sabato 7 dicembre 2019

Jagan (titolo originale Jagaaaaaaaaaaaaaan, titolo inglese il più sobrio Jagaaan"): la nostra recensione dei primi numeri del manga scritto da Muneyuki Kaneshiro disegnato da Kensuke Nishida




Shintarou è un poliziotto di quartiere timido e costantemente bullizzato dai colleghi e pure dagli stessi delinquenti. Per questo sviluppa un'indole arrendevole, ma che lo porta a sogni ad occhi aperti in cui vuole uccidere tutti, pur conscio del fatto che è un poliziotto e ama il suo lavoro più di ogni cosa. Un giorno, come in Magnolia di P.T.Anderson, iniziano a piovere rane dal cielo. In quanto di origine aliena, le rane pazze iniziano a "entrare nei corpi" delle persone, trasformandole in "uomini guasti" che, in ragione della propria specifica indole, mutano anche esteticamente in mostri "specifici". In pratica, una persona che era solita essere aggressiva a parole può mutare in una creatura che per gran parte del corpo è composta da una lingua allungabile per metri e metri, coperta di denti aguzzi dappertutto. Sì, può ricordare roba che accadeva in Sailor Moon.
Una rana si impossessa anche del nostro poliziotto, facendolo mutare in una specie di uomo-arma dalla mano-pistola piuttosto fallica, votato alla distruzione di ogni uomo guasto. Un supereroe che prenderà il nome di "Jagan"! Ad aiutarlo nell'impresa di search 'n' destroy di uomini guasti, compare un gufetto superdeformed stile animale buffo dei cartoni animati di maghette. Il gufetto dice di essere una specie di poliziotto spaziale, racconta la storia degli uomini guasti al nostro eroe e fornisce a Jagan un modo per rallentare la sua trasformazione progressiva e inevitabile in uomo guasto, un particolare oggetto da masticare. Si tratta di sfere nere che il gufo "espleta dalla sua parte posteriore" una volta che un uomo guasto viene sconfitto e lui si è mangiato la rana pazza al suo interno. Riuscirà Jagan a sopravvivere e a sterminare gli uomini guasti malvagi? Con il tempo al nostro si uniranno altri uomini guasti non malvagi, formando una sorta di team di supereroi tutti fuori di testa, disfunzionali, con manie suicide e roba così. Tutto sommato non saranno granché utili ai fini della trama, ma faranno sentire Jagan meno solo e daranno un'impennata alla sua ritrovata fiducia per un genere umano che, guarda sfiga, si sta dimezzando a causa dei mostri.
Riuscirà Jagan a vincere per lo meno la sua depressione cronica? 


Vengono in mente le raccapriccianti mutazioni di uomini in diavoli e la volontà di questi di coalizzarsi in gruppi di Devilman di Go Nagai, c'è un lato psicologico che si esaspera e riplasma la forma fisica delle come in Homunculus di Yamamoto e come i Meganoidi di Daitarn 3. C'è una componente weird splatter-alien come in Kiseiju di Iwaaki, che combina esseri pucciosi a schifezze visive inenarrabili, c'è una umanità allo sbando ma ancora ironica nello sguardo e matta negli intenti come in I am a Hero di Hanazama. C'è un lato erotico, sempre presente e raccapricciante come in Last Man di Egawa. Non è un'opera adatta ai minori, ma questo manga, con tutte le derivazioni che in qualche modo lo rendono un bel mix, diverte un sacco. L'azione è concitata e si muove di escalation in escalation, puntando al risultato visivo più esagerato ed estremo numero dopo numero. Gli scontri sono pieni di tattiche folli alla Jojo che riescono a essere ben gestite. La componente narrativa è ricca di ironia ma gli eventi sono spesso grotteschi, estremi e tragici. Tranne forse il protagonista, il cast è del tutto esposto all'umore dell'autore, che spesso sembra decidere chi eliminare come R.R.Martin. Lo stupore dei primi numeri sembra attenuarsi sui canoni del battle shonen e mi auguro che sia solo una fase non "tutto il resto della narrazione". Per ora mi sto divertendo ancora, speriamo duri.
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