sabato 6 settembre 2014

I sogni segreti di Walter Mitty - Dopo "Lego The Movie" arriva "LIFE Magazine The Movie"


Sinossi: Paul Mitty (Ben Stiller) è un sognatore incallito relegato a una spietata  routine. Mai uscito al di fuori della sua città. Vive nonostante vada già per i cinquanta con una madre  molto acciaccata ma bravissima nel fare i dolci (la grande Shirley MacLaine) e la apprensiva sorella (Kathryn Hahn). Lavora per una rivista fotografica, in un ufficio grigio di un palazzone grigio, svolgendo un incarico ripetitivo e pressoché in solitudine. Paul sogna una vita migliore e allora prova a iscriversi a una chat on-line per riuscire attraverso un monitor a vincere la propria timidezza e riuscire a parlare con una sua collega d'ufficio (Kristen Wiig). Ma il servizio in rete non funziona, il tecnico dice che dovrebbe completare le aree bianche del suo profilo su viaggi ed esperienze, ma Paul non ha niente da scrivere. Paul cerca di fare al meglio il suo lavoro, ma la rivista sta per diventare telematica e lui molto probabilmente verrà licenziato dal nuovo responsabile (Adam Scott), uno yuppie idiota e superficiale con una barbetta e sorriso da coglione. Allora per vincere lo stress Paul sogna, muta le regole della realtà che lo circonda, perde i contatti con il reale sempre più di frequente. E ad aiutarlo a sognare sono le foto di Sean O'Connell (Sean Penn), carismatico mostro sacro dell'obiettivo per cui Paul lavora i negativi.  
La vitaccia prosegue grigia. Fino a che la rivista deve chiudere i battenti, passare a una versione On-line e tagliare gran parte del personale che per anni ha lavorato per lei. Nell'ultima busta arrivata dai viaggi di Sean in giro per il mondo, il grande fotografo si rammarica della chiusura ma dice di avere in serbo la foto migliore le mondo per l'ultima copertina del magazine, la numero 25 del plico. Peccato che nel plico in mano a Walter la 25 manchi, al suo posto nella raccolta dei negativi c'è un buco.  I dirigenti vogliono quella foto e Walter decide di intraprendere un viaggio intorno al mondo in cerca di Sean, che ovviamente è uno che non usa il cellulare, si sposta in continuazione nei posti più assurdi e comunica utilizzando sempre mezzi di fortuna.
Per Paul trovare quella foto sarà la sua questione di vita. E gettatandosi nel vuoto in un vortice di azione che non avrebbe mai immaginato, il grigio addetto ai negativi si rende conto che non è necessario sognare per riuscire a volare e riempire di colori la propria vita.


C'era una volta Life Magazine...


Il titolo italiano non lo fa trasparire. Il titolo originale lo fa intuire, laddove quel "SECRET LIFE" scritto tutto in maiuscolo può fare intendere a ragione tanto la "vita segreta di Mitty" quanto appunto il "LIFE segreto di Mitty". Ma benché sulle locandine non compaia la nota scritta bianca su sfondo rosso, il nuovo film scritto dal grande Conrad (Suoi "La ricerca della felicità" e "The weather man"), prodotto da Verbinski e interpretato e diretto da Stiller è a tutti gli effetti un inno allo storico LIFE magazine. Certo c'è alla base la novella del Thurber, la stessa che Paolo Villaggio rilesse nell'ottica dell'impiegato sognatore di una casa editrice specializzata in fumetti nell'ancora bellissimo "Sogni mostruosamente proibiti" (dove si univa l'immaginario americano alle atmosfere del fumetto d'autore italiano d'epoca, una chicca da riscoprire...). Ma tutto quello che si vede nel film di Stiller, sogni compresi è tutto puro immaginario LIFE MAGAZINE.
Parlare del film senza parlare della rivista non è quindi materialmente possibile e volevo a riguardo buttare giù due righe.
Nasceva nel 1938, da una costola del dello storico Time una rivista che si sarebbe specializzata in reportage fotografici. Un magazine che ha continuato a vivere nelle edicole fino al 2007 e che ora offre, come ci racconta il film, una sua versione digitate. Una rivista che ha un proprio motto, qualcosa di molto figo e molto commovente. Le parole che nel film si leggono più volte, in cielo come sulle targhe delle auto o su biglietti da viaggio,  nonchè nel portafoglio in pelle donato a Paul da Sean. Un inno alla consapevolezza, al coraggio e all'irrefrenabile bisogno di assaporare la "vita". 

adesso ditemni che dopo aver letto queste righe non vi siete commossi...

Con questo spirito Life Magazine è stata sempre in prima linea a raccontare il mondo, tanto quello bello quanto quello brutto, attraverso le immagini dei suoi corrispondenti disseminati in ogni dove. Nei primi numeri la rivista ottenne l'esclusiva fotografica dello sbarco in Normandia e il mondo venne a conoscere una realtà ben diversa da quella proposta dagli show di propaganda del cinema.


Negli anni la Storia è stata raccontata dalle immagini del LIFE più che dalle mille parole dei quotidiani, scagliando il lettore proprio al centro dell'azione grazie al lavoro di fotografi un po' folli e un po' coraggiosi, moderni eroi che hanno raccontato le gioe delle scoperte umane quanto le atrocità delle guerre scegliendo di essere presenti nei luoghi più caldi. Oggi, non solo su LIFE, ci sono ancora tanti bravissimi professionisti che per fermare il tempo e raccontarcelo con un raggio di luce rischiano la vita e non tornano a casa. Mi piace pensare che gli uomini di domani, guardando le loro foto decidano di non riempire più la terra di sangue, è un bel sogno per lo meno.

Trivia: chi c'è al posto di Glenn nella copertina presente nel film?

Ma oltre alla Storia, allo spot e allo spettacolo, LIFE ci racconta anche la capacità di superare i limiti tanto visivi che della nostra immaginazione. Presentando perfino copertine segno di mirabolanti effetti speciali. Una nuova dimensione, saper raccontare con immagini i sogni. Riuscire ad ingannare la gravità con uno sguardo.


Oppure fornire visioni estreme del mondo, frutto delle evoluzioni degli sportivi più matti e dell'osservazione da vicino dei fenomeni naturali più pericolosi come le eruzioni vulcaniche.  Argomenti da Focus Channel o DMax, sviluppati però con qualche secolo di anticipo.


E infine l'ultima barriera, l'alta definizione e l'elaborazione digitale che rendono ancora più reali, palpabili le immagini e donano una sorprendente e vivace vita a ogni scatto, quel fascino spaziale-assoluto che ci fa bramare di metterlo sul desktop  e riguardarlo per sempre. Esattamente le immagini sognanti ed estreme che sceglie di adottare il film di Stiller, roba da mozzare il fiato e far tornare bambini.

Foto di Morgan Silk, che bene rimanda anche all'estetica visiva di questo film
Ora, a questo punto pare d'obbligo capire perché non si chiami "LIFE Magazine the movie". Ma tutto sommato lo scopo è raggiunto e dopo la visione della pellicola la forza di andare a spulciare il sito del LIFE diventa davvero forte.
Il nuovo film del talentuoso mr. Stiller. Comprendo che possa sembrare un po' antipatichello e che abbia nomea di essere un tipo ombroso, ma come comico e regista Ben Stiller mi ha sempre, o quasi, convinto. Che interpreti l'adolescente sfigato che prima del ballo incastra le palle nella cerniera a lampo, che sia il modello che scopre la mortalità dopo aver giocato con la benzina, che incarni il baffuto egomaniaco schiavo del fitness o l'attore di film action che non sa piangere, Stiller mi fa piegare dalle risate. Sempre. Avevo detto "quasi"? Ho già cambiato idea. Sempre. A questo si aggiunge una capacità tecnica come regista che non fa che aumentare esponenzialmente di pellicola in pellicola. Stiller è un ottimo narratore per immagini nonché attento nel dirigere gli attori. In Tropic Thunder, al di là della poco popolare ma sanguigna critica allo star system, Stiller silenziosamente iniziava ad aggiungere alla matrice comica anche una velata malinconia. Al mondo "del comico" sovrapponeva il mondo reale in un gioco degli specchi che riusciva a essere davvero inquietante, lunare, non dissimile dalla tragi-comicità delle migliori pellicole Villaggio, che come già accennato, non viene qui citato a caso.  Nei Sogni segreti di Walter Mitty Stiller lima ancora il suo lavoro, con coraggio e forse incoscienza sceglie di non seguire la sua vena comica più amata e trova piena maturità come regista. C'è dramma, commedia, sentimento e action mischiati con sapienza. L'ottima sceneggiatura di Conrad fa il resto, permette la base per allestire una complessa sinfonia emotiva, una parabola esistenziale sincera (al di là dello spottone a LIFE), commovente e benedetta da una colonna sonora imperdibile, con tanto della partecipazione di Bavid Bowie di Ziggy Stardust in una delle scene in assoluto più belle. Tutti gli attori funzionano a dovere e alcuni personaggi si ricordano anche dopo molto tempo dalla visione del film. Stiller riesce a farci ridere, strabuzzare gli occhi e anche a commuoverci in un autentico inno alla vita (LIFE appunto..), un film che tutti, ma in modo speciale le persone che per qualche motivo si trovano giù di corda, depresse o con troppi problemi dovrebbero vedere, proprio da prescrizione medica, per sentirsi meglio. Le influenze visive del Time Magazine fanno in modo che le strampalate avventure di Mitty divengano un viaggio cromatico continuo in cui si susseguono, a paesaggi stupendi scelti come scenografie, mirabolanti effetti speciali semplicemente unici, che nulla hanno da invidiare a pellicole action estreme con protagonisti supereroi. Inaspettatamente I sogni segreti di Walter Mitty è una delle pellicole di maggiore pregio degli ultimi anni. Inaspettatamente perchè ingiustamente quasi ignorato da pubblicità e critica con la conseguenza che  non se lo sono filati in molti nella sua uscita nelle sale.  Un vero peccato. Autentiche immagini del LIFE in movimento grazie al pazzesco lavoro del direttore della fotografia Sturat Drayburg.

sono figo quanto Capitan America nel film di Muccino con gli Smith!! viva i giocattoli!!!

Conclusione: ero scettico. Mi avevano detto che non faceva ridere e in effetti non è un film che punta tutto sulla comicità. Mi avevano detto che era un mega spottone al LIFE e in effetti lo è, dichiarato al l'80%. Ma sono tutte caratteristiche che non minano in nessun modo l'alta qualità di un prodotto eccelso da vedere e ricco di bellissimi personaggi a cui abituarsi. Tra cui c'è pure un bambolotto allungabile "mi piego ma non mi spezzo" che non parla ma è come se lo facesse (vi ricordate del pupazzo di Capitan America in "Alla ricerca della felicità"? Vi ho già detto che lo sceneggiatore è lo stesso, vero? come posso non avare uno sceneggiatore che mette dei giocattoli come fulcro emotivo di film bellissimi?). Un film che fa riflettere davvero sulla grandezza e bellezza del mondo che si trova anche solo ad un isolato dalla routine quotidiana. Un film che fa venir voglia di prendere un aereo e patire chissà per dove. Anche solo per avere qualcosa da raccontare sul profilo di facebook.
Anche solo per immergersi nei bellissimi paesaggi di questa pellicola e ascoltare una colonna sonora da infarto, consiglio caldamente la visione a tutti. 
Il Blu ray disk: Il film ha prestazioni audio-video semplicemente da panico. Se volete prendere una pellicola per testare le capacità dell'alta definizione, gettatevi a pesce su questo film. Corposi ed interessanti gli extra, tra scene estese, alternative e tagliate, documentari dietro le quinte, video musicali e galleria fotografica.
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