Fine della prima saga..tempo di segare la testata?
Testi Vietti –
Enoch; Disegni Matteoni – Malisan
Ultimo numero
della prima saga di Dragonero!! Il nostro palloso gruppo di eroi ha
finalmente scoperto chi sta dietro al traffico di fango pirico, la
Regina Nera, e insieme a un agguerrito clan orchesco si prepara a
fare irruzione nella fortezza oscura, magione della suddetta, situata
nelle lande interne della cordigliera centrale dell'isola del
continente degli orchi. Giusto a tre passi dalla nostrissima fonte
Grhaaaakkknnsarggggssghbakkkkkarghzztk, dove nasce l'acqua minerale
San Giolindo. L'arrivo di Ian e soci è un toccasana per le truppe
orchesche che già da tempo perdono budella contro le difese
invisibili del castello della megera. Non è che gli orchi facciano i
salti di gioia a vedere i nostri, nei retrogradi costumi orcheschi la
convivenza sotto lo stesso tetto di Ian e Gmor deve aver scatenato un
putiferio. Tuttavia il nostro uomo-drago (così chiamato in un paio
di frangenti per via della spada brunita... e non fate i
maliziosi...) ha scoperto già come far fronte a tali artifici,
grazie alla sua esperienza sull'isola degli impuri (nel terzo
volumetto), così si offre volontario per una missione di
infiltrazione e distruzione del meccanismo di occultamento. Se avrà
successo gli orchi potranno agilmente irrompere in massa e mettere la
parola fine ai traffici della Regina Nera. La trama si arricchisce di
interessanti riflessioni sulla inconciliabile convivenza tra uomini e
orchi, razze la cui divisione è ancora strenuamente voluta da chi
detiene il potere e permette l'alimentarsi dell'odio come di guerre
infinite. Quasi di conseguenza si parla anche del pericolo delle armi
di distruzione di massa: una via pacifica, anche se lunga e incerta,
è sempre da preferirsi all'annichilimento di un'altra specie e in
fondo Ian e l'orco Gmor sono la prova tangibile che le differenze
possono essere facilmente appianabili quando nel nostro cuore
riusciamo a far posto per il rispetto e l'amicizia verso gli altri.
Se le tematiche sono importanti, l'azione non viene certo lesinata e
ancora una volta l'opera di Matteoni si dimostra eccelsa nei mille
dettagli che accompagnano tavole cariche di dinamismo e pathos.
Ribadendo l'ovvio, la caratterizzazione grafica dei personaggi appare
piuttosto interessante. Ma l'aspetto di maggiore pregio di questo
volume finale è la narrazione. La storia finalmente qui si fa
concreta, ben scandita nel ritmo e appassionante. Si potrebbe forse
accusare il finale di essere meno incisivo di quanto effettivamente
ci si aspetterebbe, ma sono abbastanza sicuro nell'affermare che
questo numero è finora il migliore della serie. Analizzando la saga
nell'insieme, rileggendo velocemente il tutto, trovo tuttavia che
l'opera non si amalgami come dovrebbe e se devo quindi esprimere un
giudizio complessivo non è che ne si stato del tutto entusiasta. Una
trama telefonata (e non vendetemi supercazzole del tipo: “è una
scelta stilistica tipo Colombo, dove sai subito chi è l'assassino e
il bello è come Colombo capisce chi è l'assassino”. Qui siamo
piuttosto di fronte al tragico di un personaggio che dice e ribadisce
nel tempo: “Parlare di questa vicenda mi fa pensare a X, unicamente
a X. Non mi viene da fare congetture su niente altro al di fuori di
X. Vorrei pensare alle ipotesi Y, Z e Nutella, sarebbe interessante
per il lettore constatare come con il ragionamento arrivi alla
soluzione partendo da ipotesi variegate, ma non riesco a concepire
che X“. e dopo questa profonda analisi ecco che “Toh, guarda!
Alla fine ci ho preso! É X!” e noi tutti lettori giù a
smaronarci... Non raccontateci che i colpi di scena sono roba solo da
detective story, saper gestire aspettative e colpi di scena sono base
della narrativa moderna), sciatta (Gmor a parte i personaggi appaiono
triti stereotipi fantasy... alcuni apprezzeranno la cosa, a me
irrita), afflitta da inutili lungaggini (le diecimila pagine per
andare a trovare un personaggio che logica vorrebbe già facente
parte del gruppo) e da situazioni che dovrebbero essere epiche ma
ricadono nel superficiale, come quando Ian brandisce la spada brumata
e tutti all'istante si cagano sotto. Di contro quando l'azione ha il
giusto respiro per esprimersi il fumetto decolla e regala davvero
squarci di un mondo tanto alieno quanto palpabile. Le scene di
combattimento sono molto buone, le scene di vita comune sono
simpatiche e il background narrativo (come nel Romanzo a Fumetti)
sembra in grado di offrire autentiche meraviglie. A pensarci su posso
comprendere la difficoltà degli autori nel delineare un ampio cast
di personaggi e la loro voglia di presentarceli tutti insieme fin da
subito. Quasi un impulso affettivo che ha portato a un non dosato
bilanciamento narrativo. Un ottimo modo per presentare i personaggi
sarebbe stato quello di dedicare storie che li analizzassero uno per
volta, magari in solitaria vista la natura di “gruppo” della
compagine a dispetto del nome del solo protagonista a designare la
testata.

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Questo post, realizzato a settembre(e già da me scritto in straritardissimo), si è un po'perso nei meandri redazionali ed è uscito un po'in ritardo, colpa anche degli slot dedicati a Kyashan e Evangelion. per rimediare la recensione del numero 5 è già bella che pronta e a brevissimo in pubblicazione. già ve lo anticipo, la serie non è ancora da mozzare e anzi con il n.5 validi motivi di interesse si fanno avanti! Talk0
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