5 il futuro di Dragonero si presenterà quantomai roseo e pieno di sorprese. 
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