domenica 24 marzo 2013

Evil dead 4


 (sarà la volta buona?)

Alla prima de “Il grande e potente Oz” il leggendario regista Sam Raimi è tornato su uno degli argomenti più cari ai suoi fan. Sembra che questa estate riprenderà in mano il progetto a lungo tempo rimandato, il seguito de “L'armata delle tenebre”. Abbiamo già parlato una prima volta e vi abbiamo dato aggiornamenti circa il remake/reboot della pellicola originale “evil dead”, della collaborazione alla sceneggiatura di Diablo Cody, di come sia stato scelto un giovane regista e giovani attori per ridare vita all'opera di debutto di Raimi, arrivata in Italia negli anni 80 con il nome “La casa” (CLICCA QUI). Ma parlare di un ritorno di Ash, commesso del reparto ferramenta, è tutta un'altra eccitazione. Quale occasione migliore per spendere due parole sul “fenomeno evil dead”?
La trilogia originale (giunta in Italia con i titoli di “La casa”, “La casa 2”, che ne modifica in parte la trama, e “L'armata delle tenebre”) ha per protagonista Ash, anti-eroe interpretato da Bruce Campbell (più che attore, all'epoca della prima pellicola amico di di Sam Raimi). Per via di un inquietante e misterioso libro di lovecraftiana memoria, Ash assiste al risveglio di forze misteriose che si impossessano dei suoi amici, tramutati in schifosi zomboidi indemoniati. Dovrà cotrattaccare. Il film fa paurissima, costa una miseria, innaffia i piccoli cuori dei fan di entusiasmo. Raimi gioca con plastilina e telecamere montate su moto, trenini, carrucole: estro e incoscienza al potere


Seconda pellicola. Ash 1, mostri 0. Ash ha a tal punto conquistato il pubblico che nel prologo del film viene in parte riscritta la sceneggiatura della prima pellicola: via tutti gli inutili comprimari. Ash sopravvive al primo round ma diventa pazzo, così pazzo al punto da lottare con la sua stessa ex-mano, diventata infetta in uno scontro comico-grottesco. Tanti mostri, tanto sangue, tanto divertimento. Tutto si fa incredibilmente goliardico, il ritmo narrativo indavolato. Si intravedono trovate visive che raimi svilupperà in seguito con Darkman. La seconda pellicola è un cult del non-sense, tanto assurda quanto stralunata. Raimi inizia a giocare con le deformazioni e saturazioni della pellicola: torturandola pur di saggiarne i limiti. In una scena finisce il sangue, cioè i barattoli di vernice rossa. Per completare la scena si usa vernice nera. Lo scontro tra Ash e la mano monca è memorabile. Da un momento all'altro, salita a mille la pazzia, Ash risponde alla casa, di colpo animata tra armadi parlanti e alci appesi ai muri sghignazzanti, esibendosi in una specie di gara di scoregge... roba che anche solo a descriverla non ci si crede


Terza pellicola. Ash alla fine del secondo film è riuscito a evocare il grande eroe che viene dal cielo, l'arma finale contro la maledizione del Necronomicon. Peccato che il grande eroe... sia lui!! La magia lo porta in un mondo medioeval-fantasy dove si scontrerà con il suo peggior nemico... un se stesso diabolico alla guida di una intera armata delle tenebre. Raimi al cubo, con gozzilioni di influenze al cinema mitico del passato, agli scheletri animati a passo uno dei film di Simbad, mini-Ash che strizzano l'occhio a pellicole come Viaggio al centro della terra anni '50. Raimi è un nerd di lusso. Ash scatenato, ogni battuta è degna di essere collocata su una t-shirt. Se prima era una creatura poco definita, si dà ora largo spazio alla “strega”, character raimiano massimo che rivedremo in varie forme in varie pellicole... ma sempre inquietantissima. Largo alle ultime invenzioni di Ash: braccio bionico con stritolata alla Robocop ricavato dalla bottega di un fabbro medioevale e il “tritaossa”, auto con annesse pseudo pale di elicottero per falciare i morti viventi.


Questo porterà alla quadra del cerchio. Cerchio che però sembra strato chiuso forzosamente dagli impegni di Raimi. Il finale originale de L'Armata delle Tenebre era un cliffhanger per un quarto episodio mai girato. No, Ash non torna ai giorni nostri...



Vuoi per Darkman, vuoi per Soldi Sporchi, vuoi per Spiderman o Pronti a Morire, Raimi diventa un regista noto e molti richiesto, distinguendosi per serietà e costanza nel portare a termini lavori anche molto complessi. Diventa anche produttore insieme all'amico Rob Tapert, gli scheletri animati de L'Armata delle Tenebre sono solo stati gli apripista per lo sviluppo dei sogni fantasy di Raimi, riportare i miti classici ai più, con Hercules e Xena, con il recente Spartacus. Ma il cuore batte ancora lì, al suo debutto horror-trash, ai suoi attori-amici. Se Campbell non è più protagonista dai tempi d'oro, dal classico trash Maniac Cop, ma ogni tanto fa capolino con qualcosa di fenomenale, come Bubba Ho-teep, nelle opere dirette o prodotte da Raimi c'è sempre uno spazio per lui. Una comparsata in Spiderman, un personaggio secondario in Hercules. Nel contempo porta pure alle masse americane il remake di ju-on, “the grudge”, con Sara Michelle Geller che purtroppo non si spoglia... e produce un sacco di interessanti pellicole di genere horror (anche Boogeyman... a volte gli errori capitano)
Se la saga ha avuto uno stop, i fan non hanno smesso di amare Ash.
Armato di fucile canne mozze e motosega impiantata al posto della mano, rozzo, simpatico e particolarmente sbruffone, Ash colpisce come un fulmine l'immaginario collettivo. Tra horror, commedia e fantasy le possibilità che il character permette sono infinite. Per questo la Dark House prima e la Dynamite creano mille e nuove avventure di carta per l'eroe nato dalla penna di Raimi. Recentemente Ash si è visto anche nel meta-crossover Marvel Zombies (opera dello stesso autore di Walking Dead) e vederlo a tu per tu con la versione zombificata di Sentry fa una certa impressione. Non solo, la premiata ditta di fugures McFarlane Toys (nella celeberrima serie movie maniacs, che annovera tra gli altri Freddy Krueger, Michael Myers, Jason, i Gremlins, Terminator, Alien) ha dedicato più di un character ad Ash e di recente la Neca ha continuato questa tradizione.
Per non parlare dei videogiochi!
Dai tempi del Commodore 64 Ash impazza su tutte le piattaforme.
Il primom titolo è questa... cosa...


poi seguirono cosine più graziose come:


passando per


per finire con l'ultimo nato...troppo tempo fa in effetti...

ah, e c'è pure una app!! Caruccia!!!

Tutti titoli carini e nulla più, ma se ne fanno tanti significa che qualcuno li piglierà pure...
E che dire del musical? Certo che non poteva mancare un musical!!!


Evil Dead oggi più che mai è una serie che non ha abbandonato i suoi fan. Saprà Raimi far uscire dal cilindro qualcosa di memorabile o la sua affermazione dobbiamo riqualificarla all'interno delle operazioni nostalgia? Oppure, polemicamente, ha “evocato” Evil Dead come segno della volontà di tornare a creare qualcosa di proprio e personale, in contrasto con blockbuster guidati dalle major e creati a tavolino come possono (forse) essere Spiderman o l'ultimo “Il grande e potente Oz”?. Noi in ogni caso saremo pronti a dirvi la nostra!


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